«Ho detto "paura" ma forse volevo dire gelosia. Quando dicevo "Mamma, ho paura di andare in bagno da solo, accompagnami" intendevo "Mamma, voglio che tu stia con me sempre, persino quando vado in bagno"». Mesi passati tentando invano di capire, curare, guarire il Pupo e le sue improvvise inspiegabili paure, e ora vien fuori questo. Come sempre accade, quel che fino a un momento prima era un enigma insolubile diventa facilissimo a partire dall'istante esatto in cui l'hai decifrato.
Accade anche che il punto più basso sia anche quello di svolta. Una notte il Pupo ha urlato come al solito chiedendo aiuto e quando barcollando sono arrivata da lui mi ha spiegato che non solo aveva paura dei mostri sotto il letto e di quelli nell'armadio, ma anche dei suoi pupazzi. Essendo al quarto risveglio in due ore lì per lì gli ho dato del cretino e l'ho odiato. Poi la mattina ci ho pensato e ci ho pensato ancora. Tipo: quando anche le cose più vicine e più care diventano temibili, vuol dire che il mondo attorno a noi sta crollando. «Pupo, abbiamo mai parlato di gelosia io e te?». «Cos'è gelosia, mamma?». «Gelosia è temere che qualcosa o qualcuno ci porti via quello a cui teniamo di più, a cui vogliamo più bene». «Allora, mamma, forse non sono fifone ma sono geloso».
êmes E dunque, nuovo cambiamento nelle nostre complesse geometrie notturne. Per recuperare energie al momento dormo in camera dei miei figli con il Pupo accanto e la Mini nella culla, la Pupa con Mike Delfino nel nostro lettone. La stanza degli ospiti al momento resta tale. «Pupa, com'è fare la nanna con Mike Delfino?». «Ottimo. È caldo, è coccoloso e soprattutto non mi cammina sui capelli mentre dormo».
Da che punto guardi il mondo (tutto dipende) E così il Pupo mi ronfa beato a un centimetro di distanza. Dopo aver trascorso mesi a funestare gli altrui sonni ora osa lamentarsi perché la Piccolissima «respira rumorosamente». Questa è una soluzione transitoria: il tempo di rassicurare il Pupo - che intanto ha ricominciato ad andare in bagno da solo - rispetto alla mia presenza al suo fianco. Dopodiché spero, nell'arco di qualche giorno, di riprendere la mia postazione. Mentre scrivo questo, penso: chi l'avrebbe detto, che dormire al fianco di un essere umano adulto sarebbe diventato così difficile.
Tutto dipende/2 Il Carnevale incombe (il sabato grasso ambrosiano è tra 10 giorni), io guardo a quella data con orrore. Voi come vi regolate? Abiti fatti in casa o comperati già pronti? La mia vicina di casa bravissima ci ha messo venti giorni a cucire per sua figlia un abito da pecorella da fare impallidire i disegnatori di Shaun, vita da pecora. Subito quegli sfacciati dei Pupi mi hanno chiesto qualcosa di simile. Gli ho detto: «Se proprio proprio, posso vestirvi come l'Uomo di latta del mago di Oz». E i due sempliciotti, gli occhioni sgranati: «Davveeero, mamma? E come ce lo prepari, il costume?». «Voi state belli fermi e chiudete gli occhi. Un paio di giri di carta stagnola ed è fatta».
Soundtrack: Tous les memes
Formidable
Depende
Da che punto guardi il mondo (tutto dipende) E così il Pupo mi ronfa beato a un centimetro di distanza. Dopo aver trascorso mesi a funestare gli altrui sonni ora osa lamentarsi perché la Piccolissima «respira rumorosamente». Questa è una soluzione transitoria: il tempo di rassicurare il Pupo - che intanto ha ricominciato ad andare in bagno da solo - rispetto alla mia presenza al suo fianco. Dopodiché spero, nell'arco di qualche giorno, di riprendere la mia postazione. Mentre scrivo questo, penso: chi l'avrebbe detto, che dormire al fianco di un essere umano adulto sarebbe diventato così difficile.
Tutto dipende/2 Il Carnevale incombe (il sabato grasso ambrosiano è tra 10 giorni), io guardo a quella data con orrore. Voi come vi regolate? Abiti fatti in casa o comperati già pronti? La mia vicina di casa bravissima ci ha messo venti giorni a cucire per sua figlia un abito da pecorella da fare impallidire i disegnatori di Shaun, vita da pecora. Subito quegli sfacciati dei Pupi mi hanno chiesto qualcosa di simile. Gli ho detto: «Se proprio proprio, posso vestirvi come l'Uomo di latta del mago di Oz». E i due sempliciotti, gli occhioni sgranati: «Davveeero, mamma? E come ce lo prepari, il costume?». «Voi state belli fermi e chiudete gli occhi. Un paio di giri di carta stagnola ed è fatta».
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