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venerdì 27 settembre 2013

30esima settimana

Il vicino di banchetto è albanese
Oggi a pranzo una lettrice di questo blog mi ha minacciato: «Guai a te se metti online quel che ti sto raccontando», perciò non lo faccio. Però una cosa posso dirla, mi anche ha sgridato perché scrivo troppo di rado. Dunque, sappiate che il 25 di ottobre o giù di lì vado in maternità e spero di poter essere più assidua. L'altra sera, intanto, ho riso perché dopo anni 4 (quattro) d'assenza è rientrata in casa la culla in giunco che ciclicamente una mia collega carissima mi presta per ospitare i corpi dei miei figli quando sono microscopici. Quasi all'istante il Pupo è uscito di testa e ha cominciato a compiere gesti inconsulti persino per uno scollegato come lui, tipo andare a sbattere negli stipiti delle porte come farebbe una mosca impazzita contro i vetri. Dopo qualche minuto di esitazione abbiamo capito che era scioccato per quel primo segno tangibile dell'arrivo di una creatura più minuscola di lui.
È tutto vero Invece l'altroieri, durante il nostro giorno settimanale di solidarietà (=cassa integrazione a rotazione), ho potuto portare il Pupo alla sua prima lezione di judo. Davanti al portone del palazzo che ospita la scuola ci saranno state 30 persone, tra bambini e mamme, queste ultime essendo un nugolo di pseudofighe alquanto insolito per la zona (periferia nord di Milano). Al che ho pensato, forse il judo attira le ex-ragazze bene, depilate e stivalate e taccate manco stessero accompagnando i figli alla cresima. Subito dopo ho pensato, ma perché siamo qua fuori in trenta ad aspettare su quaranta centimetri quadrati di marciapiede? E quasi all'istante, una in italiano raffinato dice: «Oh cos'è, ma non risponde nessuno al citofono?»
(Madre 2, la più vicina alla porta) «Non so cosa dirvi, io ho schiacciato, ma qui dove c'è scritto "Segreteria Judo" non risponde nessuno».
(Io): «Scusa se mi intrometto, hai provato a schiacciare quello sotto, dove c'è scritto "Saletta palestra"?»
(Madre 2): «Eh, non ti credere che non ci ho pensato, ma è inutile che suono. Tanto sono due cognomi: "Saletta" e "Palestra"».
Le cose stanno sfuggendomi di mano Io non lo so se è perché sono miei, e sappiamo che ogni scarrafone eccetera, ma i Pupi mi fanno molto ridere, e un po' mi inquietano.
Primissima frase pronunciata dalla Pupa stamani alle 7.31, appena sveglia, non «Ciao», non «Buongiorno», non «Ho sonno», ma, con voce cristallina: «Mamma, mio fratello mi ha detto che una volta una signora ha avuto una bambina, e che questa bambina appena nata ha avuto anche lei un figlio, quando aveva zero anni. È vero?»
(Pupo, intercettando al volo la conversazione): «È vero. Quella bambina aveva già gli ovetti, sia nell'ovaio destro che nell'ovaio sinistro». 
(Io): «Bambini, da dove vi vengono queste informazioni?»
(Pupo, quasi 5 anni): «L'ho letto sul giornale».
(Pupa): «Non ci credo, dì la verità. L'avrai visto nel dvd Il meraviglioso viaggio della vita».
il Pupo è quello coi calzoni neri.
Fuga di cervelli (qui si ripropone un antico tema) Il judo, comunque, al Pupo è piaciuto molto. Al di là del telone che separa la palestra dagli spogliatoi l'ho sentito non so quante volte pronunciare la frase: «Maestra, avversario atterrato». Io invece non potevo far altro che ciucciarmi, in area spogliatoi, le conversazioni brillanti tra genitori.
(Tipa stivalata): «Allora come sono andati i primi giorni di scuola di tuo figlio?»
(Tipo tamarro): «Abbastanza bene ma ora chiedo che gli cambiano la classe». (cosa facilissima peraltro, ndr)
(Lei): «E perché?»
(Lui, abbassando la voce): «Perché il suo vicino di banchetto... eeeeh... è albanese».
Ora io con la panza che avanza sto diventando un po' come i malati terminali o le persone molto anziane: dico esattamente quel che penso e nell'istante esatto in cui lo penso. Allora, ho paura che prima o poi finirò col prenderle da qualcuno, e vorrei chiedervi un consiglio su come evitarlo. È abbastanza urgente, perché peggioro di giorno in giorno. Grazie.

giovedì 12 settembre 2013

Primo giorno

I matti, senza la patente per camminare
Se c'è una cosa che vorrei fare nella vita è intervistare Francesco De Gregori. L'ho incontrato a Roma di recente e mi ha colpito: era molto alto e con le spalle molto dritte, ben più di quanto mi aspettassi (entrambe le cose).
Quesiti esistenziali Qui sul blog come avrete capito fatico a venirci, ho il tempo orribilmente rosicchiato, fatemi un po' il tifo che ne ho tanto bisogno. Il Pupo è tornato a scuola e con nostra somma gioia la Maestra Cattiva di cui ho già parlato in passato è emigrata verso altri lidi, io nel frattempo mi sento scema per averci messo tanto (=mesi) a capire che lui, con lei, proprio non stava bene; mi ci è voluto che cominciasse a mordere e picchiare sua sorella, che avesse incubi notturni ricorrenti, che si facesse la pipì addosso anche di giorno, come un bimbo di due anni quando invece ne aveva quattro e mezzo. Domanda: come si contrasta il senso di colpa? Voi ci riuscite? Vi viene naturale o è una competenza che avete sviluppato negli anni?
Il favoloso mondo della Pupa La Pupa invece adora la scuola e la scuola adora lei. Salvo rari capricci, abita come Amélie un pianeta incantato e benevolo. Ieri, per dire, sul passante ferroviario (una specie di treno urbano che c'è a Milano) ha descritto a un cieco tutto quel che vedeva. E a chiudere gli occhi, nelle sue parole riuscivi a sentirci i colori. Prendetevi un minuto e 20 secondi per riguardarvi la scena. È totalmente priva di malizie, ieri molto matter-of-factly ha spiegato a suo fratello che tentava per dispetto di strapparle le mutande: «Se teniamo il popis» (=l'organo genitale femminile, ndr) «così nascosto e protetto, sarà perché è importante, non credi?».
Quando si correva per rabbia o per amore (cit. De Gregori & mamma Pellona). Se davvero c'è una correlazione tra la vita endouterina e quella fuori dal grembo materno, la Piccolissima è destinata a esser vispa. Per esempio, quando ritiene che stia dormendo troppo profondamente mi sveglia a calci. Ma poiché di recente ho visto un agghiacciante horror in cui alle 3.07 di ogni notte succedevano le cose più turpi, se mi sveglio in mezzo al buio non ho neanche il coraggio di guardare che ore sono (e se fossero proprio le 3.07?) perciò non saprei dirvi quanto dormo e quanto sto sveglia. Da insonne, come tutti, mi faccio mille domande. Chi mi presterà la carrozzina? Quella volta, dalla pedicure cinese, avrò preso l'epatite C? È possibile, per una madre in cova, influenzare con la forza del pensiero il carattere del bambino? Sull'argomento, qui in redazione è sorto un dibattito a cui vi invito a partecipare. Se aveste la bacchetta magica e poteste scegliere, preferireste una figlia geniale ma "solo" mediamente carina, oppure vorreste che il Cielo le desse in dono intelligenza nella norma e sfacciata bellezza?