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lunedì 27 febbraio 2012

Il concetto di Dio

Post dal titolo forse scoraggiante, ma se andate oltre
L'altra sera i bambini erano sotto la doccia assieme - come fanno di solito. Li sento impegnati nella seguente conversazione.
Pupa, 6 anni (a scuola fa religione): «Eeeeh, devi sapere che ci ha creato Dio papà».
Pupo, 3 anni: «Papà? Il mio papà?»
«No, non papà inteso come papà. Dio papà è colui che tutto ci ha creato».
«Dio è un Carletto?» (i Carletti sono quei pupazzetti che regalano con i surgelati, ndr)
Pupa, sospirando: «No, non è un Carletto».
«Allora è un Puffo?»
«No, non è un Puffo ma un'identità. Ci ha creato e ci ha coppiato, poi ci siamo moltiplicati. Adesso in tutto il mondo siamo circa 115».
Nel frattempo, in piscina Venerdì ho dovuto andarci da sola perché il mio collega si è preso il raffreddore ed è rimasto a casa, vigliacco, lasciandomi in balia del trucido corteggiatore. Mi sono calata in acqua dalla parte diametralmente opposta rispetto a quella in cui nuotava lui, ma il viscido mi ha adocchiato e si è spostato progressivamente di corsia in corsia, slittando tipo slime fino ad arrivare in quella accanto alla mia. Ho fatto finta di non vederlo e ho nuotato ininterrottamente per 40 minuti imparando finalmente quel giro a fine vasca che fanno i nuotatori professionisti per non fermarsi. Vedi che non tutto il male vien per nuocere, ho pensato.
Tecniche di seduzione Tra una bracciata e l'altra lo sbirciavo con la coda dell'occhio e ho visto che mi lanciava uno sguardo strabico che nella sua testa sarebbe stato da seduttore; così ho nuotato nuotato nuotato fin quando lui non si arreso ed è uscito dalla vasca, poi ho calcolato un minuto per dargli il tempo di entrare nella doccia, poi sono schizzata fuori e sono corsa a mia volta a lavarmi, mi sono asciugata i capelli in 30 secondi e ho imboccato la strada dello spogliatoio proprio mentre lui - non immaginandomi così lesta - veniva verso i phon. Mi ha fatto allora lo sguardo da merluzzo, tra lo stupito e il turlupinato, e mi ha detto: «O tu sei troppo veloce o io sono troppo lento». «Tu troppo lento», gli ho risposto senza l'ombra di un sorriso, e sono sparita. La mia amica Pellons in un commento al post precedente giura di essere disposta a immolarsi, concedendosi al tipo - a patto che sia decente, ha specificato - al posto mio. Be', che dire: venerdì viene in piscina con me, potrà giudicare con i suoi occhi. Come sempre si accettano suggerimenti e anche, nel caso, altre auto-candidature per sottrarmi alla limonata farlocca.


martedì 21 febbraio 2012

Dopo "La ragazza con l'orecchino di perla"

Post che non c'entra niente con i bambini
Ultimamente in piscina succedono cose bizzarre. A parte la pazza di qualche post fa (quella che nuotava praticamente nel centro della corsia, intimando a me di stare più vicina al bordo), l'altro giorno mi capita di nuotare accanto a una scolaresca di liceali. A un certo punto per uscire dalla vasca devo attraversare la loro corsia. Mi faccio strada in mezzo a loro, salgo dalla scaletta e un maschio adulto mi ferma: «C'è qualche problema?». Io: «No, perché?». Lui (guardandomi attentamente, con aria preoccupata): «La lezione non è ancora finita. Ti senti poco bene?». Io, chiarendo l'equivoco: «No, ma non ho 17 anni». Lui, imperturbabile: «Ah, scusa! Ti avevo scambiato per una delle mie alunne». Io: «Grazie mille».
La ragazza dai capelli profumati All'inizio della scorsa settimana invece un tipo mi blinda in zona phon. «Ma che capelli profumati che hai». Che volete che vi dica, il complimento mi è sembrato originale. Gli spiego con un mezzo sorriso che è tutto merito del doposhampoo all'olio di argan marca XY, la cosa finisce lì, lo saluto. Venerdì scorso sto contemplando l'acqua cercando il coraggio di entrare e sento: «Ehi, ciao, ragazza dai capelli profumati». Mi giro e nella corsia accanto c'è lui. Tenta un approccio dicendomi che in effetti l'acqua è più fredda del solito e che lui per scaldarsi all'inizio fa un paio di centrifughe (mica capito cosa sono). «Ok, ciao, ora mi butto», dico vincendo all'improvviso la mia naturale ritrosia a immergermi. Una trentina di vasche dopo con la coda dell'occhio noto - sollievo - che sta uscendo. Aspetto ancora un po', poi vado a far la doccia. Occhi addosso: è lui. Che ansia. Mi fa qualche stupido complimento e mentre lo ascolto calcolo quanti picosecondi mi ci vorrebbero per annientarlo verbalmente. Decido di lasciar correre, ci risalutiamo, ciao ciao. Mi asciugo i capelli, mi vesto, mi trucco con calma. Esco. Lui è a pochi metri dalla mia macchina, accanto alla sua. «Visto che è la terza volta, oggi, che ci incontriamo» (casualmente) «mi presento: mi chiamo Roberto». La sua faccia tosta mi lascia di stucco. «Scusa, ma non ho potuto fare a meno di notare che sei anche mamma. L'altro giorno in vasca non ho potuto fare a meno di sentire che stavi parlando di tuo figlio». Mi immagino una forza superiore che trascina questo pover'uomo, controvoglia, a pochi centimetri da me e lo costringe ad ascoltare le mie conversazioni. Il pensiero mi fa sorridere e tutto sommato me ne vado di buon umore.
Le conseguenze dell'amore Anche se questo non è corrisposto, come tutti gli amori ha i suoi strascichi. Mike Delfino per esempio mi ha detto che se lo incontra gli dà uno schiaffo talmente forte «che quando smette di girare i suoi vestiti saranno passati di moda». Il mio collega Sergio, che da anni viene in piscina con me, mi fa: «Ho un'idea geniale: la prossima volta ti metto la lingua in bocca davanti a lui, così crederà che siamo fidanzati». Come è, come non è, sto meditando di cambiare orario per non incontrare più il tipo, e impedire che una o entrambe le possibilità - sberlone o limonata farlocca - si verifichino. Voi cosa fareste?

martedì 14 febbraio 2012

And the winner is

Lo scrutinio è stato lungo, ma alla fine
Con l'aiuto di tre valorosi giurati altrimenti noti come: Anelluch, Papongi, FranciLeoLudo (grazie!), sono felice di annunciarvi che si posiziona al numero 1 l'aneddoto di Mamma Jane, aka Mamma di Benji:

In metropolitana…(ad alta voce, indicando col dito): «Mamma, quel signore lì è morto?» - «Ma no amore, cosa dici…» - «Sembra morto, mamma» - «Ma no amore, ti assicuro che è vivo» - «Ma tra un po’ muore, vero?» (toccatina del signore in questione).

Motivazione: «È irresistibile il commento del bambino; è irresistibile la scena completa che ne deriva; è coraggiosa la mamma che parla di questi argomenti in modo sereno e "normalizzandoli" proprio perchè fanno parte della vita». E ancora: «Apprezzo molto i bimbi che fanno domande per sapere come stanno le cose e ci costringono ad esercizi di sintesi e sincerità».

Questo aneddoto sarà premiato con un libro e l'abbonamento annuale a una rivista di mia scelta. Ahahahah, provate a indovinare quale! Mamma Jane ti prego di scrivermi in privato per comunicarmi i tuoi dati.

Al secondo posto, molto apprezzato, di Annalisa Rossetti:

«Ieri mio figlio di 3 anni costruiva vari oggetti col Didò, da regalare al padre. A un certo punto fa una cosa verde con delle punte. Chiedo: "cos'è?". E lui: "Mamma, è la pianta con le spine!". E poi, al padre: "Papà, ti ho fatto un cazzus!"

Motivazione: «Perché i neologismi e le rielaborazioni delle parole da parte dei bambini sono sempre fantastiche, specie quando si cimentano in modo disinvolto con parole poco usuali». E perché «il cazzus, nella sua semplicità, è geniale!».

Anche quest'aneddoto, fuori programma, sarà premiato con un libro. Annalisa scrivimi in privato!

Menzione d'onore per l'anonima autrice di questo commento:

«Ieri mio figlio (3 anni) si stava ravanando il pisellino sul divano, era seduto accanto al padre. D'un tratto mi fa: "Mamma, mi gratti il pisello? Ma perché è sempre su?», e io: «Chiedilo a papà...». Il padre: «...Perché non sei sposato, figliuolo».

Il quadretto familiare è degno di una sit-com (anche se in questo caso l'autore della battuta vincente, va detto, è il padre!).

E poi, complimenti alla Maestra Laura (che però ha il vantaggio di vedere tanti bambini diversi ogni giorno...) e alle autrici dei commenti "teologici" e delle varie rielaborazioni delle preghiere, tipo: «Ave Maria, piena di grazia, il Signore è CONTENTO, tu sei benedetta tra le NONNE» oppure (questa è di Anelluch) «Gesù muore, ma poi dopo tre giorni RISOLVE», e ancora «Prega per noi PREGATORI». E ve ne aggiungo una di Mike Delfino da piccolo: «Lauda (inteso come Niki Lauda, ndr) tossì, o mi' Signore», al posto di «Laudato sii».

Comunque siete straordinari(e)! Avanti così! Quando arriviamo a 600 follower (o meglio 700?) ne facciamo un altro?



mercoledì 8 febbraio 2012

Concorso, concorso!

Questa è un po' sottile, ma spero apprezzerete
L'altro giorno parlavo con la maestra della Pupa.
(Lei) «Lunedì prossimo consegniamo le pagelle».
(Io) «Faremo anche un colloquio?»
«Ma che colloquio. Cosa vuole che le dica? Sua figlia non ha nessun problema, a meno di non considerare tale la sua attitudine a ridurre gli altri bambini in stato di schiavitù. L'altro giorno le ho cambiato banco, perché nel giro di qualche settimana aveva trasformato Yu Qing nella sua serva personale. Ora le ho messo accanto Pian Pian, speriamo che almeno lei resista. I bambini cinesi sono tosti, ma sua figlia è ancora più tosta».
«Capisco. Pensi che ieri sono tornata a casa, e ho trovato il Pupo nel centro della stanza, le mani sui fianchi, che fissava il vuoto».
«E questo cosa c'entra, scusi?»
«La Pupa tutti i pomeriggi s'improvvisa maestra e gli fa lezione. Lui è da solo, ovviamente, però è costretto a interpretare il ruolo di tanti alunni diversi. Lei fa l'appello e lui è obbligato a rispondere a tutti i nomi. E ieri, mi ha spiegato la Pupa, suo fratello era lì, immobile, perché lei gli aveva detto di stare in fila».
«In fila? Da solo?»
«È proprio questo il punto. L'ha messo in fila con se stesso, capisce? Nella sua diabolicità, lo trovo geniale».
Le (ri)nascite del Pupo Di recente il Pupo ama farsi covare. Prende la sua copertina verde acqua, ci si sdraia sotto e poi coinvolge chiunque passi di lì: «Mamma, mi covi? Papà, mi covi?». Si fa covare anche da semisconosciuti, tipo il tecnico della caldaia o il postino. Poiché è un bambino estremamente accattivante, nessuno si sottrae: così casa nostra è tutto un fiorire di adulti semiaccovacciati sopra un fagotto semovente. La gestazione dura pochi secondi, dopo di che il Pupo sbuca felice dal suo riparo e ricomincia a giocare come se nulla fosse. In alternativa (ma questo lo fa solo con me) s'infila sotto il maglione, slargandolo orribilmente, poi finge di uscirmi dalla pancia. È una cosa romantica ma anche un po' impegnativa: ieri per esempio è voluto nascere undici volte, e non sapevamo come farlo smettere.
Incubi Stanotte, un buontempone ci ha suonato il citofono alle 2.30 spaccate. Prego che gli si congeli per sempre il dito che ha usato per schiacciare il tasto "3". Il problema è che poi sono rimasta sveglia a pensare all'adorato maestro della Pupa, che purtroppo ha una malattia seria. In qualità di rappresentante di classe ho dovuto annunciarlo agli altri genitori. Una mi fa: «E la ginnastica? Il maestro faceva anche ginnastica con i bambini, sarà in grado la supplente di tenere la lezione al posto suo? Ormai è finito l'anno, quei bambini non vedono la palestra da settimane». Mi è caduta la mascella e mi sono ridotta a balbettare che in fondo siamo solo a febbraio e a giugno manca ancora un bel po'. Avrei invece dovuto dirle «Brutta demente», un po' come alla tipa che sabato pomeriggio, alla conferenza dell'astrofisica più famosa d'Italia ha borbottato roteando gli occhi: «Ma come, devo fare la tessera Arci anche per vedere la Margherita Ark?».
Concorsi Siamo 500 follower! Anzi, 501 in questo momento. Ne sono felice, vi ringrazio e voglio festeggiare. Mi sono scervellata per ore chiedendomi cosa proporvi, e cosa offrire al vincitore. Alla fine, poiché è un periodo faticoso, ho deciso che:
vince chi pubblica l'aneddoto più divertente sul proprio figlio/i. Punto.
Premio: un mio libro a vostra scelta e un abbonamento a una rivista (a mia scelta). Se passate da Milano e vi fa piacere, ve lo consegno di persona e vi offro pure un caffè. E chi mi aiuta a scegliere il vincitore? Qui viene il bello: una giuria composta da altre tre persone (oltre a me) che estrarrò tra quanti avranno commentato questo post. E cosa vincono i giurati in cambio del loro impegno? Un altro libro. Ricordatevi, se non siete registrati su blogspot e quindi non siete raggiungibili, di lasciare nel commento una mail e/o di mandarmela in privato. Per rispondere c'è tempo fino a lunedì. E sì, è anche possibile postare (separatamente) più di un aneddoto. Come si dice... buon divertimento!