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mercoledì 10 luglio 2013

Abbiamo i maschi che ci meritiamo

Allevatrici di "poverini"
Al mare i Pupi catturano gamberetti col retino e poi, seppur recalcitranti, sono costretti dalla nonna a rimetterli in libertà. Quando chiedo di loro mi viene risposto che non è possibile parlarci, «perché sono troppo impegnati a pescare». Allora in città mi godo le grandinate improvvise, gli orari rilassati figli dell'assenza dei figli; ho tempo (pure troppo) per riflettere su Quella Piccola che nascerà, più in generale penso più a lungo del solito alle cose, e alle persone. Nello specifico, mi capita purtroppo di continuo di sentire le donne - le madri e le mogli, soprattutto - dire immonde cacat notevoli sciocchezze riguardanti il genere maschile. Tipo: «Eh cosa vuoi poverino, il mio Jacopo ai fornelli per quanto si sforzi proprio non ci sa fare; allora cosa vuoi che ti dica, quando viaggio per lavoro preferisco lasciargli pronto in frigo qualcosa di buono che ho cucinato io, così sono sicura che almeno mentre non ci sono mangia sano, poverino (bis)». Devo dirvi che il povero Jacopo ha 25 anni, mica 15.
Un'altra  giusto ieri mi fa, «Ho Gregorio completamente fuori controllo, non sa cosa fare della sua vita, vegeta in camera sua tutto il tempo e dice che non è sicuro di voler finire l'università, non si rifà nemmeno il letto, ha invertito i ritmi sonno-veglia e va avanti a pirlare su Facebook fino alle quattro del mattino. Poverino non sta niente bene, non ha neanche 30 anni e soffre tanto, sai io quando lo guardo lo capisco, lo vedo come soffre».
Colpisce in questi due esempi soprattutto il ricorrere dell'aggettivo "poverino" Evidente insopprimibile retaggio di certa cultura, che riesce a essere femminile e maschilista assieme, il che mi porta a un'ulteriore breve riflessione e a una domanda per voi: diremmo mai "poverina" di una ragazza molto più che ventenne che si trovasse nelle stesse identiche condizioni dei Gregori e degli Jacopi qui sopra citati?
Mi spiega la mia collega mamma scafatissima di figli maschi ormai preadolescenti: «Più che sfinirlo di discorsetti, o costringere il Pupo» (che peraltro ha 4 anni, ndr) «a imparare a stirare, ti consiglio di convincerlo con l'esempio, con il modo in cui vivi, come individuo e nella coppia».
L'obbiettivo finale non è dunque che tutti i maschi adulti del mondo padroneggino alla perfezione la Vaporella. Ma che sappiano ascoltare il punto di vista femminile su qualsivoglia argomento (come le femmine quello maschile), questo sì. E poi, pazienza se non sanno occuparsi del lievito madre e fare il pane con le proprie manine; ma quando la mamma (o la compagna) è via, è perfetto se vanno a comprarsi e poi trangugiano una batteria di Quattro salti in padella, non moriranno per questo.
Eppure, ancora spopolano i blog che inneggiano alla sottomissione della donna (conseguenza diretta del «Maschio e femmina Dio li creò»). Eppure, ancora sui giornali femminili qualcuno viene pagato per scrivere che il più grande aiuto cui una donna possa ambire è una brava baby sitter (e non il suo compagno, per esempio). Eppure, ancora la mia amica insidiata dall'ex coniuge in odor di stalking recalcitra all'idea di andar dall'avvocato, a denunciarlo: «Non pensi che possa farcela a cambiare; non pensi che possa capirlo da solo, che dovrebbe lasciarmi in pace?». E in questo caso non serve che il "poverino" sia pronunciato ad alta voce; se ne resta lì, a mezza via, sospeso nella breve distanza tra gli occhioni sgranati della mia amica e la mia espressione incredula. No, non penso, sarebbe la mia risposta. E comunque, nel dubbio, meglio agire.  Domanda a bruciapelo: vi sentite anche voi, almeno ogni tanto, allevatrici di "poverini"? (Se maschi: siete stati cresciuti come prìncipi indomiti o come Gregorio, o come Jacopo?)

64 commenti:

  1. applausi.
    posso sciorinare una serie di edificanti esempi da "cronaca scolastica", come l'undicenne, femmina, che doveva rifare il letto al fratello sedicenne.

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    1. ah, quando io non ci sono, il Benza è diventato abilissimo cucinatore di paste in bianco. :P

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    2. dimmi, ti prego, che NON È VERO (l'undicenne che deve rifare il letto al fratello sedicenne). grande Benza!

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    3. verissimo, al 100%.
      purtroppo, l'esperienza duodecennale nelle scuole m'insegna che queste cose accadono ancora, soprattutto, nelle famiglie di origine meridionale, in cui è normalissimo che gli uomini di casa lascino i calzini sporchi sul pavimento, tanto poi passa la serva a raccogliere...

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    4. Quoto l'ultimo commento di lanoisette. Tutto vero. Ahimè.

      Da me si dice ''tanto poi passa la scema, da dietro''.

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  2. Assolutamente no. Semmai ci viene il dubbio del contrario ultimamente. .. vado a giocare a calcetto, poi a bere le birre, lui fa le pulizie e si occupa volentieri del piccolo.
    L unica bestia nera sono in effetti i pasti. io cucino solo per il piccolo, per il resto ho una crisis di rigetto. Lui non ha creatività (ma poverino un c@$$0 beninteso!!) E voglia. Quindi mangiamo molto male. Pace..

    Se dovessi presentarci lo farei così:
    http://squabus.blogspot.fr/2013/03/genitori-quattro-mani.html

    Piacere io sono Squa

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  3. D'accordo su tutta la linea.
    Ma, poverini, devi considerare che dietro c'è anche un ricatto morale: se provi a emanciparti sei cattivo perché non hai più bisogno della mamma.
    E infatti conosco valanghe di poverini che quando vanno a studiare fuori sede diventano cuochi e stiratori di vaglia. Mica li devi frustare, eh - basta non intervenire. Oppure mangiare e fare i complimenti - perché qualcuno cucinava davvero bene.

    Mia madre stirava d'incanto. Come risultato, ho cominciato a maneggiare il ferro da stiro quando ho messo su casa da sola, e tuttora non è che sia una virtuosa. Non ero cattiva, solo, che senso ha condurre una battaglia all'arma bianca per il diritto di stirarsi da sola le camicette? Le lasciavo stirare a lei e amen.
    E così avevo una serie di camicette ornate a volant e pizzi e trine - roba da artisti dello stiraggio. Adesso invece controllo sempre che sia cotone non-stiro e non ho più comprato niente di seta, e i pizzi sono finiti nel dimenticatoio.

    L'istinto di sopravvivenza è forte nell'essere umano: se non gli lasci il cibo pronto nel frigo, è molto improbabile che si lasci morire di inedia, e non è detto nemmeno che, sentendosi orribilmente trascurati, il loro primo istinto sia cercarsi un'altra che cucini al posto tuo.

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  4. I miei figli maschi si rifanno il letto da quando hanno 5 anni: all'inizio male, ma non importa, mai sostituirsi o loro non impareranno. Apparecchiano/sparecchiano magari brontolando un po', il più grande (8 anni) passa l'aspirapolvere, alla sera mettono il bucato smistato per colore nelle reti nel mobiletto. Però si pestano tutto il giorno, si insultano, fanno capricci insopportabili per il mangiare, che io ignoro: se hanno fame mangiano, altrimenti mangeranno domani! E poi urlano anzichè parlare, giocano a palla in casa, disubbidiscono e snervano. Sarà il testosterone o il cromosoma Y?
    Poveretti loro?? Poveretta me!

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    1. non so cosa sia, micòl, so che nel maschio da qualche parte QUELLA ROBA LI' (urlare, pestarsi, fare casino) è un tratto praticamente universale. poi crescendo migliorano un po'. sempre se non li si alleva nel segno della poverinitudine.

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  5. Pure a casa mia proviamo a fare come Micol...però MPS non ce la fa sempre. Tiene troppo "mammismo" che la fotte. Ma la colpa è mia non vi preoccupate. (DA1 e DA2 a calci nel culo a studiare fuori se me lo posso permettere)

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    1. ti prego Francesco fai qualcosa! non puoi permettere che crescano come J. e G.

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  6. Belle riflessioni Paola. E sono d'accordo che l'unica cosa che "passa" davvero è l'esempio. Per dire....eravamo in macchina domenica e io e il mio pupo di quasi 4 anni giocavamo che lui era il papà. E io lo interrogavo sulla sua vita di papà, e che lavoro fai, e come si chiama la tua compagna, e dove abiti, e hai figli, e che hobby hai... al che lui mi risponde, "eh sai, devo sempre molto stirare" (notare che nel periodo estivo io mi rifiuto di avvicinarmi a quell'elettrodomestico li che mi vien caldo solo a vederlo), mentre alla domanda tua moglie che hobby ha? "eeeeh lei va a tanti concerti"....che dirti, non ho ancora capito se questo riassunto che ha fatto di noi (o meglio, una sua possibile visione di noi come coppia) mi faccia piacere o un po' mi dispiaccia. Poi se mi metto a pensarci mi dico che è meglio mi faccia piacere...d'altronde potevo essere io quella che stirava :)

    un abbraccio e goditi la panzetta.
    bea.

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  7. Sará che mio marito e' stato cresciuto da due mamme lesbiche (in America), ma io e lui ci dividiamo ogni cosa al 50% in casa e, anzi, se io sono in giro per lavoro (lui non viaggia mai per lavoro) lui e' responsabile al 100% della casa e della bimba e mi sembra anche giusto.
    Ovviamente, ci sono cose che io sono piu brava a fare e altre in cui lui eccelle ma io faccio schifo. Io cucino benissimo ma non so rifare il letto, lui cucina senza sale ma stira tutto perche stirare lo rilassa.
    Diamo entrambi tutto quello che possiamo e se uno di noi sta male ci diamo una mano. L'importante e' che io mi fidi totalmente di lui e lui si fidi totalmente di me!

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    1. wow! ecco un esempio "sul campo" di quanto bene possano funzionare le cose. vivete in america immagino? lo intuisco dagli accenti (della tastiera) sballati.

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    2. Ah! Si, viviamo a Los Angeles! QUesta tastiera mi uccide.
      Io sono una produttrice televisiva e per lavoro devo viaggiare parecchio mentre lui praticamente lavora da casa o dal coffee shop quindi lui e' in realta' quello che ha le maggiori responsabilita' in casa per ora.

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    3. in Italia è utopia!!!

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  8. Assolutamente no!
    In casa mia il poverino non esiste...anzi, forse esagero un po' all'opposto.
    Il nano e' ancora piccolo ma l'esempio del papà e' positivo.
    Magari non si accorge delle faccende da sbrigare, ma se sollecitato, provvede.
    Il re della cucina e della pulizia dei fornelli e' lui, per fortuna: se cucinassi sempre io, loro si che sarebbero poverini, visti i risultati!
    Temo che le mamme che hai descritto si comportino così per sentirsi brave e utili...che tristezza!

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  9. e d'altronde quante amiche abbiamo che si lamentano in continuazione del fatto di NON POTERSI far aiutare dal marito perchè NON E? CAPACE di passare l'aspirapolvere PER BENE? Che si lamentano di dover RIPASSARE le cose che sistemano i mariti e allora faccio io????
    Sono d'accordo con la questione dell'esempio che dice la tua amica, è tutto li il punto. Se noi donne ci autocostringiamo "a fare la donna" (bleah mi vien da vomitare solo a scriverlo!) non andremo da nessuna parte!mai!

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  10. Carissima Paola,
    Innazitutto congratulazioni per la splendida notizia del post corso, sono davvero tanto felice per voi!
    Io ho due figli maschi (4 e 2 anni) e un marito che ho "educato" a fare praticamente tutto. L'unica cosa che non fa è cucinare,ma nel senso che non si mette a fare ricette, se serve un piatto di pasta per i bambini e io non ci sono, lo fa (aiuta a fare la cena, apparecchiare, sparecchiare e quant'altro anche se ci sono).
    Cmq tutta sta sciorinata solo per dire che poi ha ragione chi dice che vale 100 volte di più l'esempio di un papà/uomo che fa le cose tanto quanto una mamma/donna piuttosto che tante lamentele seguite da un comportamento incoerente.
    Perché in realtà, purtroppo, le vere nemiche delle donne sono spesso le donne stesse. Mi viene spesso detto ceh sono fortunata ad avere il marito che ho perché fa la sua parte nelle faccende domestiche e nel curare i bambini; io sono una donna fortunata, ma lo sono perché lui è marito e un padre fantastico. Il resto l'ho preteso, perché si lavora in due dentro e fuori casa e non per femminismo ma per rispetto reciproco.
    Spesso, si dà la colpa agli uomini, ma poi sono le donne stesse a non chiedere/pretendere che loro facciano la loro parte.
    Un bacio, Marina

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  11. Il mio compagno, non chè padre dei nostri figli viene nominato poverino dai suoi genitori e parenti perchè spesso cucina lui e perchè mi aiuta un pochino a casa (svuota lavastoviglia, stende panni, ogni tanto lava a terra). E ogni tanto lui mi sottolinea che a casa sua suo padre non ha mai alzato un dito. Mentre io sottolineo che a casa mia mio padre ha sempre fatto tutto insieme a mia mamma. é difficile avere a che fare con una cultura così arretrata. Spesso mi capita di sentirmi quasi in colpa perchè vengo aiutata dal mio compagno, come se io non fossi capace di fare la moglie...ma poi per fortuna me ne frego e mi arrabbio quando non mi aiuta! Ho un figlio maschio di tre anni e proprio ieri dicevo al mio compagno che crescere un figlio maschio in questa società maschilista è difficile ed è una grande responsabilità. Cerco di spiegargli le cose, ma è vero, la vera educazione viene dall'esempio. Spero un giorno di essere orgogliosa di lui.

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    1. sottoscrivo appieno i tre post precedenti. quante donne, mie coetanee e anche più giovani, vedo ancora perpetuare il vecchio modello maschilista...

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  12. Solo un esempio: l'altro giorno ho accompagnato il marito ad una visita, da programma avremmo dovuto essere liberi entro mezzogiorno, in realtà la visita è iniziata a mezzogiorno passato e si è conclusa dopo un'ora. A quel punto ho mandato un messaggio al figliolo (25 anni), lavoriamo insieme tutti e tre e abbiamo casa attaccata agli uffici per cui la pausa pranzo la facciamo a casa..... il messaggio era più o meno di questo tenore: "noi siamo ancora qua, prima di 40 minuti non siamo a casa, arrangiati"
    Quando siamo arrivati aveva preparato il pranzo per tutti, e non come se fosse stata una cosa straordinaria che aveva fatto per fare un favore a me, semplicemente, io non potevo e allora ha fatto lui.
    Non parliamo però del padre che viene da un'altra generazione e per quanti sforzi abbia fatto negli anni, se ci sono io non muove un muscolo, se non ci sono si arrangia, ma lascia la devastazione totale intorno a sè... e quindi non vale nemmeno la regola dell'esempio...........

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  13. Non so, a volte penso che quella "del farsi accudire" sia una caratteristica insita nel Dna maschile. Un esempio. I miei figli, 4 anni lui, 2 lei, mangiano all'asilo, da soli. Anche la piccola che, mi dicono le maestre, non vuole aiuto, nonostante loro siano disponibili a imboccarla. Il risultato è che a casa lei vuole mangiare da sola, e guai a cercare di aiutarla, lui invece vuole essere imboccato "perché si stanca". E alla fine, poiché spesso si sporca come non mai, peggio della sorella duenne, pur di non dover ripulire la cucina, lo imbocco. E mi chiedo, giacché cerco di crescerli allo stesso modo, com'è che la piccola per carattere è tanto più autonoma?

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    1. Non credo sia una questione di sesso: anche il mio grande è un po' regredito da quando c'è il fratellino e a lavarsi i denti chiede sempre che lo aiuti, mentre il piccolo fa da solo che è un piacere... e son maschi entrambi!

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    2. Hermione, ho fatto il tuo stesso pensiero un paio di settimane fa, ma a proposito di mio marito.
      Secondo me lui ama essere accudito. Non perché si consideri un sultano o roba del genere, ma solo perché apprezza in maniera sconsiderata certe attenzioni.
      Sulla base di alcuni suoi comportamenti, avevo eleborato una teoria per cui gli uomini vedono la moglie /compagna come una mamma migliorata: fa tutto quello che faceva la mamma, e in più ti da' soddisfazione anche in altri campi (ci siam capite, no?).
      Qualche giorno fa ne parlavo con mio padre, e lui mi ha dato un'interpretazione molto diversa. In soldoni, di questo si trattava: sì, è vero a noi piace essere coccolati. Ma a molte di voi coccolarci piace più di quando piaccia a noi essere l'oggetto delle vostre attenzioni. Voi volete fare le mamme dei vostri mariti. E noi mariti mica siam scemi: ve le facciamo fare.

      Quindi ora medito, e medito, e medito. Ho ragione io o ha ragione lui? Oppure la ragione, come spesso accade, sta nel mezzo?

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  14. Qui dalle mie parti IO propino i quattro salti in padella (non proprio dai, ma quasi), il maschio adulto di casa cucina manicaretti niente male, con grande soddisfazione dei palati di tutta la famiglia. Se è l'esempio che conta, spero che Paciuk impari da lui a cucinare!

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    1. beh, Dio lo benedica. purtroppo Mike Delfino è una pippa in cucina. cioè se cucina è bravo ma fa solo quattro cose: il tiramisù, la pasta alla carbonara e... le altre due non me le ricordo. per fortuna il nonno dei Pupi (mio padre) è un asso dei fornelli e loro ce l'hanno davanti molto molto spesso.

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  15. Quando ero bambina io e mio fratello eravamo trattati alla pari e ho avuto la libertà di scegliere giochi da maschi e mi sono divertita moltissimo. Poi è arrivata l'adolescenza e tutto è cambiato agli occhi di mia mamma: siccome io ero la femmina toccava a me rifare i letti di entrambi, apparecchiare ecc. ecc.
    Quando mi ribellavo mi veniva risposto: lui è un maschio, ha altri compiti. Ribollivo di rabbia e femminismo.
    Credo non sia un caso che mi sia sposata un uomo di altra cultura, che sa fare tutto in casa e si occupa dei bambini anche meglio di me. E a sua volta mio fratello ha sposato la sua donna ideale: assolutamente tradizionale in tutto.
    E di generazione in generazione non credo sia strano che i miei figli (entrambi maschi) abbiamo una spiccata propensione per i giochi di cucina e mio nipote (maschio) non vada oltre il gioco con i camion...

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  16. io mi sono presa un olandese quindi non faccio testo, la divisione del lavoro in casa non è neanche oggetto di discussione, è normale e basta :-)
    però quello che volevo dire è: questo scambio di commenti non contiene tutti i punti di vista. dove sono tutte le mamme dei poverini?? vorrei sentire la loro voce!

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  17. Beh giusto per fare un altro esempio di poverinitudine. Se io corro dietro a lavoro, bambini e casa, faccio il mio dovere. Se lo fai lui, scattano gli applausi, si grida alla festa nazionale in suo onore e partono i cori di santo subito... e le voci più alte sono quelle di altre esponenti di sesso femminile...
    Marina

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  18. hai voglia! abbondano i cori di amiche che ti dicono "ah ma com'è bravo il tuo XY, ah ma come sei fortunata, ah poverino davvero è a casa da solo con i bambini mentre tu sei via per lavoro nel weekend?"

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  19. ho due maschi! quasi 4 e quasi 2 anni...
    non stiro, piego e metto via, cucino perchè in casa si deve mangiare, e i bambini almeno hanno diritto di mangiare sano (ma senza complicazioni o pietanze complesse, mai fatto le lasagne per esempio, ai miei due ometti fanno schifo, e mia suocera emiliana doc ci rimane sempre male), ma se capita la volta in cui non ce la faccio sgongelo e via; lui di per se "porello" esce di casa alle 7 e rientra dopo le 21, per cui NON posso chiederglia aiuto in casa anche se per cucinare se la cava, sarà che sua madre ha sempre lavorato e lui da piccino (13-14 anni) già si faceva la pasta da solo!
    mia mamma al contrario se sente che lui "fa il di più"(sparecchiare, svuotare la lavastoviglie...) mi dice: "ma puaren" e io le ribatto sempre "non è che debba per forza fare tutto io, e che c---o!!!"

    mi ritrovo perfettamente in quello che scrive Murasaki!!!

    Paola, bella la tua fotina sulla pagina FB di Gioia e si vede un pochino di pancia!
    il tuo è uno dei pochi blog di cui leggo tutti i commenti!!!

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    1. ah cavolo quella con Celestini? a me sembra di sembrare pazza
      sui commenti sono con te: sono sempre veramente interessanti

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    2. a me sembri te! e poi un pò pazza lo sei! tre è un bel numero!
      anche i miei piccolini sono con i nonni, e come te non riesco a parlarci e quello che spiace di più e non riuscire a comunicare con Leo che avendo solo 21 mesi non parla ancora, fa solo qualche verso, mi mancano da morire, e ogni volta che sento le loro vocine gli occhi mi diventano lucidi...

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  20. Secondo me e' tutta questione di bisogno di controllo e di sentirsi indispensabili. Chi sa di valere anche senza che gli altri dipendano da lei, ha la forza di crescere bambini non poverini. E lo stesso vale per il rapporto moglie marito.

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    1. brava. questa è un'osservazione importantissima.

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    2. Sì, sono convinta che alla base ci sia il terror panico di scoprire di non essere indispensabile alla sopravvivenza dei "poverini". Chi è convinta di valere qualcosa si adatta a essere "solo" utile, rinunciando all'improbabile onore dell'indispensabilità, probabilmente confidando che, nonostante non sia indispensabile ma solo utile, non per questo verrà abbandonata al casello dell'autostrada al primo fine settimana.

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  21. Allora, come ho già scritto io sono abbastanza una mamma di pongo. Ho avuto il benji per miracolo a 35 anni (ho iniziato a cercarlo a 29) e avendo perso persone care da giovani mi sono ritrovata avvolta dall'ansia e so che questo mi ha portato ad essere iperprotettiva. Ci sto provando a migliorare. Devo però dire che il "poverino" proprio non esiste. Io vorrei che il mio compagno facesse il suo 50% e siccome non accade mi lamento e arrabbio. Il benji vede un padre che spesso cucina e che pulisce la cucina (male purtroppo ma non c'è verso di ottenere risultati migliori) ma che lascia tutto in giro e che se deve fare una cosa (tipo cambiare una lampadina) ci mette mesi a farlo (si poi lo faccio...). Vede invece una mamma sempre sul pezzo e che organizza tutto (anche i compiti di papà perché se non gli ricordo le cose mille volte non le fa) e infatti spesso dice: la mamma è il vero capo. Il papà si dimentica tutto.
    Di fatto il benji non mi aiuta a sparecchiare (ha 5 anni e ancora non gliel'ho chiesto) ma ad apparecchiare sì (chissà perché??? mah) e di base si lamenta pesantemente per ogni compito che gli assegno sostenendo che deve fare tutto lui 0_o . No words.
    Inoltre, siccome spesso io chiedo aiuto a lui e al papà, ogni volta che deve sistemare i suoi giochi lui pretende di essere aiutato perché "mica posso fare tutto da solo". E' figlio unico e nipote unico. Che potrei fare? Aiutatemi :-)
    mamma jane (nb. mio padre cucinava e stop, per il resto assenza totale. nb2 il padre del mio compagno è di quelli che non sanno nemmeno compilare un bollettino da soli)

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  22. Io sono la sorella più grande di due fratelli maschi, quando andavamo a scuola mi alzavo per prima e per non far alzare inutilmente anche mia mamma alle 6, preparavo loro la colazione, ma mi sembrava normale. Il letto, una volta cresciuti abbastanza, se lo rifacevano da soli, perché dormivano in un letto a castello e mia mamma doveva fare le acrobazie mentre a loro risultava più facile. A parte questo credo di essere cresciuta in una famiglia con cultura prettamente maschilista inculcata oltre che da nostro padre a anche da nostra madre. Uno dei miei fratelli però crescendo si è "emancipato", è andato a vivere da solo, all'occorrenza cucina (per la maggior parte della settimana però per "comodità" cena da mamma), lava, stira, pulisce, fa la spesa...insomma si autogestisce, l'altro decisamente no: a parte qualche proposta di cucinare lui che mia mamma si affretta a bocciare, per il resto non fa assolutamente niente, insomma oltre a essere maschio è anche il più piccolo. Mamma e babbo si lamentano apertamente ma alla fine tollerano. Ora, considerato quanto vi ho raccontato, mi chiedo: conta veramente l'esempio all' 80% o dipende anche dal tipo di persona? A casa mia le cose non vanno certo meglio...mio marito si occupa dei bisogni fisiologici del maschietto (lavaggi, vestimento, messa a nanna) come e meglio di me, della femmina non se ne parla...non le ha mai nemmeno cambiato il pannolino e l'ha messa a letto solo una volta perché io ero ricoverata in ospedale. Di cucinare non se ne parla e se per caso fa qualche cosa in casa lo fa sempre pesicchiare un po'...in generale lo considero un tipo per così dire "illuminato"...quindi non capisco...colpa di sua mamma? Colpa mia? Colpa sua? non so...vedremo con Lory se conta più l'esempio o la persona, come è successo per mi miei fratelli...

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  23. anche io sono cresciuta in una famiglia subdolamente maschilista, non si diceva apertamente che i maschi avessero più diritti e meno doveri ma poi nella pratica era così. ho sposato un uomo che ben s'adattava al modello: sulla carta emancipato e moderno, ma in casa a parte cucinare (benissimo peraltro) non faceva nulla e faceva pesare moltissimo i rari interventi dietro mie pressanti richieste. per dire, detestava guidare e pretendeva di essere scarrozzato qua e là; io all'inizio lo assecondavo in tutto perché sono una tipa autosufficiente e indipendente, dunque non mi pesava non essere accudita. ma quando è nata nostra figlia è stato un disastro, i nodi sono venuti al pettine e infatti ci siamo separati che lei non aveva neanche due anni, tra le critiche di tutto il mondo. ho trovato un altro compagno completamente diverso ma devo dire che anche il mio atteggiamento è cambiato: sin dall'inizio ho "preteso" aiuto e collaborazione su tutta la linea. per paradosso, l'unica cosa che il mio nuovo compagno non sa fare è cucinare, ma in compenso si occupa dei bambini (compresa la primogenita, non sua) come e meglio di me. questo per dire che in buona sostanza secondo me conta tanto anche il modo in cui noi donne ci comportiamo, il chiedere o non chiedere certe cose ai nostri partner, sin dall'inizio di una relazione.

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  24. Un giorno forse non dovremo più chiedere e le divisioni dei compiti saranno spontane :-) Chissà...mamma Jane

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  25. Secondo me il problema è che si tende a crescere maschi "poveretti" perché alcune mamme hanno un bisogno assoluto:quello di sentirsi indispensabili per la propria prole;quindi il non rendere autonomi i loro pargoli crea una sorta di cordone ombelicale fortissimo.Vi faccio un esempio:ho conosciuto mio marito durante l'università,entrambi studiavamo fuori sede ma lui essendo abbastanza vicino a casa andava via ogni fine settimana carico di panni sporchi.sua madre era felicissima di lavare questa montagna di vestiti,lenzuola e di tutto di più.mai una volta che abbia spiegato a suo figlio come lavarseli da solo.Anzi una volta mi ha detto di essere felice di lavarli così almeno aveva la certezza di vederlo ogni weekend.Da quando siamo andati a vivere insieme le cose sono molto cambiate e lui ha capito che bisognava crescere e impostare un rapporto all'interno del quale ci si prende cura l'uno dell' altro senza dipendenze"pratiche".Ora sono mamma di due maschietti di 2 e 5 anni che sto cercando di crescere in modo che siano poi adulti indipendenti e che magari quando verranno a trovarmi sarà solo per la gioia di stare un po insieme....

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  26. Mio figlio quando mi vede con la scopa in mano dice "che ci fai con la scopa di papà?". Io ho orari incastratissimi e rigidi, la miadolcemetàtuttadunpezzo ha un lavoro che gli concede più spazi, addormenta il grande ogni giorno a pranzo e passa due mattine a settimana con la piccola, io torno prima due giorni a settimana e la priorità è sempre stata e sempre sarà "stare con i bimbi". A casa a volte mi sento inutile, fa quasai tutto lui e a volte mi manca un campo di azione totalmente mio, mi manca che ci sia bisogno di me ... ma è un mio limite, un retaggio di un bisogno di una separazione dei ruoli che non coincide con la mia vita e col mio ideale, ma che comunque campeggia in me.
    A mio figlio chiedo ogni mattina che cosa vuole per colazione e poi passo 10 minuti a pensare se lo sto crescendo da maschio padrone con questa domanda ...

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  27. Prima di tutto sono d'obbligo le CONGRATULAZIONI PAOLA!!! Per la Piccolissima in arrivo, sono tanto tanto felice per te!
    Questo post è davvero interessante e concordo praticamente con tutti i commenti visto che in effetti "allevatrici di Poverini" non se ne son viste :) Però....però....credo che nessuna ammetterebbe mai di esserlo, perchè vedo tantissime mie amiche che hanno sopratutto mariti veramente Poverini, dichiarati incapaci di qualsiasi attività manuale svolta all'interno delle mura di casa, dal farsi il caffè la mattina, al tirarsi fuori gli abiti....NO, DICO, c'è ancora gente sotto i 35 anni che prepara i vestiti sul letto al marito!! La cosa buffa è che si sprecano le scusanti, ho sentito dal "lo faccio per me, perchè sennò poi mi ci vuole un'ora a riordinare i cassetti" al "lo faccio per lui, un gesto d'amore, una gentilezza che non ha nessuna connotazione ideologica", nel mezzo la qualunque. Sono totalmente d'accordo con Sfollicolatamente, forse è l'inconveniente delle madri lavoratrici, cercare di alleviare il senso di colpa per la mancanza di tempo rendendosi indispensabili per cose che non lo sono.
    Barbara

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  28. Io colleziono maschi. Un marito, un figlio piccolo, un maschio piccolo in produzione. E non penso di voler condividere la mia esistenza con dei "poverini", il maschio grande, quando pecca di autonomia paga personalmente (vedi: sopravvive a pizza e surgelati nei miei giorni di assenza), il maschio piccolo passa così tanto tempo con me che non solo mi aiuta a modo suo nelle faccende e a stendere, ma quando m metto creme e smalto li vorrebbe anche lui. :-) al padre, quando se ne lamenta, gli ricordo che se passasse più tempo con suo figlio forse questo intesse per lo smalto sarebbe sostituito da cose più "da maschi".
    L'unico che al momento non da' grandi problemi è il maschio in produzione, che avendo un fratello piuttosto vivace ha già capito che gli conviene con dare troppo da fare alla mamma..

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  29. Quando è nato il mio figlio maschio, il mio primo pensiero è stato: o mio dio, sarò una suocera!..meglio non farmi odiare fin da ora dalla mia futura nuora!!
    A parte gli scherzi, io ho tre fratelli maschi più grandi, e pur non avendo mai fatto la serva di nessuno, per mia mamma è sempre stato scontato che se mancava lei ero io a dovermi occupare della casa e di tutto il resto. In realtà poi i miei fratelli non sono cresciuti così male e a casa loro aiutano (anche se mia mamma non ha mai fatto loro fare un bel niente)...però, per dire, mio papà sa appena appena dove sono le sue mutande!!
    A casa nostra non ci sono lavori "da maschi" o "da femmina" (e mio marito è siciliano, per dire..), ma una distribuzione equa dei compiti + qualche esclusiva (l'immondizia è sua e la lavatrice è mia), non ho mai usato espressioni "sei un maschio e devi..." o "sei una femmina e devi..", però noto che ai miei ogni tanto scappano questo tipo di espressioni..forse un tempo, quando la maggioranza delle donne era in casa, aveva più senso, ma adesso allevare "poverini" non ne ha proprio più.
    Purtroppo ho una mia amica che sta allevando un "poverino" di 5 anni (nonostante abbia un figlio più grande), di quelli che dicono "acqua", "mettimi le scarpe", "ho fame"..e quando ci prova con me e io "non capisco", molte volte interviene lei per dirgli di chiedere per favore. Ma ti pare???

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  30. Intanto, congratulazioni per la prossima creatura :)
    la mia dolce metá é uno svedese di quelli paritari, quindi l'esempio in casa c'é.
    Coi miei due maschi pronuncio la parola 'poverino' quando cercano di massacrare qualche animaletto, oppure se si sono fatti parecchio male, sennó una frase tipica col grande (5 anni anni) sta diventando: 'guarda che qua non siamo i tuoi servitori'. O chiede per piacere, o fa lui. Spero che dagli e dagli assimili il concetto.

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  31. Sono cresciuta in una famiglia dove mio papà si dava molto da fare. Mia mamma andava in vacanza e noi a casa con papà. Mio fratello ha imparato a far tutto e oggi aiuta sua moglie, mai contenta fra le altre cose, ma questo è un'altra storia. Mio marito è stato cresciuto come un "poverino", mia suocera è super assistenzialista...Si arrangia solo se non sono in casa, altrimenti aspetta, aspetta, aspetta.....

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  32. Ma quindi il Pupo è al mare con la nonna senza di te? POVERINO...
    Sono cresciuta con 2 fratelli il cui aggettivo più frequente sulla bocca di mia mamma era ed è "POVERINI"... e lo sono tutt'ora, con 40 anni suonati, laurea e attività in proprio ben avviata. A pranzo vanno a mangiare dalla mamma e arrivano alle 15, mentre lei li aspetta tenendo in caldo il tutto? POVERINI! Arrivano perennemente in ritardo in qualsiasi occasione (da un compleanno al mio matrimonio tanto per dire)? POVERINI, han tanto da fare. E il bello è che ho un figlio (maschio) e se penso al suo futuro me lo vedo così fragile e indifeso... POVERINO!! Per fortuna che il mio compagno mi aiuta a riderci su e bilancia le cose!

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  33. Mio marito è stato cresciuto da un'italianissima mamma casalinga (ed era pure figlio unico) ma quando è subentrata la sottoscritta ha subito capito che il vento era cambiato. Io ero abituata ad avere un padre molto presente ed assolutamente collaborante ed ho dato assolutamente per scontato che la tradizione sarebbe continuata. Il " poverino" è del resto più che forza e privilegio, debolezza maschile. Di quante lagne poi ci inondano perché i bambini non vogliono stare con loro o perché i magistrati cattivacci danno sempre l'affido alle madri?
    Garantisco che nel cuore del trittico il Pan ed io siamo assolutamente equivalenti (qui però anche le mamme devono essere pronte a cedere lo scettro). Certo per arrivare a questo risultato bisogna pulire tanti bei cacconi...

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  34. Ciao Paola!
    Mi reputo fortunata: la mia dolce metà è stata abituata fin da piccolo a collaborare in casa (in realtà mio suocero ancora oggi fa moltissimo in casa sua, forse più di mia suocera). Morale: è talmente indipendente e precisetto che farebbe le scarpe a MastroLindo! A parte il suo ordine maniacale, sui lavori di casa è molto più bravo di me, a parte lo stendere che è una mia mania e devo farlo solo io. Per il resto non mi lamento proprio e se durante la neonataggine delle mie figlie le nottatacce le facevo solo io, lui pensava a tutto il resto. Confermo una cosa: l'esempio in casa è basilare; lui non sarebbe così se non avesse visto suo padre aiutare il casa negli anni passati.
    A presto!

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  35. Noi abbiamo due bambini di 3 anni e mezzo e 15 mesi e i compiti non sono assegnati a me perché donna o a lui perché uomo, ma a chi vuole 5 minuti di relax dal caos quotidiano. Quindi quasi litighiamo la sera per rilassarci cucinando qualcosa, mentre l'altro intrattiene o, a volte, cerca di sopravvivere con le due pesti!

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  36. Ah dimenticavo... ti leggo sempre, sei mitica! Riesci a farmi fare una sonora risata (anche in ufficio) anche quando sono più demoralizzata per i miei due splendidi ma faticosi bambini! A presto, Manuela

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    1. grazie! temo che tutti i bambini siano faticosi... sigh.

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  37. Ho cercato di "istruire " al meglio il mio compagno come una mamma di 40 anni fa non ha saputo fare..e ora con il piccolo di 3 anni cercò di fare tutto i necessario perché un domani non sia"poverino"!!!!! Manu

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  38. IL mio Kiki se lo dice da solo, quando si fa male: "Oh poverino il Riccardo", chi ben comincia...

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  39. Questa sera tornati dal lavoro ho sistemato il maritozzo a pulire i pomodori per la cena mentre stiravo due o tre cose. Morale: mentre terminavo io il mio compito finiva lui di lavare, pulire ed affettare ben 3 e dico 3 pomodori..... Ci sono margini di miglioramento ma almeno si è applicato! Anche qui con il lavoro di entrambi e la nostra pupattola da seguire non c'è proprio posto per i poverini...

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  40. Noi cerchiamo di instradare il Pupo affinché non diventi un poverino (dopo il tuo post ho iniziato subito a fargli rifare il letto da solo, non ha ancora 6 anni) fortunatamente il padre è un buon esempio (cucina, rifà i letti, se opportunamente sollecitato pulisce anche i bagni ma si sente un po' poverino quando lo fa).
    ma il nostro bambino è così poco istintivamente autonomo. mi chiedo se sia nella sua natura (maschile) oppure sia colpa dei vizi che comunque volente o nolente si tendono a dare (figlio unico).le bambine io le vedo naturalmente predisposte al "me la cavo da sola" , ci sarà un gene che determina ciò??
    Barbara

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  41. Ahah ma vedi che alla fine è sempre colpa nostra??
    Il mio piccolo ha appena un mese e già ho il terrore di diventare una madre troppo opprimente che chiude il figlio in una teca..
    Beh ho anche paura di diventare una pessima suocera, ma questa è un'altra storia.

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  42. E' vero Laura, i Bambin fin da piccoli necessitano di gesti ed esempi concreti nel quotidiano.
    I bambini piccoli sono dotati di una grande memoria visiva e immagazzinano tutto. Spesso un esempio concreto vale più di tante belle parole.
    "Allevare Poverini" sembra essere una tendenza tipicamente italiana. A volte ci si dimentica che essere genitori è anche una grande responsabilità, no?!
    a presto!
    Marta & Sara, MammeCheFatica

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