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domenica 12 aprile 2009

La mia piccola delinquente

La Pupa ha rubato un cuore - No, non è una metafora
L'altro giorno ho lasciato il Pupo con la baby sitter e sono uscita assieme a mia mamma e alla Pupa per un "giretto rilassante".
Uscire con un bambino, anche se sta per compiere quattro anni, in realtà non è mai rilassante. La Pupa poi, in particolare dalla nascita del suo fratellino, ha sviluppato una serie di astute strategie che mirano allo sfinimento dei suoi accompagnatori. Tentare di slacciare la cintura di sicurezza del seggiolino quando viene trasportata in auto, minacciare di gettare un oggetto dal finestrino, gettare effettivamente l'oggetto in questione (quanto più è prezioso per lei, meglio è: così poi può piangere come una pazza perché l'ha perso), il tutto ripetendo ossessivamente la stessa frase come Jack Nicholson in Shining (vi ricordate "Il mattino ha l'oro in bocca"?) sono solo alcune delle suddette strategie.
Comunque, dicevo: l'altro giorno io, mia mamma e la Pupa siamo andate in un bellissimo, gigantesco negozio di bric-à-brac. Sempre da quando è nato il fratellino, la Pupa insiste per essere trasportata in passeggino (il che ci costringe normalmente a girare in questa formazione-tipo: Mike Delfino tiene il fratellino, cinque mesi per quasi nove chili, in braccio; io spingo la Pupa seduta sul passeggino del Pupo).
Prima di avere figli consideravo questo negozio un posto rilassante e piacevole. Poca gente, corridoi larghi, molta luce, piante ovunque eccetera. Ma con la Pupa è un incubo, perché vuole toccare tutto e comprare tutto. L'altro giorno ha posato gli occhi, tra l'altro, su: levapelucchi elettrico, pelacarote, borsa per gli attrezzi da giardino, sottopentola a forma di cuore in silicone, attrezzi da giardino senza borsa, fertilizzante universale, libro sulla cucina molecolare, armadio in teak, arredo bagno in rovere moro laccato lucido. Davanti a ogni oggetto strillava: "Mamma, ti di-co-una-co-sa: questo dobbiamo proprio prenderlo". Mi sono fatta l'appunto mentale di non portarla più in quel negozio fino al 2019, ma per fortuna, molto orgogliosamente, alla fine sono riuscita a convincerla a uscire praticamente senza aver fatto acquisti - okay, tranne la borsa per gli attrezzi da giardino.
L'ho già detto da qualche parte, ma devo mettermi in testa che quando la Pupa è troppo tranquilla sta architettando qualcosa. E' passata dalle casse in silenzio, con un vago sorrisetto sul volto. Non ha pianto perché non le avevo comprato nulla. Mia mamma la spingeva, io ho pagato, siamo uscite. Arrivate alla macchina le ho chiesto di scendere dal passeggino per piegarlo. L'ho vista esitare. Poi ha spostato di un centimetro le morbide chiappette. Quel tanto che bastava perché da sotto i suoi pantaloni vedessimo spuntare all'improvviso l'estremità rosa di un sottopentola in silicone, a forma di cuore.

6 commenti:

  1. Piccina! E come l'avete gestita?
    Un abbraccio, S.

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  2. è successo anche a voi? cosa avete fatto?

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  3. era in effetti solo un cuore di silicone, perchè di fatto quello vero c'è la già estirpato più e più volte (e in vari modi più o meno piacevoli e sobbalzanti). la zia bubu

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  4. zia bubu, ma come hai scritto "c'è la"?

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  5. appunto mentale: legarle le mani quando si va per negozi

    cris

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