Ho traslocato su erounabravamamma.it

Vi aspetto!

mercoledì 9 giugno 2010

Grave emergenza in corso - Non è un'esercitazione

Aggigghio nella casa-cantiere e cardiopalma sul lavoro

Ore 8 e 22 di stamattina: "Mdsaff muff, sadjjshf vuerrs maff?"
(Io, dopo aver tolto i tappi dalle orecchie): "Eh? Cosa? Che c'è? Che ci fai qui tu?"
(Bambina bionda molto carina, con un biberon di latte in mano) "Ciao mamma Paola, vuoi il lattino?"
(Io): "Olivia! Sei tu? Che ci fai qui? Ah, hai dormito qui, brava! Che ore soo... eh? le 8 e 22?"

Piccolo antefatto necessario: ieri sera la migliore amica della Pupa ha fatto il suo primo sleep-over da noi - primo della vita sia per lei che per la Pupa. E' stata un'esperienza interessante. Dopo essersi sfinite in giardino e aver provato diversi costumi da principesse, messo in scena una recita, mangiato quintali di fiammiferi (i grissini col prosciutto crudo) ed essersi fatte venire una sete pazzesca, si sono arrese all'idea di andare a dormire. Più o meno.
"Pupa, Olivia, a nanna".
"Non possiamo, ci sono i vampiri".
"Ma che vampiri, siete matte? Le bambine di cinque anni non credono ai vampiri, per questo tipo di paure dovete aspettare almeno i sette/otto anni".
"Mamma, ci sono i vampiri, te lo prometto".
"Pupa, ti prometto di no".
"Sento che è così. E lo sai anche tu, che sei amica di Dio".
"Ok. I vampiri li teniamo lontani con la forza dell'amore. Ora dormite".
(Olivia): "Ci sono le pantere. Le pantere sono cattive e ti mordono sul collo".
"No, Olivia, quelli sono i vampiri".
(Pupa): "Mamma, ho l'aggigghio, non riesco a dormire".

Aggigghio, m.s., sostantivo. Allegra espressione barese e più in generale pugliese anche nota come "zurla" che indica il forte desiderio di... fare qualcosa che non si può, una sorta di scanzonata follia momentanea che ti porta a ridere quando non dovresti (per esempio in chiesa, o in classe), a dibatterti come un'anguilla nel letto quando invece dovresti dormire... insomma, avete capito. Era una delle espressioni favorite della mia nonnina, pace all'anima sua: "I bambini hanno l'aggigghio", quando saltavamo sui materassi fino a sfondare le reti, eccetera.

Alla fine ho abbattuto le Pupe trasferendole entrambe nel lettone, cullandole a fasi alterne e cantando loro improbabili canzoni scout tipo "Terra di betulla, casa del castoro, là dove errando va, il lupo ancora". Miracolosamente alle 21.58 dormivano.
Io, un po' dopo.
Poi - complici alcune sveglie notturne legate all'ansia che una o entrambe cadessero dall'accrocchio di lettini che avevo messo in piedi in camera della Pupa, con conseguenti ronde e perlustrazioni e riaddormentamenti (miei) non proprio istantanei, stamattina sono andata un po'... lunga. Mike Delfino, in piedi col Pupo da un pezzo, si è "distratto" e non ha "guardato l'ora".
Proprio oggi che le bambine andavano in gita e che bisognava essere all'asilo puntualissime entro le nove cadesseilcielo.
Siamo riuscite a uscire alle 8.43 grazie al fatto che ho saltato la colazione, non mi sono lavata la faccia, ho infilato un vestito-sacco e i sandali senza lacci, ho buttato negli zainetti delle bambine cracker in briciole. Garbati pensieri rivolti all'indirizzo di Mike Delfino, che non so se detestare o adorare perché è così naif.
Siamo arrivate all'asilo alle 9.03. Soliti sguardi di biasimo della maestra Alessandra: "Signora venerdì c'è la gita fuori Milano, alle 8.15 parte il pullman, veda lei". Che vergogna. Ho pure bruciato due rossi e percorso la via Farini nel tratto in cui possono farla solo gli autobus, (specifico il dettaglio nel caso tra le mie lettrici ci fosse una vigilessa, sig.ra vigilessa la prego non mi incendi la patente).

Poi una volta qui, solo parzialmente riavutami dall'infarto in corso - e mentre cerco di raccogliere informazioni su Francesco Baccini, che dovrei intervistare oggi pomeriggio ma risponde a singhiozzo ai miei sms - l'altoparlante della mia gloriosa azienda esprime un volume di 120 decibel e scandisce: "Grave emergenza in corso. Non è un'esercitazione. Lasciare l'edificio immediamente. Non correre. Non urlare. Utilizzare le uscite di sicurezza. Aiutare i colleghi in difficoltà". E mentre come disciplinati lemming sciamiamo fuori dal palazzo, alcuni di noi calando pazienti fin dall'undicesimo piano (io sono solo al terzo), penso:
ho proprio bisogno di una vacanza.

P.S. Alla fine si è saputo che era un falso allarme.
P.P.S. Ma voi a che età (dei vostri figli) avete cominciato ad accogliere i loro amichetti in casa?



21 commenti:

  1. ... ma qui ci stava un sacrosanto "waff..." come li chiami tu o no??

    RispondiElimina
  2. intendi a mike delfino? non so, forse hai ragione, non ho ancora deciso come comportarmi - accetto suggerimenti!

    RispondiElimina
  3. manda lui all'asilo a farsi sgridare dalla maestra :-)
    anche da noi c'è una maestra-herr general che ha la prima classe del corridoio così può controllare e rimproverare chi viene chi va..

    amichetti a dormire: non ancora..ho già un mezzo asilo permanente..

    emergenza: a me è capitato un principio d'incendio, vero, al brico quest'inverno, con la bambina nella fascia, il fumo..una fifa pazzesca e la voglia di figgire fuori..mantenuto calma non so come e raggiunto l'uscita. quegli avvisi fanno l'effetto opposto..

    RispondiElimina
  4. noi arriviamo sempre in ritardo per svariate ragioni: prima tra tutte che abitiamo lontani dall'asilo (circa 5 km di trafficatissime vie cittadine). poi il passante ferroviario si inceppa due volte su tre, con l'auto ogni giorno c'è un imprevisto diverso...
    e poi sì, gli avvisi delle emergenze ti paralizzano
    per quel che riguarda mike delfino, in buona sostanza sa sempre come farsi perdonare

    RispondiElimina
  5. Ma io quoto il waff!!!! Non c'è niente di meglio del waff quando serve!

    RispondiElimina
  6. Io non ho ancora cominciato perchè il mio Lilli ha solo 2 anni e mezzo, ma l'idea mi stuzzica già anche perchè ho scoperto di avere più pazienza con i figli degli altri che con il mio e di conseguenza con lui quando è con i figli degli altri! Che strano!
    P.s. ho comperato ieri e letto quasi per metà il tuo libro...per adesso dico solo che mi hai fatto venire una gran voglia di vedere la serie in questione...a volte ho visto qualche pezzettino ma mi ha sempre autoimbarazzato un pò...sarà per i motivi che dici tu? In ognuna di noi c'è un po' delle 4 protagoniste?
    p.s. 2 finalmente ho scoperto come si chiamano pupa e pupo...complimenti, bei nomi!

    RispondiElimina
  7. Ho anch'io un marito distratto grazie al quale siamo sempre in ritardo o comunque di corsa all'ultimo minuto. Io impreco fino al momento in cui arriviamo all'appuntamento, ma poi penso: "Ma quanto tempo ho perso ad aspettare gli altri quando ero sempre in anticipo prima di incontrare lui?".
    Se non hai imprecato sul momento, ormai non vale più la pena, a meno che tu non voglia che "si faccia perdonare"... :P
    Ciao, M.

    RispondiElimina
  8. Io sono sempre in orario, è mia moglie che è sempre in ritardo. Quando li porto io a scuola i bambini non fanno mai tardi. Si lo so che voi donne/mogli mi state odiando per questo, e ciò rende il tutto ancora più divertente :-)

    RispondiElimina
  9. Bella giornatina direi!
    Dai, vedi il lato positivo,almeno non è andato a fuoco il tuo ufficio ah ah ah!

    RispondiElimina
  10. @Paola: ti adoro! bellissimo questo post è il primo che leggo ma da oggi ti seguo...

    @Carlo: ti scoccerebbe sposarmi? Io vivo con un ritardatario impenitente...

    RispondiElimina
  11. Ah dimenticavo: in genovese esiste l'axillo (pronuncia: ajillo con la j alla francese) che è proprio come l'aggigghio. Quanto alle risate incontenibili senza motivo, la famiglia di mio padre proveniente da Milano usava il termine stupidera (pronuncia con la u alla francese).

    RispondiElimina
  12. io non ho ancora avuto a dormire nessun nanetto estraneo, ma ho già mandato la mia fuori un paio di volte da altri bambini (la prima volta aveva tre anni, ora ne ha cinque). adesso però lei è in pressing per cui mi sa che mi tocca. sarà che quando ero piccola in casa mia "non si poteva" andare a dormire fuori, ma a me pare una figata: i bimbi vedono altre famiglie con altre regole e si adeguano. poi quando tornano magari bisogna discutere un po' su perché dagli altri si fa diverso che da noi ma è un buon esercizio.

    RispondiElimina
  13. Ahahah! Io della mia esperienza "pernottamenti" ne avevo scritto qui: http://sullorlodunacrisidinervi.blogspot.com/2009/10/sleepover.html

    RispondiElimina
  14. Non intendevo a Mike D. dicevo in generale... alla giornata... alle circostanze!! E comunque a Verona si dice che qualcuno ha il "boresso" quando ha una smania (positiva) dentro che non riesce a trattenere...

    RispondiElimina
  15. Paola, come al solito il tuo racconto rende benissimo la realtà...un po' mi ci rivedo, io che corro come una pazza perennemente in ritardo e il maritone che non ha mai fretta e lascia beatamente che il mondo gli giri intorno!!

    RispondiElimina
  16. ah che bello leggere tutti i modi per dire "aggigghio"! ne avete degli altri?
    ora vado a vedere che è successo a rape'

    RispondiElimina
  17. noi cominciamo a parlarne ora. ma solo ad ospitare amichette, mandare la nana cinquenne a dormire fuori solo dagli iperfidati cognati, non ce la posso fare altrimenti!
    ps. anche io ho un marito così esattamente naif. rende la vita più "interessante" eh?
    baci!

    RispondiElimina
  18. eh sì wide. poi mi fa ridere e si fa perdonare in 30 secondi.

    RispondiElimina
  19. noi con linguaggio chimico diciamo che "entrano in risonanza"
    oggi tripudio di feste e gozzoviglie tra quella dell'asilo con la consegna dei diplomi ai remigini e il compleannoo di Viola!
    @Paola: noi quando li porta papà arriviamo sempre qualche minuto in ritardo all'asilo anche se è 10 minuti a piedi da casa..spesso loro sono pronti per uscire e lui no!! l'anno prox con le elementari dovremo mettere tutti gli orologi di casa avanti.

    RispondiElimina
  20. Incoraggiante come post (è la prima volta che ti leggo!!^.^)...in effetti starei per entrare in questa fase che un pochettìn mi fa tremare le ginocchia..le volte che sento il figlio della vicina (3 anni) che porta a casa l'amichetto mi giungono strilla strazianti, scazzottate e pianti a fiumi...TERRORE!!!
    Per quanto riguarda il tuo compagno...eeeeeeeh (sospirone)......mi chiedo come sia questo fantomatico mondo parallelo dove (quasi sempre) le menti degli uomini tendono a rifugiarsi eclissandosi dalla realtà quotidiana tanto da non accorgersi di nulla, sopratutto in "QUEI" momenti cruciali nei quali, noi donne, abbiamo TANTO bisogno...mah!!!
    cmq dai...la prossima volta andrà sicuramente meglio!!

    RispondiElimina
  21. bellissimo l'aggigghio/ajillo.
    Quando ero bambina andavo a messa con le mie cuginette e cuginetti e bastava che uno di noi appoggiasse il proprio braccio a quello del vicino e lo scuotesse come faecendo finta di ridere che finivamo col ridere tutti senza sapere il perche` e ovviamente senza sapere come fermarci.

    Complimenti per questo divertente blog!
    mamma molli

    RispondiElimina