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venerdì 8 ottobre 2010

Il blog è mio e (per ora) me lo gestisco io

Secondo me questo è un bel tema su cui riflettere, ma vorrei sapere voi come la pensate
Ultimamente ricevo un sacco di proposte via mail (tre solo stamattina). Mi sento come se mi fossi chiusa da sola in lavatrice, e avessi poi chiesto al Pupo di avviare il programma intensivo con centrifuga a 1000 giri.
L'attacco è più o meno sempre lo stesso: «Cara Paola, mi presento, sono Foresto Foresti dell'agenzia Salvailpianetasubito. Navigando in rete mi sono imbattuto nel tuo blog, e mi piace l'approccio con cui affronti i temi legati alla maternità. Nel caso tu non conosca ancora la nostra piattaforma per l’ebuzzing, ti spiego in breve di cosa ci occupiamo: il nostro scopo è mettere in relazione i blogger con le aziende selezionando i blog che riteniamo più interessanti e realizzando innovative campagne di passaparola online su brand, prodotti o iniziative».
A questo punto di solito mi parte il tremolio all'occhio destro.
«In pratica, vorrei invitarti di persona a partecipare col tuo blog a una divertente campagna che ha come oggetto la prova prodotto per un noto marchio di pannolini/caramelle/adesivi per decorare la stanzetta dei bambini/creazione di t-shirt personalizzate».
Poi si parla (vagamente) di soldi: «Riceverai una retribuzione per ogni post pubblicato sull'argomento. Puoi scegliere cosa scrivere e quando scriverlo, in totale libertà, solo quando ne hai voglia: i post devono essere spontanei». In effetti, a me tutte le mattine prudono le mani dalla voglia di mettermi a ticchettare sui tasti per raccontare l'esperienza mia e dei pupi con quelle nuovissime gelatine alla frutta.
Alcuni fanno tenerezza. «Sono Rosaria, con mio marito abbiamo fatto un sito dove pubblicizziamo le nostre magliette, tu ci mandi la foto di tuo figlio e noi la mettiamo sulla maglietta. Se mi metti il mio link sul tuo blog io a te la maglietta te la regalo». Come si dice: pane al pane.
Alcuni sono troppo difficili per me, e vagamente incalzanti: ai loro estensori vorrei dire che mi mettono ansia. «Hai già un feed RSS? Con quanti aggregati? Se non ce l'hai, cosa aspetti a crearlo?».
Alcuni mi irritano un po'. «Cara Paola, devi ASSOLUTAMENTE essere dei nostri e presenziare all'evento che stiamo organizzando per TUTTE le mamme di Milano! Ti aspettiamo tra due giorni dalle 15 alle 18». Mi viene da dire: ma non lo sapevate prima, che lo stavate organizzando? Se davvero mi volete, perché non mi avvisate in anticipo? Ho capito: qualcuno vi ha dato buca e ora cercate un rimpiazzo, ma almeno abbiate il coraggio di ammetterlo.
Alcuni sono stranieri. «Hi Paola, I'm Gemma, the community I work for is about to get bigger and better and I'm looking for some keen & skilled writers to be a part of it». Gemma, con questo elegante giro di parole mi stai chiedendo di scrivere per il tuo sito. Grazie, ne sarei onorata, ma non sono in grado di tradurre in inglese le battute... «Don't worry, your articles don't need to win a Pulitzer Prize».
Alcuni mi fanno ridere. «Paola, vorremmo inviarti a casa un sacco pieno di NOTHING». Come resistere? A questi ho detto di sì perché non so di cosa si occupano, e se voi lo sapete, vi prego, non rovinatemi la sorpresa.
In tutto questo, non so bene che fare. Cioè: trovo molto interessante che le aziende (nella fattispecie, quelle legate al mondo dell'infanzia) abbiano scoperto i blog. È davvero un punto di svolta, segna un cambio di direzione importante, ma per ora rispondo no, grazie.





21 commenti:

  1. Sono arrivate anche a me richieste simili... immagino ad una come te che tiene un blog ben più popolare cosa possa arrivare!!!
    Soprattutto quella della scatola del NOTHING... io non ho risposto, perchè penso sempre che ci sia una fregatura sotto...
    ti prego, quando scopri di cosa si tratta... DICCELO!!! (Anche in privato, se vuoi, ma ti prego... RIVELA L'ARCANO!).

    PS: al momento anche io non aderisco a questo genere di cose, più che altro per diffidenza... poi, si vedrà...

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  2. Sì, è davvero un bel tema su cui riflettere!
    Che dire? mi viene da pensare a che giro ci possa essere dietro...
    Certo che quel sacco pieno di NOTHING fa gola anche a me...!
    polepole

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  3. Oh, io credo che le aziende non scoprano blog ma consumatori. Mi pare lo facciano di mestiere. Per questo anch'io non ho mai risposto: volevano vendermi... me stesso. Così, ora, hanno smesso.
    Se non consumi non vali. ;-)

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  4. Con me ci hanno provato due volte. Devo averli terrorizzati abbastanza da farsi apssaparola e da allora nulla.
    Il blog è roba mia...giù le zampe pubblicitari!

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  5. Mi hai aperto un mondo. Non pensavo che il marketing per l'infanzia si spingesse a curiosare anche nei blog più popolari.
    Comunque sono d'accordo con te: la libertà non ha prezzo!

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  6. Non è per togliere qualcosa al tuo blog, ma la cosa buffa è che, credo, a loro non interessa niente della qualità artistica dello stesso (che nel tuo caso, personalmente, apprezzo molto). A loro interessa quante persone ti leggono. Ti trovano così, come uno dei siti più letti...
    Non voglio scoraggiarti, anche perchè se hai scritto un libro pubblicato, hai tante lettrici etc, è chiaro che scrivi bene, ma non è questo ad attrarli!

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  7. il mio blog non se lo fila nessun pubblicitario/azienda ma... meglio così! da lettrice preferisco i blog senza pubblicità: mi sembrano più "puliti" da vedere. non fraintendetemi, leggo anche quelli che hanno sponsor o banner vari, perchè seguo e leggo ciò che miapiace, mi attira e mi interessa. temo, come desian, che gli esperti di marketing abbiano "odorato" questo nuovo canale di condivisione/comunicazione tra mamme e allora sono "all'attacco"! il rischio è ovviamente che la gestione del blog non sia poi così spontanea come dicono loro...

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  8. io sono stata contattata una sola volta, non per pubblicizzare un prodotto ma un servizio. Ho detto sì perché ho provato il servizio, conosco chi lo gestisce, li avevo anche contattati prima del secondo parto.
    Per il resto: il mio blog non è così frequentato, e, se lo diventasse (e me ne sfugge la ragione perché ciò accada) credo che comunque valuterei molto. Più per il no che per il sì, in linea generale.
    Il pacco pieno di nothing però è irresistibile. Facci sapere! :D

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  9. @JuleZ, lavoro in un giornale... so che non mi cercano perché davvero trovano irresistibile il mio modo di scrivere ma per il numero di visitatori che ho. comunque il meccanismo è interessante. poi capita anche a me ogni tanto che mi cerchino per pubblicizzare qualcosa di diverso, un servizio o un'iniziativa benefica, e in un paio di occasioni sono anche riuscita a traghettarli su "Gioia". dei blog che accettano pubblicità non so bene che dire... alcuni sono di amiche mie, non ho (ancora) un'opinione specifica sul tema, posto che ognuno è sempre libero di fare quel che vuole. però pazzesco quanto la maternità (e anche la paternità, come insegna il buon desian) faccia da traino per gli inserzionisti...

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  10. a me è arrivato qualche richiesta ma poca roba: sarà che sproloquio continuamente contro tv e multinazionali? o perchè ho fatto sparire il mio indirizzo email quando mi sono accorta che google, digitando il mio nome, indicizzava il mio blog?
    i blog con la pubblicità con roba varia (video, robe, banner e varie) ci mettono un po' a caricarsi, cosa che non apprezzo particolarmente, ma se è per quello anche alcuni template mi pare ci mettano un po' a caricarsi., quindi in fondo in fondo mi è indifferente.
    detto questo, a me non dispiacerebbe lavorare con degli sponsor...si vabbè, per carità! non con quelli che spacciano il latte liofilizzato nelle maternità africane, che non nomino! però a qualche BEL progetto aderirei. ma non post sponsorizzati sul mio blog.
    perchè hai scritto così in piccolo? :)

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  11. @polly, però non capisco la differenza: cioè tu dici che accetteresti piuttosto di mettere un banner sulla home page, cioè ti darebbe meno fastidio del post sponsorizzato? può essere che tu abbia ragione. ma secondo voi quelli delle aziende ora leggono quel che stiamo scrivendo?
    SOPRATTUTTO: ho provato a cambiare la dimensione del carattere, ora va bene?

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  12. anche a me sono arrivate alcune proposte - per esempio una l' ho accetata perche' ho dovuto rispondere a qualche domanda e mi sono arrivate a casa delle caramelle ... ora credo mi chiederanno di coinvolgere il blog ma io non voglio. se si tratta di mettere un banner, ok. ma se devo scrivere un post no peche' con il mio blog non c' entra nulla.
    se dovessi ricevere una proposta inerente a quello che scrivo ( e cioe', cazzate, fiori e abbinamenti di colore - quindi altre cazzate ), allora potrei pensarci.
    ma fare le cose cosi' per prendere due soldi no. e non perche' voglio tirarmela, ma perche' voglio che il mio blog parli di quello che voglio io.

    comunque, l' inverno scorso sono stata ad una serata in cui una mamma blogger americana parlava proprio di questo. li' e' un fenomeno consolidato, qui siamo solo all' inizio.
    le aziende hanno capito che i blog sono un validissimo mezzo di pubblicita' che si puo' anche monitorare ( cioe': un' azienda non puo' sapere quanto le mamme del parco parlano del suo prodotto, mentre puo' sapere quanto una blogger ne parla e quante altre mamme le rispondono ... )

    ne possiamo anche parlare meglio ...

    un abbraccio, paola

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  13. @paola: IO non so se metterei un banner...però la pubblicità nei blog in generale non mi da fastidio, a meno che non siano pop up...voglio dire, attraverso il banner l’azienda si pubblicizza da sola e tu, postandolo, è come se dicessi: non ho niente contro la Pannolbaby. Se invece tu mi scrivi un post di elogio alla Pannolbaby mi annoio e non lo leggo. Se scrivi di come hai spannolinato TUO figlio e di quanto hai trovato buoni i Pannolbaby, allora comincio un pochino a sospettare di te. Però, se la Pannolbaby mi chiedesse di scrivere sul SUO blog quanto sono buoni i Pannolbaby, penso che lo farei.
    Non so se mi sono espressa bene, ma il week end mi attende da 18 minuti...Le 17.18???Azz, vadoooooo!!!!

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  14. Devo dire che ancora una volta trovo conferma della grande stima che ho di te.

    Seguo diversi blog mammeschi e ultimamente mi sono resa conto di come diverse autrici si siano fatte prendere dalla lusinga del business.

    Personalemnte quando comincio a vedere troppi banner e una cura maniacale dell'estetica del blog al punto da fargli perdere i connotati tipici - un po' scazzati diciamocelo - del blog, ecco a quel punto mi sale una punta di irritazione e mi disaffeziono o comunque non riesco più a leggere senza avere una latente forma di pregiudizio.

    Come se chi fino a quel momento mi ha intrattenuta, stimolata, fatta riflettere o sorridere di botto mi apparisse come un'altra persona. Come se si fosse fatta "corrompere" dal marketing e conseguentemente volesse "corrompere" anche me.

    Poi è chiaro è assolutamente legittimo il voler "mettere a reddito" quello che per alcune - vista l'assiduità di aggiornamento e di ricchezza di contenuti - assume i connotati più di un lavoro che di un passatempo piacevole ... però in diversi casi viene fatto come "di soppiatto": ti piazzo un bannerino, poi un altro, poi scrivo di un determinato prodotto così come se fosse casuale e via dicendo.

    Non so, non voglio fare la vispa teresa della situazione, ma "nel web che vorrei" i blog dovrebbero essere uno spazio intimo da condividere con gli altri per il piacere di farlo ... e non per il guadagno che viene dallo sponsor.

    In definitiva approvo in pieno al tua linea e spero tu possa sopravviere senza la maglietta con la foto dei tuoi figli in omaggio!

    Sonia

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  15. Ben detto: il blog è tuo, quindi....va bene quello che sta bene a te!

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  16. Anche a me ne arrivano almeno una al giorno.
    Di solito non rispondo neanche però in alcuni casi, se il prodotto mi piace, lo segnalo.
    L'ho fatto solo una volta a dire la verità...perchè non amo molto mischiare il blog(che è la mia vita) con la pubblicità....però se la "pubblicità" ha a che fare con qualcosa che ho provato davvero e che mi piace e soprattutto sulla quale posso scrivere un post vero, una mia esperienza reale che possa anche aiutare a migliorare il prodotto, insomma, perchè no?
    Di solito però , non son post pogati......argh!!! Lo faccio per soddisfazione ma non si mangia pane e soddisfazione eh!

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  17. Pola/Paola ma come/how? Non riesci a tradurre le battute/hit in English? Ti posso aiutare/help io/me! Oppure potremmo fare/make... potremmo... sì... ecco... oddio, non mi viene la parola/word in italiano, sai per le autrici/writers come me che ormai pensano direttamente/directly in inglese è un problema poi scrivere in italiano... comunque/anywhere-anytime... ci penso e te lo dico! Tua, forever Lisa/Elisa

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  18. è vero il blog è tuo ed è giusto fare quello che ritieni più consono al tuo stile di vita e pensiero però cavoli la pubblicità non ci lascia più vivere,ma se ho un problema vado dal pediatra o se mi serve qualcosa la cerco io perchè deve essere sempre il prodotto che cerca me,è così bello leggere storie di vita quotidiana che mi fanno sentire meno sola nel marasma di tutti i giorni che trovarci della pubblicità tra le righe..............ciao

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  19. Noooooo...basta pubblicità! Già ne siamo inondati! Trovo più utile uno scambio di esperienze che asettiche frasi che cercano di convincerti sempre e comunque che il loro prodotto è il meglio e soprattutto che è indispensabile! Io sono per un consumo ragionato

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  20. Mi sa che Foresto Foresti ha scritto anche a me proprio stamattina...bah.
    Non ho neppure io un'opinione precisa sulla cosa al momento ma non so perchè, ora come ora, proprio non mi va...

    Susibita (che ti legge da un po'...=))

    p.s. complimenti per il blog =)!

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  21. Premessa: non ho un blog, ma visto le 7 mensilità in arretrato,8 con il tfr, e la scelta di non lavorare più per stare con i miei figli (cip e ciop),ma specialmente nell'impossibilità di anticipare soldi in baby sitter o quant'altro, per andare a lavoro, io avrei accettato. Avrei scritto di tutto,sempre se il prodotto non sia una schifezza, se permettete la pancia e il mutuo hanno precedenza...
    Anzi mi state facendo venire voglia di farne uno, di blog intendo.Potrei raccontare le sfighe di una mamma tutto fare che però non sa far bene niente, potrei raccontare del tentato omicidio nei confronti di mio marito, che si è intossicato con un oki perchè la confezione era scaduta da 1 anno e mezzo e non mi ero accorta.
    Che dite, almeno potrei guadagnare i soldi per rinnovare la scorta di farmaci? O mi accontento solo di aspettare questi famosi stipendi?

    Comunque come al solito mi fai sbellicare dalle risate,mi piace molto come scrivi e quello che scrivi.
    Ps:scusa lo sfogo!
    Anna

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