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mercoledì 17 novembre 2010

Chissà da chi ha preso mio figlio

Il Pupo è il ras della fossa dell'asilo (come dice una mia lettrice). Ma...
Oggi, ore 12.30, mi squilla il cellulare.
"Pronto, Paola? Qui la maestra Alice dall'Asilo dei Girasoli".
"Gulp. Che c'è?".
"Nontipreoccuparenontipreoccuparenontipreoccuparenonèsuccessoniente".
"Fiuu".
"Ti chiamo solo per dirti che il Pupo oggi ha digiunato".
"Ah. E come cavol... cioè, come mai?"
"Vedi, voleva a tutti i costi portarsi a tavola il topo".
("Il topo" è un pupazzo buffo, invero somigliante più che altro a un ratto, alto circa 80 centimetri, dal quale il Pupo tende a non separarsi mai. Ci dorme assieme, ci gioca, lo porta sempre con sé - di recente, anche al nido.)
"Immagino che farlo sia contro le regole".
"Assolutamente. Tu capisci che se 20 bambini si portassero a tavola i loro pupazzi sarebbe un delirio. Non che non lo sia comunque, per carità... Be' forse questo non dovrei dirlo".
"Capisco. E che ne fate dei pupazzi, di solito?"
"Li mettiamo a nanna. Poi i bambini dopo aver finito di mangiare possono svegliarli e riprenderseli".
"Certo, è perfettamente ragionevole. E il Pupo proprio non voleva metterlo a nanna, il topo?"
"Macché. Poi tu lo sai com'è testardo, quando si mette in mente una cosa è difficilissimo fargli cambiare idea".
"Eh, già. Sai che mi chiedo da chi abbia preso in famiglia? Proprio non riesco a capirlo".
"Be', pensa che si è buttato a terra con la bava alla bocca. Piangeva, scuoteva la testa e urlava 'No, no, no!'. Per calmarlo l'ho preso in braccio, ma non ha voluto mangiare niente".
"Neanche il pane?"
"Neanche il pane".
"Mi rendo conto. È un problema serio. Volete che d'ora in poi lasciamo a casa il topo?"
"No, no, per carità! È il suo oggetto transizionale, eliminarlo avrebbe conseguenze nefaste".
"Ah. E allora che fare?"
"Pensavamo, col tempo, di convincere gradualmente il Pupo a lasciarlo sulla balaustra che separa l'area gioco dall'area pranzo. In modo che lo possa guardare, capisci? Tenerlo sotto controllo, e rassicurarsi, ma senza portarselo a tavola".
"Capisco. Un topo-watching. E questa soluzione non avrebbe conseguenze nefaste?".
"No, a meno che il topo non cada dalla balaustra. Sai, noi qui comprendiamo che il Pupo ha delle esigenze tutte sue, e lo rispettiamo. Però anche lui deve imparare a rispettare noi".
"E nella pratica cosa facciamo? Se digiuna, dico. Gli diamo da mangiare a casa?"
"Sarebbe meglio di no, o vanificherete il nostro lavoro psicologico. Se riusciste, chessò, ad aspettare le due o le tre del pomeriggio..."
Ah, ah, ah.

19 commenti:

  1. No cioè, dimmi che non p vero.
    Questa conversazione è veramente inverosimile :-O

    Comunque il topo watching m'ha fatto morì!! Ahaha

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  2. l'ho riportata testualmente. è pazzesco vero? infatti in cuor mio ho riso per tutto il tempo.

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  3. Ma è per caso il topo di Ikea? No, perché è anche l'oggetto transizionale del cane di una mia amica, ed è amichevolmente chiamato "la zoccola". (sorry)

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  4. Beh, mica vorrai rovinare tutto il loro lavoro pissicologico vanificando la profonda lezione di rispetto reciproco?
    Non vorrai VERAMENTE dargli da mangiare a poche ore dall'increscioso avvenimento?
    ;-)

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  5. no, parliamone.
    comunque e' pazzesco come ai nostri tempi tutti se ne sbattevano le palle delle conseguenze nefaste che avrebbero potuto avere su di noi certe cose (e nel mio caso son ben evidenti) ...
    cioe', io me lo potevo sognare il topo-watching - ci mancava poco che mi ficcassero il cibo in bocca con l' imbuto - altro che digiuno!
    interessante, interssante ...

    ciao! paola

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  6. Fantastico!
    Seguo col fiato sospeso la sorte del ratto sulla balaustra: e se cade di sotto?!
    Almeno una fettina di formaggio gliel'avrai data, spero! (al topo, non al pupo!)

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  7. Non c'è proprio più rispetto per le "pantegane" (scusa la definizione ma un topo di 80 cm non può essere chiamato "topino" :-D).
    Scherzi a parte mi colpisce il fatto che ti abbiano chiamato per una comunicazione simile.
    Credo che al nido che frequenta la Ciopola non lo avrebbero fatto, probabilmente avrebbero individuato una tecnica tipo topo-watching, e mi avrebbero comunicato in corso d'opera (tipo all'uscita pomeridiana o al matttino) la situazione, però nido che vai....

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  8. quoto paola, il mio orso Billi (come l'aranciatina in scatola) col cavolo che potevo guardarlo dalla balaustra mentre mangiavo. eddai che sopravvivono anche senza l'oggetto transizionale. sono un mostro.

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  9. Ascolta, che possa non portarsi il topo a tavola, ci sta, ma che non mangi e che ti chiedano di non farlo mangiare, mi pare assurdo!
    E comunque secondo me, la questione del topo nasconde qualcos'altro, no? Magari era un pretesto perché non voleva mangiare qualcosa in particolare o magari aveva litigato con la maestra per altri motivi e sentendosi frustrato aveva bisogno del topolino consolatore! No?

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  10. :-O Aspetta che mi ripiglio!
    Fra Belvetta e il lavoro (sono due settimane che faccio a tappeto prove di evacuazione in nidi e materne) di nidi e scuole dell'infanzia ne bazzico ma una CAVOLATA del genere non l'ho mai sentita.
    Nelle due scuole che finora ha frequentato Belvetta ho dovuto IO dire alle maestre di non usare espedienti per far mangiare la nana perchè fosse stato per loro...
    Mah...

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  11. anche noi abbiamo un topo, che a Superbaby piace molto: ma è quello dell'Ikea, dimensioni ridotte rispetto a quello del Pupo. L'oggetto transizionale di SB invece è il Tigro: non uno solo però. Ne abbiamo svariate versioni: quello seduto, alto un metro, regalato da amici. Quello sulla tutina per la notte. Un'altra tutina tigrata. E ora anche il mini-Tigro, acquistato dal nostro Tato (abbiamo un amico della cui collaborazione non possiamo più fare a meno) perché SB se lo possa portare sempre dietro. E possa morderlo sul naso come fa con la versione più grande. Col cavolo che lo metterebbe sulla balaustra, ecco.

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  12. Topowatching: assolutamente fantastico!! (più da grandini poi passano al "topawatching", ma questo è un'altgro discorso)
    e, questo topo, assicurarlo alla balaustra mediante nastro biadesivo?? mettere un cuscino sul pavimento sotto il precipizio?
    i miei figli non hanno mai avuto un oggetto transizionale, ma anche noi amiamo molto i topi e figlio2 dorme con "Topo Caciotta" (un ratto di chiavica dell'ikea) con tanto di nome del proprietario scritto sulla coda..
    mentre Viola si riferisce a Topolino dicendo "Minni"..

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  13. uella uella! che simpatico putiferio. dunque con ordine, @wonder: no, non è il topo dell'ikea, che credo si chiami "Raatta" e che sarà alto sì e no 12 centimetri. questo è un topo gigante che fotograferò per voi così da mostrarvelo al più presto sul blog.
    sulla conversazione con la maestra: secondo me il suo discorso è "se tu lo fai pranzare a casa subito dopo, allora il messaggio che passa è 'faccio quel c. che voglio all'asilo, compreso buttarmi per terra perché non mi lasciano tenere con me un ratto alto un metro, tanto poi la tata Julia mi rimpinza come un tortello'". Ricordiamo che il Pupo NON è un bambino delicato e sensibile di quelli che se li sfiori con un dito si mettono a piangere, ma un colosso (fisicamente e pissicologgicamente) che a volte va un po' contenuto. Secondo me il discorso della maestra va in quella direzione, non è certo sadismo il suo. Comunque ho deciso così: 1. se all'asilo digiuna a casa si becca il biberon di latte e biscotti, così a) non è a stomaco vuoto ma b) capisce la differenza. e 2. forse il ratto tenteremo di tenerlo a casa. voi che dite? baci!

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  14. Cara Paola,
    mi ero alquanto vergognata di aver definito il Pupo "ras della fossa" del nido, mi ero data dell'incompetente lessicale, perchè il concetto che volevo esprimere era che si era ambientato subito, non che fosse un teppistello. Approfitto dell'occasione per fare questo outing pubblicamente e chiedere pubblicamente venia. Poi oggi leggendo che si è buttato per terra con la bava alla bocca me lo son visto abbastanza ras, in effetti. Detto questo, credo che faccia bene a perseguire con ogni mezzo lecito e illecito il suo portare a tavola il topo medesimo.

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  15. cara mamma pellona, ho trovato da subito geniale e commovente l'espressione "ras della fossa". il pupo è proprio così. l'altro giorno (il giorno che compiva due anni) è tornato a casa con un graffio sotto l'occhio, fattogli da una compagnuccia. roba brutta, eh? però devo aggiungere che lui, prima, l'aveva presa a manate in testa nel tentativo di farla cadere a terra.

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  16. Fantastica la telefonata!!! Le maestre d'asilo e di scuola a volte sembrano delle marziane.... e a volte capita anche alle pediatra!! Volete ridere?? La mia pediatra (allora alle prime armi = si è fatta la pratica anche sulla pelle di mia figlia) voleva farle prendere delle gocce per aiutare le difese immunitarie (e già qui....). Età della piccola paziente anni 2, prescrizione della pediatra "Le dia 5 gocce 1 volta al giorno sotto la linga. Sarebbe meglio non deglutisse subito ma che se le tenesse un po' in bocca"..... EHHHHHHHHHHHHHHHH?? Ma ha 2 anni!! (Questo gliel'ho rinfacciato amichevolmente 10 anni dopo, quando le ho portato la seconda).
    Comunque questo sport del topowatching potrebbe divenire una moda... ti consiglio di non sottovalutarlo Paola ;)

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  17. abbastanza allucinante francamente! comunque noi al nido facevamo portare dei pupazzi solo ed esclusivamente da nido, così che potevano avere regole diverse dal pupazzo principe di casa e soprattutto non rischiavamo di scordarcelo o altro (che poi la notte sarebbe stato un incubo) a dirla tutta di ogni pupazzo transizionale, conservo gelosamente il suo doppio nei recessi del mio armadio, perché possano essere sostituiti in caso di smarrimento...speriamo che non lo scoprano mai!

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  18. Bh comunque anche io credo che il senso fosse quello che ha espresso Paola. Detta così fa ridere ed è surreale, ma le maestre non son mica pazze eh!! :DD

    Quanto al topo, lo lascerei a casa. Insomma è anche abbastanza inquietante :D

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  19. Il topo-watching! Ho riso per delle ore, fantastico!
    Anch'io sono dell'idea che il senso delle parole della maestra fosse "il pupo non può portarsi a tavola un coso alto un metro, altrimenti nel giro di due secondi la sala mensa diventerà uno zoo".
    Certo che a volte le insegnanti in genere si esprimono in modo oscuro...

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