In questo caso veramente mi interesserebbe un parere spassionato
Il Pupo ieri alla scuola materna giocando ha spinto un bambino - il povero Lorenfo - il quale è scivolato e si è spaccato un labbro. È stato sgridato, ha pianto, ci ha pure raccontato che a pranzo le maestre gli avevano negato "l'acqua, perché ero stato brutto con Lorenfo". Oddio, la privazione dell'acqua più che un castigo è una forma di tortura, abbiamo pensato. Stamani Mike Delfino col capo cosparso di cenere ha chiesto chiarimenti e la verità è venuta a galla: a tavola, sovreccitato e adrenalinico per l'incidente con il suo amichetto, come sempre accade ha dato il peggio di sé e ha cominciato a voler bere da tutti i bicchieri dei suoi compagni fin quando le maestre han detto stop. In tutto ciò mi fa ridere Mike Delfino che prima del colloquio era agitatissimo: se ai tre anni del Pupo siamo messi così, chissà a quindici.
Mi fa meno ridere invece la mia mamacita, la tata peruviana con noi da sei anni, quella che ho assunto - regolarizzato - aiutato a ricongiungersi con i quattro figli - seguito in ogni necessità. Mamacita ha fatto venire dal Perù, quindici giorni fa, una giovane nipote del tutto inetta, che mi ha portato in casa per mostrarle come si lavora e che, oltre a non parlare una parola di italiano, ha in più modi evidenziato la sua incapacità a fare alcunché. Per esempio cercava di pulire il piano della cucina con uno Scottex asciutto, e vi assicuro che non sto scherzando. Ebbene ieri incontro mamacita che mi dice:
"Pensavo di andarmene. Ho trovato lavoro da una signora, quattro ore al giorno" (da me ne fa sei). "In cambio, ti lascio mia nipote, così tu l'assumi".
"Ma, mamacita, io conosco te, i bambini ti sono affezionati, ti ho lasciato la mia casa, ci troviamo bene, tua nipote non sa fare niente e non parla neanche l'italiano".
"Lo so, è un po' lenta, infatti l'altra signora non la vuole".
"Ah, bene, certo, ho capito, e quindi perché dovrei prenderla io?"
"Perché tu ci aiuti".
Ora, a quel punto mi sono cadute le braccia. Perché mamacita mi considera così gonza? Perché dovrei prendere in casa una che l'altro giorno si è messa ad accarezzare i cuscini del divano - immagino credesse di pulirli - con un fazzoletto di seta? Ovviamente non manca il risvolto-psicodramma: la nipote inetta ha lasciato in Perù una figlia di due anni, che spera di far venire in Italia al più presto, cioè quando avrà trovato lavoro e sarà in grado di mantenerla. Ma io dico: uno per trovare lavoro non dovrebbe prima imparare a lavorare? Cosa devo fare? Nella mia infinita gonzaggine mi è venuto in mente di dire a mamacita: ok, ora tu fai un addestramento di un mese (tutto dicembre) alla tua nipotina, poi da gennaio me la molli - anche se io, ricordiamolo, non la voglio - e vai dall'altra signora. La quale nel frattempo dovrebbe essere così gentile da aspettare.
E ora suggeritemi, vi prego, una strategia.
Ho traslocato su erounabravamamma.it
Vi aspetto!
mercoledì 23 novembre 2011
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Ciao. Va bene l'addestramento di un mese, ma poi la nipote se la becca l'altra signora e mamacita rimane con voi!
RispondiEliminaNon è che ci sono strategie. Qui si tratta di non farsi prendere per il naso. Non deve essere mamacita a decidere che devi aiutare tutti o a chi lasciare la tua casa o affidare i tuoi figli. Sei tu. Non sei d'accordo dillo. In alternativa lasciala andare via e trovatene un'altra referenziata. Ma roba da matti!
RispondiEliminaSe ti mostri così buona e comprensiva (come nessun datore di lavoro è) tra pochi anni farai ricongiungere la nipote con la figlia che vorrà lavorare da te a soli 8 anni...
RispondiEliminamagari è un affare :D
Tutto già visto, e vissuto! Prima tata, peruviana di 23 anni, assunta, ed aiutata in mille maniere. Dopo un anno se ne va "lasciandomi" la sorella di 20, appena giunta da Lima. Pareva la nipote di mamacita: spolverava i cuscini del letto, puliva e ripuliva per ore sempre la medesima mensola (che brillava, ovviamente) mentre attorno cumuli di giocattoli ingombravano ogni spazio libero da mobilio. Dopo nove mesi la madre della tata (madre anche della prima ragazza) mi chiede un aumento di 400 euro "perchè non ce la facciamo, segnora". Dato che non sono una onlus e la tata mi serve per poter andare a lavorare e conservare il posto di lavoro, e nn per dedicarmi a me stessa nel tempo libero(attività che peraltro mi manca molto) non posso accettare: un mese di preavviso e via che se ne va anche la peruviana 20enne. Arriva una romena. Mi aspetto la richiesta di aumento di stipendio o la maternità da un momento all'altro: non potrò permettermelo e se ne andrà anche questa, forse. Ma per ora, cura il mio bambino. Nel frattempo le due sorelle peruviane sono state assunte e licenziate da diverse famiglie... mi dispiace davvero molto per loro, ci ero affezionata, ma a casa mia avevano davvero trovato "l'america", occupandosi di un bambino bravo e tranquillo che sa giocare anche da solo e trattate come persone di famiglia (e forse qui è stato lo sbaglio, ma io sono così: loro stanno con mio figlio tutto il giorno, è indispensabile cerare un'atmosfera favorevole). E mi chiamano ancora per chiedermi "come sta segnora? e il piccolo?".
RispondiEliminaFuori tema: devo però aggiungere che mio figlio (4 anni e mezzo, cresciuto con le tate - tre, per ora - da quando aveva nove mesi, era davvero innamorato delle ragazze del Perù (dolci, solari, sempre sorridenti). Invece della romena (una generalessa, seppur di soli 21 anni, un po' legnosa e davvero avida di sorrisi con me, ma molto molto matura e ferma, ed anche decisamente svelta, mi dice " mamma lei è come te, voi due non mi fate fare una bella vita (!!), non posso fare tutto quello che voglio"... e questo la dice lunga sulla dolcezza, ed anche "mollezza" delle sorelline sudamericane. Chiuso il fuori tema.
E' così, sperano anche loro di migliorare la propria condizione cambiando. A volte va bene, spesso invece no. Ma chi può biasimarle? Certo che chi paga per i continui avvicendamenti sono i bambini, ma io personalmente non ho potuto davvero farci nulla. Ciao, enrica
Caspita Paola un bel dilemma! prima di accettare la ragazza chiarirei che deve dimostrare di sapere e voler lavorare! da come la descrivi sembra indolente oltre che inesperta :-( spero non sia così. ma tu hai già deciso: sottosotto ti fidi di mamacita e sai che le insegnerà a lavorare. :-)
RispondiEliminaBhè... Voler aiutare il prossimo può anche andare bene... Ma ovviamente anche tu hai delle esigenze che credo vadano rispettate... Io non mai avuto una tata per cui non so darti consigli... Posso capire, però, che ti hano messa in una posizione alquanto difficile!
RispondiEliminaahimè sì è anche indolente. ma soprattutto: non la voglio! cioè se devo cambiare voglio una persona che scelgo io! devo smettere di farmi fregare, come mi ha già detto qualcuno...
RispondiEliminaio credo che tra aiutare e farsi prendere in giro ci sia una bella differenza:la tua mamacita, che hai aiutato tanto, dovrebbe avere il cuore di non proporti nemmeno uno scambio che lei stassa sa che ti danneggerebbe.
RispondiEliminaFrancesca
ma infatti, francesca, la cosa che continuo a chiedermi è: come può essere tanto stupida o tanto furba (non so) da non fare caso al fatto che io, in questo scambio, ci perdo?
RispondiEliminaqualsiasi cosa vi scriviate, se ha deciso, se ne andrà senza troppe remore. Queste donne lasciano il proprio paese che sono ragazzette e fanno una vita dura che indurisce un po' anche il cuore.
RispondiEliminavero. occorre però tener conto che la mia assunzione è per loro preziosa, permette a una persona (in questo caso mamacita) di restare in italia in modo regolare e di conservare il permesso di soggiorno. perciò non credo che abbandoni il posto di lavoro per andare dalla tizia che le offre quattro ore - o magari sì, se la tizia in questione la ricopre d'oro.
RispondiEliminagià ma la piazza di Milano è florida per le donne extracomunitarie che magari sono anche brave. anche le mie ex babysitter erano tutte assunte, e grazie a me hanno potuto restare in Italia, prendersi casa in affitto, addirittura accendere un mutuo per acquistare casa, aprire finanziamenti per l'auto grazie alla busta paga regolare, far venire in Italia mariti, fratelli, fidanzati etc etc. eppure mi hanno lasciata, e lasciato un bambino, non una casa da pulire, abbagliate da 100 euro in più al mese. Le persone che assumono oggi sono tante, credo. Te lo dico perchè credo tu debba preparati, con calma, davvero a rimpiazzarla e ricominciare qul faticoso lavoro di selezione di qualcuno che entra in casa tua anche in tua assenza.
RispondiEliminasì in effetti hai ragione, enrica. staremo a vedere...
RispondiEliminamagari però, se le dici che non sei disposta al "cambio", e che la nipotina, carina e volenterosa, ma inesperta, non ti soddisfa appieno, e che quindi non la vuoi (non la assumerai) la cara mamacita deciderà di tenersi il posto di lavoro sicuro, al caldo d'inverno e al fresco d'estate...
RispondiEliminaCon tutti i distinguo del caso la nipotina non la prenderei mai.
RispondiEliminaLa tua mamacita dimostra che di te le importa molto poco e che siccome sei buona può giostrarti come vuole.
Il pro della nipotina è che dovrebbe essere persona di fiducia e fai una buona azione (agli altri, non a voi famiglia). I contro sono svariati, tra cui che - lo sappiamo benissimo - dopo un mese di addestramento la nipotina resterà indolente e inesperta.
Scegli tu!
Sono indignata!! Pensano tu sia il cottolengo?? Altro che aiutarli, ci sono altri sei miliardi di persone nel mondo che hanno bisogno di aiuto, e puoi farlo solo con chi lo meriti. E mamacita, che classe nel piantarti in asso!
RispondiEliminaVia, via tutte e due, di tate ce ne sono a bizzeffe e non faticherai a trovarne una brava.
Mah, ti dico quello che di solito faccio in in generale. Per me vale la filosofia "fai del bene finché quello che fai non lede nessuno"! In questo caso se "assecondi" Mamacita chi ci rimetterà saranno i tuoi bambini.
RispondiEliminaUn po' rimango delusa, pensavo che due ore in più , per una persona che è qui da sola e che dopo anni ha questo legame con voi, fossero due ore in più da NON passare da sola. Ma sono la solita sentimentale.
Io non prenderei la nipote, sarebbe comunque un'estranea, a questo punto, se proprio devi sostituirla, cerca qualcuna qualificata. Magari se glielo dici che non l'assumerai Mamacita non se ne andrà. Non è un ricatto, stai semplicemente salvaguardando la stabilità dei bambini e la tua organizzazione familiare!! Però puoi prometterle di aiutarla a cercare un lavoro/una famiglia per sua nipote... che dici?
ma scusa non è questione di fare favori, tu queste persone le paghi!!
RispondiEliminaedè giusto che tu riceva un servizio, o mi sbaglio??
non so! valuta bene la situazione... devi far del bene agli altri ma pensa anche alla tua casa e alla tua famiglia.
RispondiElimina(poi sinceramente trovo molto astuta, per non dire cattivella, la "mamacita" che ti molla la nipote)
tutti i vostri consigli vanno nella stessa direzione e sarei veramente una supercucù a non seguirli. quindi parlerò con mamacita al più presto e le dirò: che se vuole può continuare a trascinarsi dietro la nipote per "insegnarle" il mestiere; che quando lei la giudicherà pronta farò di tutto per aiutarla a trovare un lavoro; che ho bisogno di stabilità e di aiuto, non di nuovi problemi... vi scriverò presto un post su quel che sta succedendo nella scuola del Pupo.
RispondiEliminaa me dispiace vedere scritte cose tipo "hanno addirittura potuto accedere un mutuo e comprare una macchina a rate". devono essere schiave?!! se lavorano e guadagnano non possono farlo?
RispondiEliminae non sa tanto di ricatto - e di appoggio a una legge indegna sull'immigrazione - il commento sul loro bisogno di lavorare per avere il permesso di soggiorno?!
noi professioniste della cultura quanti scrupoli ci facciamo a cambiare giornale, per esempio? e perché delle donne migranti dovrebbero farsene di più? perché il loro è una lavoro di accudimento, perché sono straniere e dovrebbero solo ringraziarci?
iniziamo a considerarle nostre pari!!
Bisogna anche sapere dire di no. Semplicemente dire no, grazie.
RispondiEliminaSabina
@eleonora, nessuno dice o pensa che queste donne debbano essere schiave. forse enrica, che ha scritto "grazie a me queste persone hanno potuto accendere un mutuo e acquistare un'auto", voleva significare che a volte questi rapporti sono intrisi d'affetto e aspettative non sempre reciproche.
RispondiEliminaperché è vero che, come qualcuno ha rilevato, a fare una vita dura ti si indurisce anche un po' il cuore. io se penso a tutta la fatica che ho fatto, ai permessi presi dal lavoro, alle code in questura e in prefettura, ai salti mortali per aiutare mamacita e tutta la sua famiglia, a tutti i lavori a ore che le ho trovato (al momento 4 oltre al mio), al fatto che sono riuscita a far assumere sua figlia a tempo pieno presso una famiglia deliziosa, mi spiaccio molto nel vedere che lei, in buona sostanza, non esita a rifilarmi un pacco ben sapendo che è un pacco (e infatti non propone la nipote alla nuova datrice di lavoro).
poi è ovvio che è liberissima di andarsene, anche se da me sta veramente molto bene, è trattata come una di famiglia, arriva in ritardo tre giorni su cinque (anche di un'ora) dicendo che è colpa del treno e io rispondo sempre che non fa niente e sinceramente non so se lo farà/farebbe anche l'altra datrice di lavoro.
infine: allo stesso modo, io professionista della cultura di scrupoli a cambiare giornale non me ne farei mezzo se non fosse che, ahimé, non ci sono mai riuscita.
Infatti, il problema secondo me non è che lei se ne vada (affetto a parte), ne ha il sacrosanto diritto, come potrei averlo io domattina a licenziarmi se avessi un'opportunità che mi interessasse di più. Il fatto è che tu hai altrettanto il diritto a non farti prendere in giro, quindi: accetto le dimissioni, non accetto l'assunzione forzata di una sconosciuta incapace!
RispondiEliminaCiao Paola, quando posso fare il colloquio per il posto di mamacita? Ho ottime referenze e la competizione con mamacita junior la considero una formalitá... Non ti fare fregare.
RispondiEliminaMamacita se ne va dove fa meno ore perché così lascia il posto alla nipote, e in definitiva prendono più soldi che se lavorasse lei da sola.
RispondiEliminaPaola, anche se la tua tata è una persona affezionata non sta cercando di rifilarti il pacco: sta salvaguardando la sua famiglia come può.
E tu devi fare altrettanto. Come ha giustamente scritto qualcuno, la nipote sarebbe comunque un'estranea, allora trovati una nuova tata che ti vada a genio (anche se credo che se rifiuti di assumerla, probabilmente mamacita non se ne andrà)
Ciao Paola, quello che penso è già stato detto, io di esperienza con tate e domestiche assunte ne ho parecchia, mio malgrado. Mi sono sentita rinfacciare "1 volta ho perso il treno perchè lei era dalla pediatra e non è tornata entro le 18.40!!" (si noti che quando l'avevo assunta non doveva prendere il treno per venire da noi, la decisione di allontanarsi, vale a dire di andare ad abitare fuori Milano, l'aveva preso quando già lavorava da noi), fare i conti con l'ingratitudine delle persone mentre già ci scapicolliamo e non sappiamo come tenere insieme i pezzi delle nostra tante vite condensate in 1 sola fa molto male. Tu sai già quello che devi fare. Io do e mi aspetto non dedizione oltre misura, ma lealtà a 360°, quindi sincerità e chiarezza.
RispondiEliminaavrei fatto la stessa cosa che hai fatto tu...mi dispiace, io di fronte a queste cose cedo. cerca cmq di pensare positivo: un mese di addestramento per imparare a pulire una casa non mi sembra poco...magari diventa una maga del pulito! e poi, ad aiutare gli altri, si fa sempre bene. (si vede che io son davvero fessa, eh?)
RispondiEliminapaolafrancy sì sei fessa! pure io. però mike delfino un po' meno e infatti stamattina le ha detto con molta naturalezza, in spagnolo che lui parla perfettamente, che per noi questo scambio non è accettabile e che abbiamo bisogno di una persona esperta e che parli italiano, consigliandole di continuare nel frattempo ad "addestrare" la nipote. che - mio parere personale - resterà una persona un po' lenta e non particolarmente vivace.
RispondiElimina@girandola, hai fotografato perfettamente la situazione. mamacita non vuole danneggiare me, ma solo migliorare la sua condizione, e quella della sua famiglia. ecco, diciamo che forse allora trovo la sua richiesta un po'... sfacciata.
Paola, è semplice: trattandosi di un rapporto di lavoro e non di elemosina, che, oltre ad avere un aspetto pratico, ha anche un aspetto *umano*, le dici che non ti sta bene. E cerchi un'altra persona che ti supporti. E' stata sfacciata, sì. Del resto, però, se non chiedi, a volte non ti viene dato. Sicuramente non l'ha fatto perché ti considera una pollastra ma perché forse sta prendendo le tue esigenze con un po' di leggerezza... magari capisce la situazione se le spieghi bene...
RispondiEliminami è capitata una cosa simile con la signora che mi aiutava nelle pulizie.
RispondiEliminaha fatto venire il fratello dalle filippine che parlava solo filippino e non sapeva lavare un bicchiere nè rifare un letto.
dopo 1 mese in cui la affiancava ufficialmente per aiutarla a causa di un dolore al piede, lei è andata a lavorare da un'altra parte e mi ha mollato lui.
l'ho messo in regola ed è rimasto con me 1 anno.
speravo che migliorasse sia l'italiano che le competenze professionali, ma alla fine mi sono accorta che erano soldi buttati perchè pulivo piu io che lui e con la nascita di mio figlio avevo bisogno di un aiuto *vero*.
mi lasciò una struggente lettera di addio (in un inglese stentato) l'ultimo giorno di lavoro. era una brava persona e mi è dispiaciuto non avergli rinnovato il contratto.
però era ed era rimasto un inetto, professionalmente parlando.
magari la nipote di mamacita in 1 mese o 2 si sveglia e diventa una scheggia.
chissà...
l.
Dopo aver vissuto anni in paesi del terzo mondo (e adesso sono in Colombia) ho imparato a mie spese che, spessissimo (non sempre, ci sono le eccezioni) le persone di questi paesi ci vedono come banche ambulanti. Noi ci affezioniamo, le paghiamo bene, le aiutiamo, ma per loro conta poco.
RispondiEliminaPersonalmente, dopo averci sofferto un bel po'ho deciso di: continuare ad aiutarle ma senza aspettarmi riconoscenza, ma contemporaneamente pretendo che lavorino come voglio io e non accetto ricatti morali tipo quello della tua mamacita. Anche perché loro ci ritengono dei cretini, ricchi come Creso, che non capiscono un tubo della vita e io non ci tengo particolarmente a rafforzare la loro opinione su di noi...
Sono totalmente a favore dell'intervento di Mike Delfino!
Se penso che devo ricominciare la trafila di trovare un aiuto qui in Colombia.... mi viene male!
ciao paola ormai avrai risolto il tuo problema con mamacita, ma perchè lei ha già contattato un'altra signora? perchè se l'altra signora non vuole sua nipote dovresti volerla tu?
RispondiEliminaa me piange il cuore quando senti i racconti di vita di qs persone, ma ne ho conosciute ormai di tanti tipi e nazionalità, sono tutte furbe...
anche quelle che sembrano più ingenue.
l'ultima l'anno scorso viene per due mesi, la conoscevo perchè era la baysitter di una mia amica, poi le figlie si fanno grandi e le signore hanno bisogno di lavorare, un bel giorno alla fine delle due ore mi dice ' dalla settimana prossima non vengo più io ma viene mia cugina, perchè io ho mal di schiena e non posso più fare questi lavori pesanti- spolverare tre librerie e fare una volta ogni 3 settimane i vetri-
io sono rimasta basita tant'è che mi sono sentita dire va bene
dopo due secondi l'ho richiamata va bene un corno, perchè devono decidere loro della mia vita?
e così per te
brave come la tua mamacita ce ne sono di sicuro, ma perchè devi tenere in casa un'inetta?
quel genere in sudamerica come in italia non le guarisci...
coraggio e facci sapere
Concordo in pieno con il commento numero 1: le dai modo di fare tirocinio da te, ma è la nipote inetta che va via, non la tua (diciamo un pò ingrata???) mamacita!
RispondiEliminaMamma mia ma come fa a Mammacita non dispiacersi nel lasciare la famiglia che tanto la ha aiutata... i bimbi poi ... io ho una mamma che fa da tata da 30 anni ... e in 30 anni ha girato solamente 3 famiglie entrando alla nascita del pupo e rimanendo per chi fino ai 7 anni del pupo per chi hai 13 anni finendo ancora attualmente occupata con una famiglia con due bimbe una di 12 anni (la segue dalla sua nascita) e con una di 9 anni (naturalmente anche lei seguita dalla nascita)... questa ultima famiglia, come la priam in cui è stata; sono talmente legate a mia mamma e viceversa mia madre a loro che erano e sono presenti ad ogni avvenimento inportante della nostra famiglia ... Io sono educatrice in asilo nido da ormai 3 ani e ogni estate quando vedo entrare i pupi che amalappena si reggono in piedi mi emoziono all'idea di una nuova aventure e quando a fine anno li vedo correre con le loro gambine verso l'uscita mi commuovo nell'immaginarli al di fuori grandi in piena evoluzione.. dispiaciuta e di potermene godere solo una piccola parte. _Paola_
RispondiEliminaOddio come mi sembra complessa la situazione! tanto più che hai dato questa speranza... L'unica via di uscita che vedo è quella di trovare un altro lavoro alla nipote, magari alla fine ti saranno grate tutte e due...
RispondiEliminacomplimenti per il blog
Mi permetto di intervenire anche io, che càpito qui per caso. Come ha detto già qualcun'altro bisogna saper anche dire di no...nel campo del lavoro ognuno alla fine deve guardare i propri interessi.
RispondiEliminaVa bene dare una mano ma a tutto c'è un limite no?
credo che dirle ORA di no, ti risparmierà da un sacco di arrabbiature.
RispondiEliminal'inetta resterà inetta, e tu le diresti comunque NO, quando raggiungerà il troppo.
dunque decidi tu, quando il troppo è troppo da sopportare?
Ultimamente- in una situazione diversa- ho avuto una tale delusione, che ho capito che non ci si può aspettare correttezza se noi non l'abbiamo per prime nei confronti di noi stesse.
da fuori mi sembra che tu stia mettendo loro e la loro situazione prima di te stessa e della tua
"Esistono tre possibili approcci nella conduzione dei rapporti interpersonali
nel primo, si pensa solo a se stessi e si trattano gli altri in modo scorretto […]
il secondo […] consiste nel mettere sempre gli altri prima di se stessi […]
Il terzo approccio è la scelta giusta […]
La persona mette se stessa prima di tutto il resto, ma tiene conto degli altri.
Joseph Wolpe
da"Essere Assertivi" di Alberti Emmons