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venerdì 20 marzo 2009

Sul perché fare figli (tra l'altro)

Innamorarsi di un bambino
Parziale risposta a un utente anonimo: che la fine di un amore abbia un prezzo, lo sanno tutti. Nessuno pensa mai che anche l’inizio di un amore ce l’ha.
Soprattutto l’inizio dell’amore più intenso e folgorante che ci sia: quello per il proprio bambino. Certo, una nascita è ciò che fa dire a una mamma (e anche a un papà): non riesco più a immaginare la mia vita senza. Però l’immensa crescita, e l’inaspettata ricchezza, e in generale il grande godimento che l’arrivo di un figlio porta con sé chiedono in cambio fatica, e perdita di autonomia.
Quando la Pupa ha compiuto un mese ho tirato le somme e ho fatto le seguenti riflessioni:
- l’ultimo libro che avevo letto era il manuale di istruzioni del tiralatte;
- per risparmiare tempo ormai usavo un unico detergente, il “bagnetto fisiologico primi mesi”, per lavare tutto: la Pupa, certo, ma anche il corpo (mio), la faccia (mia), i capelli (miei), i piatti, i bicchieri. Una sera che ero molto stanca ho usato la crema all’ossido di zinco al posto di quella per il contorno occhi;
- al mattino avevo cominciato a dilatare artificiosamente la durata della mia permanenza in bagno, portandomi i giornaletti come fanno i maschi, per ritagliare un po’ di spazio che fosse solo mio.
A fronte di tutte queste difficoltà, ero ormai irrimediabilmente innamorata della microscopica Pupa. In quel periodo un’amica con figlia coetanea della mia mi raccontò: “Due giorni fa mi sono svegliata e ho allattato Matilde. Abbiamo finito e l’ho tenuta ancora un po’ in braccio per farle fare il ruttino. Lei mi ha guardato negli occhi e mi ha sorriso. Era un sorriso sgangherato, storto e sdentato, ma un sorriso vero. Mi sono commossa e ho pensato: bene, adesso sì che sono inguaiata”. Rende l’idea.

2 commenti:

  1. non sono io, vero? non è la mia matilde. comunque stanotte ho provato la stessa cosa alla decima volta che rimettevo il ciuccio a Giovanni che, in preda alla febbre, piangeva, regolare come il cucù di mia madre, ogni 30 minuti.
    luisa

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  2. sì carissima. sei tu. era una cosa che mi avevi detto circa undiciantaottantanove anni fa.
    bacip

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