Il giorno che il Pupo ha premuto un bottone, eLo scorso weekend è stato abbastanza animato. Premessa: giovedì la Pupa si è ammalata. Prima ha "gomitato, gomitato, gomitato", poi si è trascinata fino a casa dall'asilo e ha cominciato a spargere virus. I virus sono rimasti silenti per un po'. Venerdì pomeriggio suo fratello si è sdraiato
sopra di lei. I due sacripanti trovavano la cosa molto divertente e si sbavavano addosso a vicenda per la felicità.
Nelle ore successive il virus, abbandonato il corpicino della Pupa, non ha dato alcun segno di sé.
Così venerdì sera siamo partiti per Treviso, per andare a trovare la mamma di Mike Delfino.
Ora, attenzione al susseguirsi cronologico degli eventi: sabato a pranzo io e Mike Delfino da soli ci siamo diretti alla Biennale di Venezia.
Cinque minuti prima che uscissimo il Pupo ha gomitato mezzo piatto di pappa, ma siccome poi ha ripreso a mangiare senza batter ciglio abbiamo ignorato l'episodio e con voluta superficialità siamo partiti. Tornati, a sera, felici per esserci bevuti anche un paio di spriz lungo la strada, abbiamo appreso dalla mamma di Mike Delfino che il Pupo aveva "gomitato, gomitato, gomitato" tutto il pomeriggio, e che insomma si era proprio preso il dannato virus da sua sorella.
Domenica mattina Mike Delfino dormiva. La mamma di Mike Delfino era uscita. All'improvviso un campanello si è messo a suonare. Non capivo cosa fosse (avrei scoperto dopo che si trattava di uno di quei campanelli con cordicella da tirare quando si è sotto la doccia, oppure a letto, e ci si sente male; il villano si era incastrato tra federe e cuscini e aveva cominciato a spernacchiare,
prrrrrrr, fastidioso e irritante).
Così sono andata davanti al pannello del sistema antifurto domestico per studiarlo - mi son detta, magari è questo.
Naturalmente avevo il Pupo in braccio. Con riflesso fulmineo, sebbene avesse passato il pomeriggio precedente a gomitare, il brigante ha premuto uno dei bottoni del pannello. Sul display è comparsa una scritta: "Avete 29 secondi per inserire il vostro pin e disattivare l'allarme". Mi sono sentita come in uno di quei film in cui sta per scoppiare una bomba che distruggerà il mondo. Però, a differenza degli eroi del cinematografo, non sono riuscita a impedire che...
buum! Altro che campanello fastidioso. Mille sirene diverse hanno cominciato a suonare. Il Pupo era stordito, io lo guardavo in cagnesco. Mike Delfino è sceso al piano terra e mi ha detto: "Che modo carino di svegliare una persona, grazie!". Ho guardato in cagnesco pure lui e gli ho detto: "Orsù, bando alle ciance, e procurati il pin!".
La mamma di Mike (custode del Sacro Pin) non rispondeva, era a messa. La sorella di Mike neppure. Grazie al cielo abbiamo beccato suo fratello, anche detto Zio Enrì, durante un
buen retiro romantico dalle parti di Trapani. Il sant'uomo ha risposto snocciolando cifre, le abbiamo inserite e la casa è tornata nel silenzio. Poi abbiamo chiamato i carabinieri. "Buongiorno, siamo noi, volevamo avvisare che l'allarme l'abbiamo fatto partire per sbaglio, perciò non vi preoccupate". "Non vi preoccupate voi. Non ci è arrivata nessuna segnalazione, perciò non ci stavamo preoccupando". "Ah,
bòn, ciò", ha detto Mike Delfino ricordandosi di essere in Veneto.
Poi la sera siamo rientrati a Milano e la mamma di Mike ci ha scritto un sms in cui diceva che aveva cominciato a gomitare pure lei. Purtroppo niente febbre, perciò non è suina - almeno ci saremmo tolti il pensiero. Ieri ho incontrato un vicino-amico della casa cantiere e mi ha detto che il virus gomitone aveva colpito anche lui. "Ma come, non ci siamo nemmeno visti". "Sì invece. Venerdì pomeriggio sono venuto a salutare i bambini per dieci minuti, non ti ricordi?". Oh, yes.