Una fortuna sfacciata Mentre riascolto compulsivamente vecchie canzoni dei Supertramp fuori il cielo è nero (niente a che vedere con la suggestiva tormenta della foto qui sopra) e io riesco con agio a mantenere una relativa distanza dalle cose essendo tornata da poche ore da una settimana al mare in Turchia, che per giunta la Pupa, 8 anni, ha vinto partecipando a un concorso su internet (ebbene sì. A volte succede davvero).
Ubi tu Gaius, ego Gaia Questa invece era la formula matrimoniale nell'antica Roma. Significa letteralmente: «Dove tu, Gaio» (Gaio, o Caio è nome latino) «sei, lì io, Gaia (Caia), sarò». Ma in italiano suona meglio così:«Dovunque tu sia, lì io sarò». Al liceo mi ero innamorata di queste parole al punto che speravo di sposarmi per poterle, un giorno, usare con qualcuno. Perché mi sia tornata in mente proprio ora lo ignoro, ma l'effetto complessivo è che alcuni commenti idioti - vedi post precedente - mi scivolano addosso, mentre già penso alle prossime vacanze: castelli della Loira con lo scambio casa, a fine luglio.
Treccette e tattoo
A questo punto devo raccontare che in Turchia i Pupi non si sono comportati male quanto avrebbero potuto. Due animatrici si sono occupate di loro con dedizione, la Pupa poi si è fatta fare tipo 50 treccine («treccette» dice suo fratello), il Pupo un tatuaggio all'hennè a forma di scorpione. Hanno mangiato tutti i giorni patatine fritte, pasta in bianco e carote tagliate a julienne.
Luce (tramonti a est) L'anno scorso in primavera ho messo un annuncio su un sito: avevo deciso di regalare il lettino azzurro con le sbarre in cui avevano dormito entrambi i Pupi. Speravo di ottenere il famoso effetto «Sigaretta alla fermata dell'autobus», quello per cui quando il bus non passa da una vita tu ti accendi una paglia e zac! all'istante da dietro l'angolo sbuca la maledetta 43. Non so se l'esempio è chiaro ma insomma pensavo: se regalo il lettino, come per farmi dispetto arriverà finalmente un bambino (che cercavo ormai da un anno). Come avrete capito non ha funzionato. Nel frattempo sono entrata e uscita da tunnel di sconforto, ho provato l'omeopatia e l'agopuntura, me la sono presa con il mondo e con me stessa, ho detto a voce troppo alta cose che in questa sede non ripeterò.
Quando in anticipo sul tuo stupore Allora a marzo di quest'anno mi sono detta: vaff, vorrà dire che prendo un cane. Avrò un cane e due figli. Che dirvi? Il tempo di portarlo al parco tre mattine di fila e di svuotarmi un po' la mente da certi pensieri ossessivi. Ora porto in grembo una piccola piccolissima di 16 settimane. Quand'ero incinta di pochi giorni e nemmeno lo sapevo la Pupa mi ha posato la testa sulla pancia e ha detto con tono solenne: «Fratellino, io non ti conosco ancora, ma so che sarai bellissimo». Il Pupo che per caso passava di lì mi ha posato un bacio lieve proprio sotto l'ombelico.
E tanto l'abbiamo desiderata che la piccola piccolissima - almeno provvisoriamente - si chiama Stella.