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La Mini gioca a "Uno" con i suoi fratelli |
Per la prima volta in vita mia mi trovo a saper quello che lascio, e non saper quello che trovo Ho avuto il dubbio di aver fallito il mio compito di educatore quando Mike Delfino, l'altro giorno, mi ha telefonato allarmato: «Stamani mezz'ora dopo aver lasciato il Pupo mi hanno richiamato dalla scuola materna, chiedendomi di tornarci con urgenza. Quando sono arrivato la maestra K. mi ha messo in mano un coltellino e mi ha detto: "Suo figlio stamattina è arrivato con questo"». «Cooome? Un coltellino? Ma stai scherzando?». «Purtroppo no. Aveva un coltellino di tipo di svizzero. Nero. Piccolo. Con tre funzioni: lama da 5 cm, forbicine, limetta per unghie. Ti dice niente?». «A dire il vero, non troppo». «Il Pupo sostiene che gliel'ha dato sua sorella». «Ma che cosa ci stava facendo, con il coltellino?». «Lo mostrava compiaciuto ai compagni. La cosa buona è che non stava minacciando nessuno, né chiedendo soldi. Non ho capito se era anche riuscito ad aprirlo, oppure no». «E cos'ha detto l'insegnante? Cosa si fa con i teppisti della scuola materna, vengono sospesi dalle lezioni?». «Apparentemente no. La maestra mi ha detto solo: "D'ora in poi, prima di fare uscire suo figlio di casa, lo perquisisca"». «Era arrabbiata?». «Non proprio. Diciamo che sorrideva a denti stretti».

Mi hanno detto che una nave c'ha bisogno di un comandante. Mi hanno detto che l'incarico è importante La Pupa di recente è apparsa nervosetta. A otto anni risponde male come una teenager, finge persino di offendersi e si chiude per tre minuti di fila, si mangia tantissimo le unghie e si intorcina i capelli in splendidi "gira-gira" impossibili da sciogliere. L'altra sera a tavola ci ha guardato e ha deciso all'improvviso di giocare a carte scoperte: «Mamma, Bau, sono preoccupata». «Di cosa, amore?». «Non sono sicura di volere questo nuovo fratellino, quello che avranno papà e sua moglie. Di volere che nasca, cioè. Un po' sono contenta, ma un po' no». «Ciccia! E come mai?». «Ho paura di perdere l'affetto di Punc. In fondo per otto anni sono stata la sua unica figlia». «Ma cocca, non ti preoccupare. Io ho forse smesso di amarti quando è nato il Pupo?». «No». «E quando è nata la Piccolissima?». «No». «E secondo te ti amo di meno o di più, con il passare del tempo?». «Sempre di più». «E allora, di cosa ti preoccupi?». «Beh. Beh», ha detto lei accarezzandosi il mento con aria riflessiva. «Come faccio a essere sicura di quel che succederà? Voi genitori non siete mica tutti uguali».
P.S. Questo post partecipa al concorso «Scrivi interrompendoti ogni 90 secondi per accudire una neonata, cambiarla, ninnarla per farla riaddormentare, allattarla, pulirle il naso, correre sul posto con lei in braccio per calmarla, bere un litro di orribili tisane al finocchio, coordinare il flusso di nonni e padri affinché si occupino dei bambini più grandi».
Soundtrack: La linea d'ombra