Dev'essere così. Per forza
Lo scopo di questo post, a carattere squisitamente scientifico, è scoprire se notate differenze nell'atteggiamento di maschi e femmine quando si tratta di salute.
La Pupa, a 7 anni, ormai è proprio in gamba: se non sta bene ha imparato a languire nel suo letto con garbo e discrezione, in armonioso silenzio, anche di notte. La mattina dopo, semmai, fa un rapido resumé: «Mamma, ho avuto la malattia. Sentivo tutto caldo e tutto freddo e poi un gran dolore fino in fondo alle ossa. Mi si è gonfiata la gola, ho starnutito, ho bevuto un po' d'acqua in bagno e già che c'ero ho fatto anche la pipì. Ora sono un po' stanchina, posso stare a casa oggi?»
Il Pupo, più piccolo e soprattutto maschio, è un disastro. Secondo i suoi parametri un raffreddore equivale a una glaciazione, un mal di pancia come minimo alla deriva dei continenti. Di notte, se appena non si sente bene, esprime stentoreo proclami a intervalli regolari.
Più o meno l'ultima volta è andata così
Ore 2.15: «Caccùno (qualcuno, ndr) deve venile! Ci ho un ploblema!»
(Io, barcollando fuori dalla mia stanza al buio, a tentoni, con i tappi di cera che indosso invano «per non sentire» ancora infilati nelle orecchie, e andando a sbattere vi giuro fortissimo contro la parete di fronte): «Porcocane, adesso chi ha messo qui questo muro?»
(Lui, come se non mi vedesse da 40 giorni) «Mamma? Mamma! Sei tu! Vieni, ci ho un ploblema!»
«Cosa c'è, amorino mio bello? Dillo alla mamma, tesoro amoroso».
«Ci ho mal di pancia! Devo fale la cacca!»
«Adesso, amorino? Sono le 2.15, è notte, sei proprio sicuro?»
(Segue la seduta al gabinetto più lunga della storia)
...
Ore 3.20, circa sei secondi dopo che mi ero riaddormentata: «Papà! Mamma! Dovete venile! Ci ho la tosse!»
(Mike Delfino, che dormendo prono aveva nel frattempo sbavato tutto il cuscino e ora ha una striscia di saliva a lato del volto e sulla tempia sinistra): «Aaaagggrr. Arrivo».
(Io, dopo cinque minuti, visto che i lamenti del Pupo non cessano ma anzi sembrano in aumento, raggiungendoli): «Ma scusate, qual è il problema?»
(Mike Delfino): «Dice che vuole lo sciroppo. Sai se in questa casa per caso abbiamo dello sciroppo?»
...
Ore 4.40: «Caccùno deve venile! Ci ho un ploblema! Ci ho la tosse!»
(Io, a Mike Delfino): «Stavolta non ci vado. Sparami, se ci vado. Che diventi pure rauco a furia di tossire, domani devo andare a Napoli in giornata, adesso ho bisogno dormire mezz'ora altrimenti non sto in piedi. Valuta tu se raggiungerlo».
(Mike Delfino, voltandosi dall'altra parte, un nanosecondo prima di ricominciare a russare): «Aaaagggrr».
In effetti la mattina dopo Il Pupo era diventato rauco a furia di tossire e aveva gli occhi gonfi tipo batrace. Strofinandosi la faccia, ci ha sgridato severo:
«Dov'elano i miei genitoli mentle io piangevo?».
In seguito, durante una sessione di solletico, nel tentativo di farci sentire in colpa:
«Sto così male che non liesco più neanche a lidele (ridere, ndr)».
La domanda è: i vostri piccoli uomini, quando non stanno bene, si comportano come i loro papà? E le femmine, che fanno? Siate generosi, vi prego, nei contributi. Mi piacerebbe capire, se possibile, dove sbagliamo.
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