Poiché credo fermamente nel principio per cui nella vita bisogna provare
A questo proposito Mi viene in mente una canzone divertente che i miei figli cantano sempre. L'originale dice: «Un due tre/ Quattro cinque sei/ Posso dare un bacettino sulla guancia di costei?». La conoscete? Loro, comunque, l'hanno trasformata in: «Un due tre/ Quattro cinque sei/ Posso dare un morsettino sul culetto di costei?». Sospetto che ci sia lo zampino di Mike Delfino ma lui nega (vi ho raccontato questo aneddoto perché la parola "musetto" mi ha fatto venire in mente "culetto". Che volete che vi dica: sono schiava delle associazioni mentali).
Il pof!, peraltro Si è risolto fortunatamente in una bolla di sapone. Il tizio dell'auto davanti è sceso e aveva già impostato la modalità "minaccioso". Io gli ho fatto un bellissimo sorriso da Biancaneve in acido e non ho detto una parola. Non ho aperto la portiera. Non ho tirato giù il finestrino. Non mi sono mossa! Ho solo alzato una mano in segno di scusa. Ho tenuto fisso il sorriso per 30 secondi, e alla fine il tizio ha ceduto, sorridendo anche lui. Per completezza di informazione devo aggiungere che la sua auto non si era fatta proprio nulla. La mia non l'ho neanche guardata. Del resto un mese fa uscendo dal garage ho fatto una curva a memoria perché mi ero girata a parlare col Pupo e in un secondo sono riuscita a rifare larga parte della fiancata sinistra.
Ho chiesto quattro preventivi diversi. Prima di farlo avevo saggiamente googlato su Internet "Carrozzerie economiche a Milano". Ho stampato la lista dei risultati e ho cominciato un pellegrinaggio. Il primo da cui sono andata mi ha chiesto 2.100 euro. Il secondo «sui 2.500, ma per farle un preventivo preciso le chiedo 60 euro, che le restituirò se decide di fare il lavoro da noi». Ho buttato nel cestino la lista dei risultati. Allora sono andata ad minchiam dal carrozziere sotto casa. Mi ha chiesto 775 euro. E poi da un signore di cui mi avevano parlato. Quest'ultimo mi ha chiesto 700. Per lo stesso lavoro! Vi consiglio perciò di informarvi sempre molto bene quando vi capita di andare a sbattere
Pidocchi e versioni di latino A proposito di auto, l'altroieri una collega mi ha raccontato che la figlia ventenne, ubriaca, ha fatto un testacoda notturno nella centralissima Piazza Castello e ha sfasciato completamente la macchina nuova. «16.000 euro, aveva appena cominciato a pagarla. Per fortuna lei non ha un graffio, se non quelli che le ho fatto io tirandole uno schiaffo senza togliere l'anello dalla mano». Stamattina un'altra collega mi ha detto che sua figlia quattordicenne, prima liceo, in preda ad attacchi di panico non riesce ad affrontare le ultime (tostissime) verifiche di fine quadrimestre e teme la bocceranno. A quel punto è intervenuta un'altra e ha detto: «Mia figlia invece ha 18 anni e, da sempre, un ciclo irregolare. Per convincerla ad andare dal ginecologo ho dovuto sudare sette camicie, non mi ha parlato per tre giorni. È in questi momenti che penso: com'è faticoso essere madri». Poi mi ha chiamato un'amica: «Ho scoperto che mio figlio di 17 anni mi ruba sistematicamente i soldi dal portafoglio e va a giocarli all'ippodromo. Non sto parlando di quisquilie: la settimana scorsa mi sono spariti 200 euro». Ho messo giù, ho fatto un sospirone, ho cominciato a prepararmi una tisana. In quel momento mi ha chiamato l'asilo. Quando vedo sul display il numero della scuola del Pupo o della Pupa mi viene - come a tutte - un microinfarto. Ho risposto stridula, col cuore in gola. «Pronto? Mi dica!». «Signora, sono la maestra K. Volevo dirle che il Pupo ha di nuovo i pidocchi. Forse dovrà rassegnarsi e fargli tagliare un po' di ricci». Chiusa la conversazione ho pensato: accidenti, siano benedetti i pidocchi. Dieci, cento, mille telefonate così vorrei ricevere. Per tutta la vita.