Sul filo di lana della partenza per le vacanze, io confesso
Che ci sono un sacco di errori che continuo a fare, e rifare, e rifare. Dunque il detto popolare secondo cui dagli errori si impara è, almeno nel mio caso, una solenne vaccata. Per esempio
- Perché ogni volta mi sento in colpa quando mia madre mi dice cose come "Per fortuna, Paola, che stasera arrivi. Sai, i bambini hanno sentito tanto la tua nostalgia"?
- Perché non esco da casa 10 minuti prima, qualunque sia la mia meta - stazione, aeroporto, luogo di lavoro, appuntamento con un'amica o col mio bello? Perché devo sempre arrivare in ritardo, oppure con un infarto in corso?
- Perché sono ancora schiava del dubbio - si scriverà aeroporto o aereoporto? Esattamente quale parte del mio cervello si rifiuta di impararlo?
- Perché, quando so che devo partire per qualcosa di più lungo di un weekend - come adesso - mi riduco a fare le valigie la mattina stessa?
- Perché lascio sempre il cellulare spento sepolto in qualche angolo della casa, cosicché rintracciarlo diventa impossibile?
- Perché metto le scarpe prematuramente, zoccolando poi ovunque, gettando fango in giro e maledicendomi ("potevo rimanere a piedi nudi altri 5 minuti?")
- Perché 9 volte su 10 perdo il tagliandino del parcheggio dell'EsseBrutta anche se ogni volta mi riprometto di starci più attenta? In alternativa, perdo il carrello oppure prendo per sbaglio quello di qualcun altro o mi faccio rimproverare perché non ho messo il guanto di plastica per prelevare la frutta o, per finire, sbaglio cassa e vado per sbaglio nella fila "Max 10 pezzi", me ne accorgo solo alla fine e devo ricominciare daccapo.
- Perché mi dimentico di controllare se nella caffettiera del giorno prima c'è ancora caffè e me lo rovescio addosso?
- Perché faccio liste di compiti da portare a termine e poi non le leggo, o le perdo?
- Cosa diavolo mi spinge ad accettare le offerte commerciali di compagnie telefoniche scadenti?
Sarebbe carino se voleste condividere elenchi anche brevi dei vostri personali fallimenti. Ciò detto, vi abbraccio e mi dirigo - per una volta, quasi in orario - al treno che mi porterà a riabbracciare quei morbidi Pupi. Appuntamento alla fine di agosto!
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