That don't impress me much
Vi ricordate quella bella
canzone di Shania Twain? Era il 1998: lei, superfica e leopardata, persa nel bel mezzo del deserto, scartava con eleganza uno stuolo di maschi Alfa desiderosi di trarla in salvo e contestualmente concupirla: «Saresti uno scienziato della Nasa? Non mi impressiona molto». «E così, sei Brad Pitt? Non mi impressiona molto». Grandissima. Se non l'avete in mente andate a risentirla, è un bell'aiutino per l'autostima e il Girl Power in generale, nonché il mio mantra quando sfighe di una certa magnitudo mi travolgono. Tipo venerdì scorso: torno a casa stremata dopo una settimana vi giuro pazzesca e come se non bastasse trovo la ragazza alla pari francese in lacrime.
La ragazza alla pari francese - che segue alla estone, che seguiva alla tedesca, che seguiva all'olandese - è stata con noi solo dieci giorni. Da me battezzata affettuosamente, a sua insaputa, "pagnotta" per una certa naturale tendenza all'inchiattimento, sin dall'inizio aveva mostrato dei buchi piuttosto rilevanti nel sistema operativo. «It's not possibòl to talk to the kids in Englìsh», diceva con il fastidioso accento dei francesi determinati a non defrancesizzarsi neanche dopo vent'anni di permanenza all'estero. «Cara grazia che il Pupo capisce l'italiano», ho provato più volte a spiegarle con pazienza. (Di qui in poi, per vostra comodità di lettura, tradurrò anche le sue frasi).
(Pagnotta, giorno 2): «Com'è che i tuoi figli, se vedono la nonna, smettono di prestarmi attenzione e corrono da lei?».
(Io): «Con i bambini ci vuole un po' di tempo. Pensa che persino noi genitori ci abbiamo messo mesi a definire una relazione loro. Figurati tu in pochi giorni».
(Pagnotta, giorno 4): «Non mi sento a mio agio. Questo lavoro è troppo difficile. I bambini non mi ubbidiscono. Perché i bambini non ubbidiscono?»
(Io, giorno 6): «A proposito, potresti cambiare il pannolino al Pupo, quando fa la cacca? Da cinque giorni torno a casa e lo trovo sporco».
(Pagn): «Cacca? Pupo? Pannolino?»
(Io, giorno 7): «Ti secca pulire il lavandino del bagno quando metti il fondotinta? Sembra che sia lì lì per staccarsi dai tubi e andare in discoteca».
Lei, in lacrime, giorno 10: «È successa una cosa assurda. Tua madre mi ha detto una parolaccia davanti ai bambini».
That don't impress me much, ho pensato. «Quale parolaccia sarebbe, cara?»
Lei: «T..ia. Sniff, sob, sigh».
«Ma pensa, è curioso. Per quale motivo te l'avrebbe detta?»
«Ehm... non so. Non c'era assolutamente nessun motivo, l'ha detta e basta».
«Di fronte ai bambini».
«Sì! Infatti anche loro ci sono rimasti male, per l'assurdità della cosa. It's not possibòl, it's not possibòl».
«Strano. Bizzarro. Buffo. Non è che stai cercando una scusa per andartene, vero?»
«Macchè, no. Mi ha proprio detto quella cosa lì, non è una scusa. È che qui, capisci, insultata e offesa... devo proprio andarmene».
«Ok. Dunque riassumendo mia madre ti ha detto t..ia davanti ai bambini senza nessun motivo».
«Esatto».
«Sicura? In tutti questi anni ho pensato che mia madre fosse una persona gentile e di buon senso, invece grazie a te apprendo che è una pazza, un mostro, che si diverte a insultare le ragazze straniere senza ragione? L'accendiamo?»
«L'accendiamo».
E così, anche la pagnotta se n'è andata.
(Non c'entra niente con la ragazza alla pari, ma la grande domanda della vita è: fare un coming out politico in questo momento storico farebbe aumentare, diminuire o restare uguale il numero dei lettori di questo blog?).