1. Indovinare perché il Pupo dice quel che dice (vedi domanda alla fine del post)
e 2. Postare a vostra volta qualche esempio di dialogo surreale tra voi e i vostri Pupi, e/o di parole buffe coniate da loro.
Premio in palio
Un libro per bambini! Il titolo non ve lo posso ancora dire perché dipende da quanti mesi/anni ha il Pupo/a della vincitrice.
Pronti? Via...
Esempio di conversazione col Pupo, che ha compiuto due anni l'11 novembre:
"Amore, cos'è questo bel pupazzino?".
"Ca-don-do".
"No, cammello".
"Ca-gon-go".
"Bravo, amorino".
Anche la Pupa ha avuto la partenza lenta. A un anno esatto di età, la sua amica Ginevra gorgheggiava consapevole davanti ai Mondiali di calcio 2006: "Ta-ja, Ta-ja" (="Italia"). La Pupa, zitta.
A due anni, giusto qualche verso di animale e i classici "Mamma, papà, nonno, nonna" che non si negano a nessuno.
A due anni e due mesi aveva aggiunto al suo lessico una parola:
"Apàppa". Voleva dire tre cose: scarpa, palla e pappa.
A due anni e tre mesi ricordo che Mike Delfino venne da me: "Non mi dire che ti stai preoccupando". E io: "No-no". In effetti non mi stavo preoccupando: più che altro ero rassegnata all'idea che la bambina non avrebbe parlato mai più.
Qualche giorno dopo io e lei andammo alla Fnac. Tornando a casa in tram stavamo sfogliando un librino nuovo sui suoi amati personaggi Disney, quando all'improvviso la Pupa aprì bocca.
(Guardandomi intensamente): "Mamma."
"Dimmi, bella Pupa".
"Se Pippo è pilota, Topolino è copilota. Se Topolino è pilota, Pippo è copilota. Qualcuno lo deve guidare, l'aerìo".
Aerìo. L'unica sbavatura in una frase altrimenti perfetta.
Da allora non si è più fermata. Peraltro in tutto il tempo trascorso in silenzio - due anni e tre mesi, appunto - aveva accumulato quelle che (me l'hanno spiegato poi) si chiamano "competenze linguistiche passive", quindi una volta rotti gli indugi sembrava una professoressa d'italiano (adesso che è un po' più grande fa meno effetto).
Il Pupo va un po' nella direzione della sorella, ma al maschile. Quindi caciarone, tamarro e impreciso. Il suo non è un silenzio totale ma un borbottio incomprensibile costellato di sporadiche assurdità tipo "cadondo", "cagongo" o "chicchija".
"Pupo, dì conchiglia".
"chicchija".
"Dì nonna".
"Mamma".
"No, nonna."
"Mam-ma."

"No amore, nonna."
"Bleah".
"Questo l'hai imparato all'asilo. E adesso non sputare".
"Bleah".
"Pupo, e questo cos'è?"
(Mettendosi una mano sul petto, con voce stentorea): "Là-là-làààà!".
Ci siete arrivate?
Cos'è l'animale del disegno?
Perché il Pupo, quando lo vede, reagisce così?