(Mike Delfino, l'altra sera a letto, attorno alle 23.30): «Ehi, lo senti anche tu questo tremore?»
(Io): «In effetti, sì. È come un movimento ondulatorio/sussultorio, vero?»
«Proprio così. Lo senti? In fondo, sui piedi. Parte dal basso e poi va su».
«Come nella canzone di Jovanotti?»
«Non scherzare, questo è il terremoto! Senti, è inconfondibile. Una vibrazione sorda e costante. Che si fa?»
«Lasciami capire che cos'è. Restiamo in ascolto».
«Ma in che senso, capire cos'è? È chiaramente il terremoto. Oddio. Vuoi dire che i Maya avevano ragione?»
«Non so. Fuori mi sembra tutto tranquillo. I nostri vicini si sarebbero preoccupati, ci sarebbe qualcuno in strada».
«E invece no! Perché stanno tutti dormendo. Ed è in questo momento che il terremoto fa più vittime! Ma tu guarda sul telefonino, vedi se il popolo di Twitter, sempre vigile, ha postato qualcosa».
(Io, smanettando furiosamente): «Niente. Nessuna notizia. Strano».
(Lui, con voce cupa): «Eppure la scossa continua. Forse è il caso di svegliare i bambini».
(Io, alzandomi dal letto): «Mi fai fare una prova? Puoi toglierti da lì?»
«Come togliermi? Cos'hai in mente?»
«Vorrei tentare di spostare il nostro instabilissimo, da te amatissimo letto di design, contro il muro. Mi pare sia scostato di qualche centimetro, vedi? Da cui il terremoto. Se invece io lo spingo contro la parete... nnngh... ecco. Prova a sdraiarti di nuovo. La terra non trema più, vero?»
Del resto Mike Delfino è molto popolare e ben noto per i suoi falsi allarmi. Quando d'estate vede un incendio sul fianco della montagna dall'altra parte della valle chiama sempre il 118, ottenendo invariabilmente due tipi di risposte: «Sì, grazie, ce l'hanno già segnalato in quattrocento», oppure «Guardi che quello è un contadino che brucia le stoppie».
Un'altra sua prerogativa è avvisare la polizia per la presenza di valigie o borse sospette in luoghi pubblici. In genere poi resta sul luogo del delitto fino all'arrivo delle forze dell'ordine e si fa volentieri interrogare, pur sapendo che rischia la vita. Vero esempio di cittadino ligio al dovere e strabordante di senso civico, tra i suoi avvistamenti più famosi figurano un trolley della spesa lasciato da una signora al parco giochi e (giusto l'altroieri) una valigetta portacomputer dimenticata da un genitore alla scuola materna del Pupo.
Peraltro, a Dio piacendo La mia amica Cristina mi ha detto: «Stamattina Sofia si è svegliata e la sua prima frase è stata: "Oh, no. Il mondo non è finito. Quindi devo fare i compiti di matematica"». In effetti siamo ancora tutti qua. Ma voi (siate sinceri) eravate preoccupati?
E ora, un consiglio last minute La Pupa ha chiesto a Babbo Natale sette gomme da cancellare, il Pupo quarantasette diversi costosissimi giocattoli dal nome incomprensibile. Come faccio a riportare un po' di equità? Cosa regalereste a un maschio di 4 e una femmina di 7? A chi mi dà l'idea migliore spedisco a casa un libro che ho scritto (anche) io, proprio in tema profezie/fine del mondo. E tanti auguri a tutti...
