Ho traslocato su erounabravamamma.it

Vi aspetto!

mercoledì 30 giugno 2010

Do you remember Quaquerello?

I Pupi, i punti, i pupazzi

Bentornate! Cioè, lo so che sono andata via io, ma insomma mi siete mancate. La settimana scorsa siamo stati in vacanza a Grado. Non so se la conoscete: è una cittadina bellissima, una microscopica Venezia medievale, con la pineta e il mare che scende piano piano, che non te ne accorgi e in un attimo sei in Slovenia. E i ristorantini di poche pretese in cui i bimbi possono biascicare calamari e sardoni fritti e poi pucciarli nell'acqua del bicchiere senza che nessun maitre compaia scandalizzato alle loro spalle. E le biciclette coi seggiolini porta-pupi montati di default. E le interminabili piste ciclabili prive di insidie - eccezion fatta per l'occasionale, invisibile radice che prendi in pieno e che ti fa saltare la bicicletta e un paio di anelli della spina dorsale. E soprattutto quel tipo di spiaggia di sabbia senza pericoli, in cui puoi lasciare i bambini a giocare tranquillamente da soli - diciamo anche per 30, 40 secondi consecutivi.
Ma mentre in questo momento, almeno a Milano, impazza la caldazza, vi sarete ben rese conto che fino a pochi giorni fa il clima era - come dire - fresco. Quando siamo arrivati a Grado c'erano 14 gradi, e la bora, e pioveva. Il primo giorno ci siamo rifugiati nella locale piscina termale coperta, un'accogliente vascone di acqua caldissima (dove scommetto che tutti i bambini, compresi i miei, fanno la pipì. Altrimenti non si spiegherebbe il fatto che ogni tanto, all'improvviso, interrompono giochi e tuffi e restano per qualche secondo fermi immobili, dritti come fusi, a fissare il vuoto con aria distante).

Il secondo (e, per fortuna, ultimo) giorno di maltempo Mike Delfino si alza presto per accudire i Pupi. In teoria mi toccherebbe in sorte di dormire un po' di più, ma mi sveglio a un urlo straziante: "Uahhhhhh! Uahhhhhh!". Tipo antifurto, però più acuto e persistente. Roba che ci si aspetterebbe dal Pupo di 19 mesi: e invece è la Pupa. Mike Delfino irrompe nella stanza sbattendo contro qualunque mobile possibile e sparandomi in faccia 120 watt di luce, tipo lager. C'è la Pupa, in braccio a lui: piange, e zampilla.
Zampilla? E' sangue quel che le sgorga copioso dalla fronte, impiastrandole capelli e pigiama, rosso scuro e apparentemente inarrestabile? Cosa sta succedendo? Mike Delfino in un lampo di genio a un certo punto la tampona con la spugnetta dei piatti. Però pare che la bambina stia svenendo. Pare che io stia svenendo. Non so come montiamo tutti in macchina e in pochi minuti arriviamo alla guardia medica di Grado - molto ben segnalata a onor del vero - io e la Pupa in pigiama, il Pupo in pannolino e t-shirt, Mike Delfino in canottiera e ciabatte.

Due ambulanzieri misericordiosi, vedendomi: "Vai in quella stanza in fondo".
Io: "Ma siamo turiste. Dobbiamo andare dalla guardia turistica".
Loro: "Vai. In. Quella. Stanza. Che. E'. Meglio".

Medico di turno della guardia non turistica, infilandosi i guanti di lattice: "Signora la bambina è sempre rimasta vigile non ha perso conoscenza è reattiva non ha vomitato non ha nausea? Aspetti che intanto dò un'occhiatina al taglio. E' piccolo. Stia tranquilla. Non è niente. Wow, a chi è venuto in mente di metterci la spugnetta per i piatti?"
A quel punto è iniziato a tremarmi il labbrino come quando ti viene da piangere per il sollievo dopo una forte emozione. Mi han detto, "Per carità si sieda, si sieda. Se per lei va bene medichiamo la bimba subito dopo la signora che è dentro in questo momento, se invece non se la sente di aspettare faccio uscire la signora e le dò la precedenza". Mi è venuto ancora di più da piangere: negli ospedali affollati delle grandi città queste premure non sono la norma. Abbiamo aspettato, e comunque nel giro di 15 minuti eravamo fuori di lì. La Pupa con un punto in fronte, il primo della sua vita.
"Mamma, tu da cinque anni l'hai avuto un punto?" mi ha chiesto la Pupa, sempre amante dei confronti.
"No, ma a quattordici anni me ne hanno dati dieci su una mano perché mi aveva morso il gatto."
"Mamma, lo capisci che sono stata fortunata?"
"In che senso?"
"Se il Pulce" (il Pupo, ndr) "non mi avrebbe abbracciato da dietro, non avrei perso l'equilibrio e non avrei sbattuto contro la fpigola del tavolo, che poi era un po' tondo e non troppo fpigoloso."
"Appunto. E non sarebbe stato meglio?"
"No, perché il Pulce mi ha fatto capire che potevo farmi male sul serio. E invece no."

Abbiamo passato i giorni successivi a cercare di evitare di bagnare la ferita, l'ideale durante una vacanza al mare. La Pupa aveva un cerotto più grande di lei, gli occhioni più buoni del solito e nel complesso si è comportata benissimo. Ieri le abbiamo tolto il punto e spero che non le resti il segno.
Ma nel frattempo: do you remember Quaquerello? Il meraviglioso pupazzo che allieta la vita dei Pupi e la nostra con i suoi canti sbarazzini e assieme misteriosi - nel senso che è impossibile decifrare quel che dice? Ne avevo parlato qui. E compare anche nel disegno che vedete, accanto alla Pupa e alla sua mamma (cioè io).
Ebbene, con grande emozione posso finalmente dirvi che il mio caro amico Gibar ne ha scovato un esemplare al mercatino. Lo cercavo da mesi (ne approfitto per ringraziare le lettrici di questo blog che hanno partecipato alla caccia) per regalarlo a una di voi! Naturalmente devo indire un concorso: per partecipare è sufficiente che mi lasciate un commento in cui mi spiegate
a) perché vorreste vincere Quaquerello e
b) che cosa vi fa stare davvero bene nella vita.
Io per esempio ora sto bene perché i bambini sono ri-partiti oggi per il mare con i nonni e la tata, e per tutto luglio - weekend esclusi - farò vita da single scavezzacollo.


venerdì 18 giugno 2010

Due avvisi last minute

Domani vado in vacanza... e stasera in tivvù

Due-righe-due per dirvi che: da domani, e per una settimana, vado in vacanza - ovviamente il meteo dà tempo orribile e noi saremo al mare - e stasera, invece, sono ospite di Tg3 Linea Notte per parlare del mio nuovo libro, Tutto quello che so della vita l'ho imparato da Sex and the City. Vi dicessi che non sono agitata mentirei spudoratamente, anche se la Pupa mi ha tirato su dicendo che sarò bravissima, e che la prossima volta viene anche lei. Se foste sveglie (magari per allattare) tra mezzanotte e l'una, mi trovate lì. A presto!

venerdì 11 giugno 2010

Presento il mio libro a Milano!

Ci siamo, finalmente

Parliamo del mio nuovo libro!
martedì 15 giugno, ore 18
presso il "Gioia Temporary Shop"
in corso Garibaldi ang. via Marsala (MM Moscova)
Interviene Gabriella Grasso,
appassionata ed espertissima
di Sex and the City
(nonché giornalista di Cosmopolitan)

Posso contare sulla presenza di centinaia di voi?

Buon weekend!

mercoledì 9 giugno 2010

Grave emergenza in corso - Non è un'esercitazione

Aggigghio nella casa-cantiere e cardiopalma sul lavoro

Ore 8 e 22 di stamattina: "Mdsaff muff, sadjjshf vuerrs maff?"
(Io, dopo aver tolto i tappi dalle orecchie): "Eh? Cosa? Che c'è? Che ci fai qui tu?"
(Bambina bionda molto carina, con un biberon di latte in mano) "Ciao mamma Paola, vuoi il lattino?"
(Io): "Olivia! Sei tu? Che ci fai qui? Ah, hai dormito qui, brava! Che ore soo... eh? le 8 e 22?"

Piccolo antefatto necessario: ieri sera la migliore amica della Pupa ha fatto il suo primo sleep-over da noi - primo della vita sia per lei che per la Pupa. E' stata un'esperienza interessante. Dopo essersi sfinite in giardino e aver provato diversi costumi da principesse, messo in scena una recita, mangiato quintali di fiammiferi (i grissini col prosciutto crudo) ed essersi fatte venire una sete pazzesca, si sono arrese all'idea di andare a dormire. Più o meno.
"Pupa, Olivia, a nanna".
"Non possiamo, ci sono i vampiri".
"Ma che vampiri, siete matte? Le bambine di cinque anni non credono ai vampiri, per questo tipo di paure dovete aspettare almeno i sette/otto anni".
"Mamma, ci sono i vampiri, te lo prometto".
"Pupa, ti prometto di no".
"Sento che è così. E lo sai anche tu, che sei amica di Dio".
"Ok. I vampiri li teniamo lontani con la forza dell'amore. Ora dormite".
(Olivia): "Ci sono le pantere. Le pantere sono cattive e ti mordono sul collo".
"No, Olivia, quelli sono i vampiri".
(Pupa): "Mamma, ho l'aggigghio, non riesco a dormire".

Aggigghio, m.s., sostantivo. Allegra espressione barese e più in generale pugliese anche nota come "zurla" che indica il forte desiderio di... fare qualcosa che non si può, una sorta di scanzonata follia momentanea che ti porta a ridere quando non dovresti (per esempio in chiesa, o in classe), a dibatterti come un'anguilla nel letto quando invece dovresti dormire... insomma, avete capito. Era una delle espressioni favorite della mia nonnina, pace all'anima sua: "I bambini hanno l'aggigghio", quando saltavamo sui materassi fino a sfondare le reti, eccetera.

Alla fine ho abbattuto le Pupe trasferendole entrambe nel lettone, cullandole a fasi alterne e cantando loro improbabili canzoni scout tipo "Terra di betulla, casa del castoro, là dove errando va, il lupo ancora". Miracolosamente alle 21.58 dormivano.
Io, un po' dopo.
Poi - complici alcune sveglie notturne legate all'ansia che una o entrambe cadessero dall'accrocchio di lettini che avevo messo in piedi in camera della Pupa, con conseguenti ronde e perlustrazioni e riaddormentamenti (miei) non proprio istantanei, stamattina sono andata un po'... lunga. Mike Delfino, in piedi col Pupo da un pezzo, si è "distratto" e non ha "guardato l'ora".
Proprio oggi che le bambine andavano in gita e che bisognava essere all'asilo puntualissime entro le nove cadesseilcielo.
Siamo riuscite a uscire alle 8.43 grazie al fatto che ho saltato la colazione, non mi sono lavata la faccia, ho infilato un vestito-sacco e i sandali senza lacci, ho buttato negli zainetti delle bambine cracker in briciole. Garbati pensieri rivolti all'indirizzo di Mike Delfino, che non so se detestare o adorare perché è così naif.
Siamo arrivate all'asilo alle 9.03. Soliti sguardi di biasimo della maestra Alessandra: "Signora venerdì c'è la gita fuori Milano, alle 8.15 parte il pullman, veda lei". Che vergogna. Ho pure bruciato due rossi e percorso la via Farini nel tratto in cui possono farla solo gli autobus, (specifico il dettaglio nel caso tra le mie lettrici ci fosse una vigilessa, sig.ra vigilessa la prego non mi incendi la patente).

Poi una volta qui, solo parzialmente riavutami dall'infarto in corso - e mentre cerco di raccogliere informazioni su Francesco Baccini, che dovrei intervistare oggi pomeriggio ma risponde a singhiozzo ai miei sms - l'altoparlante della mia gloriosa azienda esprime un volume di 120 decibel e scandisce: "Grave emergenza in corso. Non è un'esercitazione. Lasciare l'edificio immediamente. Non correre. Non urlare. Utilizzare le uscite di sicurezza. Aiutare i colleghi in difficoltà". E mentre come disciplinati lemming sciamiamo fuori dal palazzo, alcuni di noi calando pazienti fin dall'undicesimo piano (io sono solo al terzo), penso:
ho proprio bisogno di una vacanza.

P.S. Alla fine si è saputo che era un falso allarme.
P.P.S. Ma voi a che età (dei vostri figli) avete cominciato ad accogliere i loro amichetti in casa?



giovedì 3 giugno 2010

Le nuove vincitrici, il senso di giustizia della Pupa, la tata dei Briatore poteva fare la dog-sitter

Il mio nome è Ken, Ken Falco

(Io sprofondata nel divano a leggere, Pupa che mi piazza la testa in grembo)
"Ghega. Ghega ghega".
"Pupa, adesso perché parli come un bebè?"
"Perché voglio essere come il fratellino. Voglio avere zero anni. Voglio il mio amico ciuccio. Voglio bere il lattino dalle tue tette".
"Pupa, il fratellino non ha più zero anni. Ne ha uno e mezzo, è alto un metro e novanta, ho smesso di allattarlo l'estate scorsa. E col ciuccio hai deciso tu di smettere, ti ricordi? Dopo che abbiamo letto per la centesima volta 'Ciao, ciao, ciuccio'."
"Allora voglio crescere piccola".
"Amorino, non è possibile. Si cresce solo grandi".
"Allora voglio dimenticare certe parole".
"In che senso?"
"Tipo tricioperatoro, erbivoli, il nome dei pianeti tranne Saturno che me lo voglio ricordare. Io mi dimenticavo certe parole, così poi poteviamo dire in giro che ero piccola".
"Pupa, amorino, ti senti forse trascurata?"
"No, io sono di cinque anni, il fratellino è di un anno e ha avuto meno coccole, poverino. Quando non c'era il fratellino ci conoscevamo solo io e te, vero? Adesso tocca a lui".
(Segue colluttazione per il possesso di un pennarello. Il Pupo ne esce con un vistoso morso sull'avambraccio destro)

Mi corre, nel frattempo, il piacevole obbligo di informarvi che le vincitrici dell'ultimo concorso sono SONIA BC e GLORIA ROSSI!
I nomi li ha scelti il Pupo in maniera assolutamente casuale. Sonia, Gloria, aspetto i vostri indirizzi per mandarvi una copia del mio nuovo libro!
E mentre starete chiedendovi perché nel sottotitolo di questo post c'è un richiamo a Ken Falco...
qualcuna, in un commento recente, si domandava come mai il piccolo Nathan Falco sia stato chiamato così dagli stimatissimi coniugi Briatore&Gregoraci.
E' tutto vero: il nostro amato Flavio voleva rendere omaggio al cartone animato anni Ottanta. (Nessun legame, invece, con il noto cantante Falco). E Nathan? Secondo la Gregoraci, la scelta "è caduta su questo nome perché significa dono di Dio". Se è per questo, anche Matteo.

PS piccolo aggiornamento: i B&C sono stati avvistati poche ore fa sulla terraferma, a Forte dei Marmi. Dopo lo sbarco forzato dallo yacht della settimana scorsa ("Ho dovuto lasciare a bordo anche la culla!", il grido di dolore della Gregoraci), passeggiavano sul lungomare. Curioso notare come - lo testimoniano le foto - Elisabetta si porti sempre in braccio l'amato cagnolino, mentre il dono di Dio viene affidato, di norma, alla sua inseparabile tata.