Bentornate! Ci

Ma mentre in questo momento, almeno a Milano, impazza la caldazza, vi sarete ben rese conto che fino a pochi giorni fa il clima era - come dire - fresco. Quando siamo arrivati a Grado c'erano 14 gradi, e la bora, e pioveva. Il primo giorno ci siamo rifugiati nella locale piscina termale coperta, un'accogliente vascone di acqua caldissima (dove scommetto che tutti i bambini, compresi i miei, fanno la pipì. Altrimenti non si spiegherebbe il fatto che ogni tanto, all'improvviso, interrompono giochi e tuffi e restano per qualche secondo fermi immobili, dritti come fusi, a fissare il vuoto con aria distante).
Il secondo (e, per fortuna, ultimo) giorno di maltempo Mike Delfino si alza presto per accudire i Pupi. In teoria mi toccherebbe in sorte di dormire un po' di più, ma mi sveglio a un urlo straziante: "Uahhhhhh! Uahhhhhh!". Tipo antifurto, però più acuto e persistente. Roba che ci si aspetterebbe dal Pupo di 19 mesi: e invece è la Pupa. Mike Delfino irrompe nella stanza sbattendo contro qualunque mobile possibile e sparandomi in faccia 120 watt di luce, tipo lager. C'è la Pupa, in braccio a lui: piange, e zampilla.
Zampilla? E' sangue quel che le sgorga copioso dalla fronte, impiastrandole capelli e pigiama, rosso scuro e apparentemente inarrestabile? Cosa sta succedendo? Mike Delfino in un lampo di genio a un certo punto la tampona con la spugnetta dei piatti. Però pare che la bambina stia svenendo. Pare che io stia svenendo. Non so come montiamo tutti in macchina e in pochi minuti arriviamo alla guardia medica di Grado - molto ben segnalata a onor del vero - io e la Pupa in pigiama, il Pupo in pannolino e t-shirt, Mike Delfino in canottiera e ciabatte.
Due ambulanzieri misericordiosi, vedendomi: "Vai in quella stanza in fondo".
Io: "Ma siamo turiste. Dobbiamo andare dalla guardia turistica".
Loro: "Vai. In. Quella. Stanza. Che. E'. Meglio".
Medico di turno della guardia non turistica, infilandosi i guanti di lattice: "Signora la bambina è sempre rimasta vigile non ha perso conoscenza è reattiva non ha vomitato non ha nausea? Aspetti che intanto dò un'occhiatina al taglio. E' piccolo. Stia tranquilla. Non è niente. Wow, a chi è venuto in mente di metterci la spugnetta per i piatti?"
A quel punto è iniziato a tremarmi il labbrino come quando ti viene da piangere per il sollievo dopo una forte emozione. Mi han detto, "Per carità si sieda, si sieda. Se per lei va bene medichiamo la bimba subito dopo la signora che è dentro in questo momento, se invece non se la sente di aspettare faccio uscire la signora e le dò la precedenza". Mi è venuto ancora di più da piangere: negli ospedali affollati delle grandi città queste premure non sono la norma. Abbiamo aspettato, e comunque nel giro di 15 minuti eravamo fuori di lì. La Pupa con un punto in fronte, il primo della sua vita.
"Mamma, tu da cinque anni l'hai avuto un punto?" mi ha chiesto la Pupa, sempre amante dei confronti.
"No, ma a quattordici anni me ne hanno dati dieci su una mano perché mi aveva morso il gatto."
"Mamma, lo capisci che sono stata fortunata?"
"In che senso?"
"Se il Pulce" (il Pupo, ndr) "non mi avrebbe abbracciato da dietro, non avrei perso l'equilibrio e non avrei sbattuto contro la fpigola del tavolo, che poi era un po' tondo e non troppo fpigoloso."
"Appunto. E non sarebbe stato meglio?"
"No, perché il Pulce mi ha fatto capire che potevo farmi male sul serio. E invece no."
Abbiamo passato i giorni successivi a cercare di evitare di bagnare la ferita, l'ideale durante una vacanza al mare. La Pupa aveva un cerotto più grande di lei, gli occhioni più buoni del solito e nel complesso si è comportata benissimo. Ieri le abbiamo tolto il punto e spero che non le resti il segno.
Ma nel frattempo: do you remember Quaquerello? Il meraviglioso pupazzo che allieta la vita dei Pupi e la nostra con i suoi canti sbarazzini e assieme misteriosi - nel senso che è impossibile decifrare quel che dice? Ne avevo parlato qui. E compare anche nel disegno che vedete, accanto alla Pupa e alla sua mamma (cioè io).
Ebbene, con grande emozione posso finalmente dirvi che il mio caro amico Gibar ne ha scovato un esemplare al mercatino. Lo cercavo da mesi (ne approfitto per ringraziare le lettrici di questo blog che hanno partecipato alla caccia) per regalarlo a una di voi! Naturalmente devo indire un concorso: per partecipare è sufficiente che mi lasciate un commento in cui mi spiegate
a) perché vorreste vincere Quaquerello e
b) che cosa vi fa stare davvero bene nella vita.
Io per esempio ora sto bene perché i bambini sono ri-partiti oggi per il mare con i nonni e la tata, e per tutto luglio - weekend esclusi - farò vita da single scavezzacollo.