E nemmeno il Pupo, a quanto pare
Sono lì che ascolto distrattamente la Pupa e la sua amichetta Ginevra cinguettare allegramente sotto la doccia dopo un bagno in piscina. "Quando vedi il sangue non ti devi spaventare", dice la Pupa. "È segno che sei cresciuta, non è una cosa brutta. È solo l'inizio di una nuova, grande avventura". Gulp! Mi si stringe lo stomaco. Ma come, già parlano di quella cosa? È vero che secondo le ultime ricerche la pubertà è sempre più precoce, ma 6 anni mi sembra un po' troppo precoce. E poi, chi gliel'ha spiegata questa storia alla Pupa? Mi risultava fosse cosa da mamme, ed essendo io la mamma... Sospiro e scuoto la testa, quando sento Ginevra: "Ma da te è venuta la fatina o il topolino?". E la Pupa: "Al primo dentino è venuta la fatina e mi ha portato due monete, non una. E al secondo invece è venuto il topolino e mi ha portato un soldo di carta! Comunque ti prometto che di sangue ne esce pochissimo, solo qualche goccia all'inizio".
Fiuuu.
Il Pupo, invece, non è nel suo periodo migliore. Dopo una settimana di scuola materna gli è subito venuta l'otite, con contorno di raffreddore (che ci ha subito attaccato) e tosse.
Colto dallo sconforto, mentre la tata - aka Mamacita - era voltata dall'altra parte, ha afferrato e rovesciato un'intera confezione di cibo per pesci (in scaglie) nell'acquario. Pare incredibile ma Mamacita, per paura che la sgridassimo, non ci ha detto nulla. Siamo tornati a casa la sera e abbiamo trovato i quattro pesci rossi tutti gonfi, imbolsiti e quasi immobili. L'acqua sembrava melma di stagno. Pieno di spirito d'iniziativa (=dopo mie preghiere miste a minacce) Mike Delfino li ha tirati fuori uno a uno e li ha parcheggiati temporaneamente nel lavandino della cucina. Poi, ancorché vagamente irritato (=imprecando in dialetto veneto stretto) ha svuotato tutto il contenuto dell'acquario. In parte il guano è finito sulle mie rose, che guardacaso ero appena riuscita a far guarire dagli afidi. Io comunque, senza perdere il sorriso (=rivolgendogli insulti pesanti però a bassissima voce, in modo che non mi sentisse) ho pulito la vasca e l'ho riempita di nuovo, poi ci ho ripiazzato quei disgraziati dei pesci.
Nel dubbio, siccome li stavo già curando per una batteriosi, gli ho sbriciolato in acqua una compressa di Bactrim. (A proposito, sapete come si fa a sbriciolare il Bactrim? Nel tempo ho acquisito una tecnica quasi perfetta). Tornando ai pesci e - finalmente - al titolo di questo post che è anche un bel romanzo di Erri De Luca, indovinate un po': quel giorno e per tutto il giorno successivo sono andati di corpo come se avessero fatto l'idrocolonterapia, ma ora sono in forma perfetta. Lindi e luccicanti fuori, e pure dentro.
Il fascino della rosa: un fiore senza tempo
3 settimane fa