Il Pupo è un piccolo RicucciMi corre il gradito obbligo di annunziare i nomi delle vincitrici dell'ultimo concorso: sono BisMama 2.0 e Kia, ovvero la trentesima partecipante, anche detta "dinoccolata discinetica" (leggetevi il suo commento). Mentre le prego di fornirmi via mail il loro indirizzo per spedire a ciascuna una copia di
Tutto quello che so della vita l'ho imparato da Sex and the City, vi chiedo: secondo voi sto organizzando troppi concorsi? Vi sto viziando? V'infastidisce questa messe inattesa di regali che vi piovono addosso? Rispondete sinceramente.
Nel frattempo continua la mia estate da demi-single: i Pupi in vacanza con corredo di nonni e tate, e io che faccio la spola tra la città godereccia e (nel weekend) il faticoso mare.
Come sappiamo, i pupi piccoli cambiano molto velocemente. I miei, di più: ogni volta che li rivedo ho il sospetto che me li abbiano scambiati in culla. La Pupa per esempio, da impertinente e capricciosa porcella è diventata una personcina garbata e consapevole. A 5 anni all'improvviso si veste e si sveste da sola, si piega le magliette, sparecchia per sé e per il Pupo, lo lava sotto la doccia e quando ha finito gli dice: "Ora stai fermo che ti devo mettere la crema sul corpo". Trenta secondi dopo, un po' delusa e con un gigantesco sbroffo di Nivea nel palmo della mano: "Mamma, però il corpo del fratellino finisce subito".
Ha modi da adulta che a tratti sconcertano - per esempio a tavola, l'altro giorno, ha fatto "pat pat" sulla spalla al Pupo e gli ha chiesto: "Allora, quand'è che mi metti il pisellino dentro e mi fai fare un bambino?". I miei son rimasti con le posate a mezz'aria.
(Se vi state chiedendo cos'ha risposto suo fratello, si è limitato a dire "Lela". A 19 mesi il suo vocabolario è ancora assai limitato. Però credo che sia un trilingue occulto).
Per contro, il Pupo conserva la sua natura di irresistibile
tenia. Appena mi vede, scoppia a piangere di default. Non quando me ne vado - quello sarebbe anche normale - ma nell'istante esatto in cui varco la soglia di casa salutandolo con un sorriso. "Ciao amorino, mi sei mancato". "Uaaargh!".
Va da sé che non sopporta che mi allontani: "Amorino, vado in bagno". "Uaaargh!". "Amorino, la mamma si mette il costume". "Uaaargh!". "Am...". "Uaaargh!". Ma è talmente coccolone, e distribuisce in giro (a capocchia. Anche al postino) una tale quantità di baci e carezze che gli si perdona tutto.
Quel che davvero mi preoccupa sono le sue doti motorie. Con quel corpaccione, probabilmente crede di avere 4 anni, e si comporta di conseguenza. Di recente abbiamo notato che aveva preso la strana abitudine di raccattare per casa tutti i pupazzi che trovava, per poi buttarli nel lettino da campeggio, trasformandone il fondo in una rovente foresta di peluche. Perché lo fa? Ci chiedevamo sottraendoglieli nottetempo.
Poi, un mattino alle 5.27, la risposta.
"Lela".
(Io, che in vacanza dormo in camera con lui): "Pupo, mannaggia, dormi, è l'alba".
"Allà".
"Te possino".
"Mamma?"
"Sì, sono io. Dormi,
giustocielo".
Come in
50 volte il primo bacio, al Pupo si cancella la memoria ogni giorno.
(In tono sorpreso ed entusiasta) "Mamma! Mamma!"
(Io) "Bleuuurgh".
Ho pensato: fingo di dormire, si arrenderà, è già successo. Ed è in quel momento che ho capito a cosa servivano tutti quei pupazzi. Il genio del male ha improvvisato una montagnola usando un topone, un bambolotto informe e un orsetto pure un po' sdrucciolevole, c'è salito sopra e poi, con un'elegante sforbiciata, ha lanciato il cuore (e anche un'altra cosa che comincia per "cu") oltre l'ostacolo.
Hop! In un attimo, e per una volta senza farsi male, era fuori dal lettino. E addosso a me.
Ora. Ditemi. Voi. Cosa. Fareste. Al. Posto. Mio.
(Grazie)