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martedì 20 aprile 2010

Appello per le vincitrici dei pannolini

Cercasi Jane e Engi disperatamente
Care Jane e Engi, siete risultate vincitrici del concorso Huggies e non troviamo i vostri indirizzi mail. Potete scrivermi in privato per comunicarmeli? grazie!
Paola

giovedì 15 aprile 2010

Madri temporaneamente single

Ci sono certe fasce orarie critiche, ma a ben pensarci anche divertenti

Il mio amico Paolo definisce "ora del lupo" quell'infausto intervallo temporale che più o meno va dalle 18 alle 20,30. Chi non ha figli cerca di superare la faticosa fascia oraria con l'aiuto di qualche mojito, chi ce li ha è inchiodato: i bambini sono stanchi e nervosi, sfamarlilavarlimetterlialetto è un'impresa, spesso si è solE (i fidanzati e i mariti hanno sempre qualche buon motivo per rientrare più tardi). La mia amica Annalisa Corbo, che mi ha dato il permesso di pubblicare questo bel post (l'ho solo un po' riassunto), ben descrive quel che succede:
«Protagonisti sono i bambini esagitati che abitano a casa mia, meglio conosciuti come i miei figli: Tito "piedi di Simba", 4 anni, e Anita "Ovasoda piedi di Porco", 2 anni, di recente nota anche come Memole dolce Memole.
Premessa:
La vita di una mamma nel tardo pomeriggio è scandita da rigidissime scadenze orarie che se non sono rispettate generano caos. Per esempio, dalle 18.30 alle 19.00 la mamma deve tendenzialmente essere lasciata in pace perché deve cucinare e se viene pronto oltre le 19, i nani cominciano a "diventare molli" e non si riescono più a issare sul seggiolone.

Il "diventare molli" è una sorta di crisi ipoglicemica che prende principalmente il grande.
Se provi a prenderlo in braccio è un corpo molle privo di scheletro.
Se lo tiri su per un braccino, rischi di staccarglielo o di fare effetto uomo gomma.
Sarebbe d'uopo un'armaturina radiocomandata rigida che fungesse da esoscheletro tipo ragno meccanico, in questi casi.
Famosissima, infatti, è la frase di Tito: "Mooommooo, sono molle, non posso lavarmi le mani" La vocale "A" nella parola "mamma" quando i muscoli facciali del maschio sono fuori uso non riesce ad essere articolata.
"Mooommooo, sono molle, non posso fare la pipì. Mooommooo sono molle, non posso sedermi sulla sedia... mooommooo sono molle, non posso parlare... Moommooo sono molle, mi cade la testaaa...".

A volte i nani, appena si parte con la cucinanza, giocano ai piedi della mamma. E va bene.

Altre volte l'aiuto principale in questi casi è la TV con un bel dvd.

Ore 18.25 Scelti i corti Pixar.
Fico, sono perfettamente in tempo, sono una grande.
"Ragazzi! Prima di iniziare a vedere i cartoni, si fa pipì e ci si lava le manine! Così appena finiscono, si corre di filato a tavola se no poi diventate molli. Ok?".
Tito, che per i Corti Pixar si venderebbe sua madre, cioè me, si fionda con spirito agonistico in bagno. Piscia, lava le mani ed è pronto per i cartoni.

Ore 18.28 Anita dice, da donnina: "No mamma, la pipì non ccappa, io lavo le manine e batta".
Che fai, la obblighi? Certo che no. "Va bene amore mio... quanto sei grande! quanto sei giudiziosa! Lava le manine e vai a vedere i tuoi cartoni".

Ore 18.28 Lavandosi le mani, Anita infila deliberatamente la testa sotto il getto d'acqua fredda del bidet.
"Anita, ma cosa fai?" Memole ride. Con la testa sgocciolante. E corre. Corre per tutta la casa.
"Ova soda! Torna qui, stai ferma, vieni qui, Ova vieni qui!".
Anita arriva piagnucolando ma non vuole farsi prendere: "Mamma sono bagnata. Anche la baggiana! Anche i piedini!"
Se n'è accorta.

Ore 18.35 Ova Soda, dopo un rocambolesco inseguimento durante il quale ha sbidoneggiato 2 volte rischiando di cadere rovinosamente nelle pozze da lei stessa lasciate, è ora nuda, felice, avvolta in un asciugamano gigante, tenuta sollevata da terra appoggiata alle mie ossa del bacino, di lato. Con l'altro braccio cerco il telecomando del dvd che Tito, nel frattempo, ha spento.

Ore 18.45 Tito, nel tentativo di usare il dvd e di azionare i cartoni, ha fatto cadere il telecomando e le pile sono schizzate via. Anche il coperchio delle pile non c'è più. Cerca, ricerca (il mio pavimento è verde scuro variegato effetto tomba, perfettamente mimetico).
"Mooommooo mooommooo alloLa! I CaLtoni!"
"Tito, amore, non possiamo maneggiare il dvd se non trovo il telecomando, capisci (essere inferiore, maschio idiota)?"
"Mooommooo ma peLché non inizia?"
E Anita da sotto l'ascella: "Mamma mamma? I cartoni?"
"Mooommooo mooommooo non inizia!"
Lo trovo. Dio c'è. Trovo la pila mancante, il telecomando, trovo tutto.

Ore 18.55 Asciugo i capelli a Ova, la rivesto (a questo punto con un pigiamino che la rende ancora più Memole), cerco di metterle le calze ai piedi anche se so che i piedi di Porco amano stare nudi, possibilmente su un pavimento sporco.

Ore 18.55 Ova è davanti ai cartoni. La crisi ipoglicemica che rende inutilizzabili e privi di scheletro i nani comincia a dare i primi segnali. Io, per evitare ulteriori bagni di sangue, vado in giro ad asciugare le pozze d'acqua della palude della mia casa-tomba con straccio e spazzolone.

Ore 19.05 La mia fissazione per gli orari comincia a farmi provare un certo disagio. Sto per mettere l'acqua nella pentola e... "Mama! mi sono picciata addosso!".
Quando mai? Quando mai la femmina si piscia addosso? Non succede mai. Oggi sì, oggi che inizio a cucinare alle 19, Anita, che non ha voluto pisciare prima, ora se l'è fatta addosso.
Sul divano c'è una pozza. E lei piagnucola, ancora una volta: "Mama! sono bagnata".

Ore 19.15 Anita ha su un pigiamino nuovo e delle mutandine da mangiarsela. I vestiti sporchi di piscia sono nella vasca da bagno. E' l'ora del divano. Prendo la spugna, la bagno, la gratto sul sapone di marsiglia e via! Come insegna Amal (la colf della mia mamma).
(da leggere con accento nord africano concitato di una pazza): "Quando materasso sporco di pipì, bagna spugna, passala su sapone, vai su macchia e picchia materasso forrrte forrrte
TATATATATATATATATATATATATA
TATATATATATATATA!
Così, vedi?
TATTAATTAATATATATTATAATATTAATTATATATATATATATA
Così la pipì sale su ed esce"
Amal è un genio della pulizia. Io no. Il divano è zuppo di acqua, sapone di marsiglia, non riesco a risciacquarlo... puzza di pipì di Ovasoda (che odora vagamente di uova di storione marce).
Ma dov'è Cristiano, mio marito? Dov'è? Mi ha detto che doveva rientrare alle 7, dov'è?

Ore 19.35 DRRRIIIIIINN. Nome sul telefono: Cri. Rispondo: "Codi, sono stato presissim...."
"Vaffan". Clic.

Ore 19.40 Metto su l'acqua della pasta. Rinuncio all'idea di cucinare il secondo ed esco i tattici piselli, almeno un po' di proteine le assumono.
Nel frattempo i Corti Pixar hanno già fatto due giri e la scena che mi si presenta quando vado a chiamare i nani di là e la seguente: tutti e due sono sul tappeto, la bocca semi spalancata, gli occhi vitrei fissi sul ciclo del menu del dvd ormai terminato da 10 minuti.
Sembra un film dell'orrore.
La mollezza è arrivata e li ha rapiti!
Le braccia sono abbandonate lungo il corpicino di entrambi e i piedi di porco sembrano quasi piedi normali. Non hanno più tonicità.
"Bambini, è... ehm... quasi pronto! (in realtà manca ancora almeno un quarto d'ora)."
Silenzio.
"Ragazzi, allora, conto fino a 3 se non vi muovete e spegnete quella TV poi arrivo e..."
Tito: "mooommooo... sono molleeee..."

Ore 20.00
CLIC
CLIC
Entra il capofamiglia.
"Ah, ma non avete ancora mangiato?"
"CristiOOOnoooo, sono moooolle sono moooolle..."»

giovedì 8 aprile 2010

Incidenti domestici con bambini, uomini e chiavi

Ma il Pupo ci è o ci fa?
Siamo curiosamente vittime della maledizione delle chiavi. Tutto è cominciato la scorsa settimana. Sono tornata a casa un tardo pomeriggio dal lavoro, e ho trovato mia mamma più pallida e affranta del solito. "Che è successo?". "Ma, niente". "No dai, dimmi". "Dai vabbe', l'importante è che sia andato tutto a finir bene". "?". "Oggi il Pupo si è chiuso in casa". "Come, chiuso in casa?". "Ero uscita per un attimo nel patio e ho sentito la porta sbattere alle mie spalle. Era il Pupo, con quel corpaccione è riuscito a spingerla". "E allora?". "Allora il problema è che ha girato il nottolino".
Dunque. Questo ragazzino che ancora non parla (ma fa benissimo l'imitazione dei rutti) a 17 mesi scarsi è riuscito a capire che doveva ruotare il nottolino per chiudersi ermeticamente in casa. "Poi è venuto dietro la porta a vetri e mi faceva ciao, ciao, con la manina, tutto soddisfatto". "E tu?". "Niente, credevo di morire. Le chiavi ovviamente le avevo lasciate dentro - del resto come potevo pensare che in 6 secondi facesse una cosa simile - e mi sono messa a urlare. Sono arrivati tre uomini della casa-cantiere, attirati dalle mie grida. Un po' lo blandivo, 'Dai, amore della nonna, adesso però apri', un po' mi partiva l'embolo e urlavo: 'Sceeemo! Apri! Non fare l'idiota!'. Ti rendi conto - sigh - l'ho chiamato scemo. Sono una nonna degenere". "Ma che degenere, io avrei sfondato il vetro blindato a testate". "Infatti anche uno degli uomini aveva avuto quest'idea. Voleva prendere una delle mazze che usano in cantiere per spaccarlo". "E poi?". "Poi il cretino - cioè, tuo figlio - è tornato alla porta, ha girato di nuovo il nottolino e scroc, scroc, scroc: l'ha aperta di nuovo. Si è anche applaudito da solo".
(...)
L'altra sera invece l'eroico Mike Delfino era fuori per lavoro fino a tarda notte. Ore 1.30, quando ormai ero scivolata nel coma depassé: "Driiiin, driiin". Il mio telefonino che suona. Con un infarto in corso ho risposto, "Bleurgh?". "Scusa, stella, ho dimenticato le chiavi". Sono scesa a tentoni nel buio senza capire nemmeno dove fossi. A due gradini dalla fine mi sono accorta di averli mancati. I gradini, appunto. Ho messo un piede in fallo, sono caduta, anche nell'oscurità più totale ho realizzato di essermi fatta male alla caviglia sinistra. Ho invocato i santi a me più cari, saltellando sulla gamba destra sono arrivata alla porta, ho aperto a Mike con la bava alla bocca, però mantenendo un dignitoso silenzio. "Perché sali le scale a cagnolino, stella?". "Perché mi sono rotta un piede", ho bofonchiato. Poi un po' per il male, un po' per la rabbia non sono riuscita a riaddormentarmi per ore.
(...)
Ieri mattina mi sono attardata in casa per qualche faccenda domestica imprescindibile tipo riordinare i disegni della Pupa e metterci date e titoli. "Il supermercato di Topolino", circa marzo 2009. "Topolino e la carta da buttare". "Il cane che non voleva caccare". "La casa di Minnie e tutti i pompieri di Topolinia" (questo vagamente porno). "La carta da buttare/2" (il sequel del precedente). "Topolino fa inciampotto al mare". "Barbapapà va in campagna con quegli assi dei suoi figli". E via dicendo. I disegni della Pupa sono molto divertenti.
Poi sono andata al cassetto delle chiavi per cercare quella della macchina. Ebbene Mike Delfino se l'era portata via per sbaglio. Inoltre ha perso la copia e anziché rifarla ha finto di dimenticarsene per mesi. Ovviamente ero in ritardo al lavoro, e coi mezzi ci metto una vita; in più avevo un appuntamento a pranzo che ho dovuto rimandare, e non ho potuto nemmeno fare la spesa. Mi è venuto da piangere, ero stanchissima per la notte insonne e la caviglia pulsava. Ho chiamato Mike Delfino e gli ho detto senza urlare quelle quattro cose che pensavo di lui. La giornata è stata un disastro ma la sera, ragazzi, che bel mazzo di rose a gambo lungo mi ha portato.