Il Pupo al battesimo della sella. |
Ecco, questo cartello mi fa ridere tutte le volte che lo leggo. Rido un po' meno - ma neanche poi tanto, in fondo - da quando il Pupo ha preso a fare un uso sconsiderato del suo personale estintore.
Le regole del Pupo L'altra sera l'ho accompagnato in bagno per le abluzioni per-nanna. E qui vi enuncio le regole del Pupo: 1. Se la popolazione maschile pronuncia una media di 7.000 parole al giorno (dati di una ricerca pubblicata su Science magazine), il Pupo, che ciarla senza soluzione di continuità, credo arrivi a 70.000. 2. Se per brevi istanti è anche capace di non fare nulla, gli è impossibile non parlare. 3. Come la maggioranza degli uomini, non è multitasking. In bagno, in piedi davanti al water, a un certo punto ha cominciato a raccontarmi le ultime imprese di Ben Ten.
Per raccontare, si sa, è necessario gesticolare. Mollando la presa, cioè l'idrante, cioè l'arnese.
(Io): «Pupo, ma cosa fai, guarda dove stai facendo pipì!» (=ovunque: sul muro, per terra, sui pantaloni del pigiama).
(Lui, serafico, abbassando lo sguardo per constatare il danno, con aria serena): «Non è un ploblema».
Poi ha afferrato uno strappo di carta igienica e ha cominciato a passarselo sul corpo, per terra, sulla tavoletta del wc, poi di nuovo sul corpo, convinto in questo modo di pulire perfettamente sé stesso e pure il bagno. «Hai visto, mamma? Ola è tutto a posto. Sei un cuole».
Quando il Pupo dice «Sei un cuore» Io mi sciolgo. Così ho cominciato a sbaciucchiarlo com'era, ancora un po' umidiccio. Ecco: forse il senso di questo post è che mi ha fatto una gran tenerezza pensare che per lui andasse bene così. Secondo lui, il semplice gesto di passarsi qua e là un quadratino di carta igienica aveva sistemato tutto. Se è vero che la bellezza è un concetto relativo, lo sono pure l'ordine, la pulizia. E in effetti, dalle schegge di ricordi che emergono qua e là quando penso alla mia infanzia, mi viene in mente che da piccola certe cose non le notavo proprio. Tipo: la mamma di un mio amichetto delle elementari, che oggi, guardando indietro, definirei vagamente hippie, tendeva a girare nuda in una casa disordinatissima. Io trovavo un po' strano il contrasto tra l'estremo candore della sua pelle e il nero di quel vello che le spuntava sotto la pancia; quanto agli oggetti disseminati qua e là in ogni angolo, li vedevo anche, ma poi evidentemente pensavo, come il Pupo, «Non è un ploblema».
Ancora a proposito di pipì Semmai trovo problematiche, invece, le teorie folli che ciclicamente prendono piede. Su Facebook, l'amica di un'amica scrive candida in bacheca: «Che soddisfazione aver curato l'otite della mia cucciolina con una goccia della sua pipì, quando il pediatra aveva prescritto l'antibiotico!». E giù, tutti a cliccare «mi piace». Ed ecco che all'improvviso mi viene voglia di sapere cosa ne pensate voi di questi nuovi trend.
http://www.youtube.com/watch?v=zP9KWG-Y5OM