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mercoledì 23 gennaio 2013

Le domande dei bambini

i Pupi malaticci ingannano il tempo
E c'è voluto del talento per riuscire ad invecchiare senza diventare adulti
L'altro giorno il Pupo mi ha fatto una domanda struggente: «Mamma, ma io diventelò adulto?». In questo periodo, in effetti, è molto interessato al tema del tempo che passa, alle azioni che si svolgono nel passato e nel futuro: da un lato prova a immaginare quel che sarà della sua vita e, dall'altro lato, a ricostruire quel che è già accaduto. Ciò non avviene sempre in modo coerente - volesse il cielo, ha solo quattro anni. E infatti un'altra domanda-tormentone di questi giorni è: «Mamma, ma quand'elo lagazzo io andavo a esplolale il Klakatoa? Elo un vulcanogiolo?» (="Krakatoa" e "vulcanologo", ndr).
Le interazioni con sua sorella sono altrettanto vivaci.
(Pupa): «Ma proprio non puoi imparare a dire la erre? Errrre errrre errre? Prova: "erre". Errrrre».
(Pupo): «Elle».
(Pupa): «Bravo. Vedi che se vuoi ci riesci?»
(Io): «Ma lascialo stare, perché devi correggerlo a tutti i costi?».
(Pupa): «Per vedere l'effetto che fa. Certo poi magari impara la erre e dimentica la elle. E si mette a dire runa, ratte, retto al posto di luna, latte, letto. Così tutti finalmente capiranno che mio fratello è pazzo».
Quesiti esistenziali È interessante notare come, una volta individuato un tema di loro interesse, i Pupi vi si accaniscano continuando a tornarci sopra per settimane, fino all'esaurimento (del quesito, e nostro). Mi piacerebbe possedere le risorse per aprire un call center dedicato alle loro domande (e pure a quelle degli altri bambini).
Top 3 delle ultime Frequently Asked Questions dei Pupi:
1. Sulla trascendenza
(Pupa): «Se Dio esiste, perché io non l'ho mai visto?»
(Pupo): «Chi è Dio?»
«Il papà di Ge... Geeeeh...»
«Dìcilo tu».
«Eddai, che lo sai».
«Geppetto».
 2. La pazienza del giardiniere
(Pupo): «Mamma, ma dove hanno la bocca le piante?»
(Io): «In che senso, amorino?»
«Hai detto: "Ola dò da bele alle piante"». 
 3. Up, patriots, to arms
(Pupa): «Mamma, perché sono nell'inno d'Italia?»
(Io): «Cosa stai dicendo, cucciolo?»
(Pupa): «Cantano: "Dell'elmo di Scipio Cecilia la testa". E indovina un po' come mi chiamo io, mamma?»
(Interviene il Pupo): «Elmo».
A proposito di domande dei bambini È appena uscito un libro interessante sul tema. Si intitola Come glielo spiego, e lo trovate qui. Se poi vorrete condividere sul blog alcune domande buffe dei vostri figli, ne sarò molto lieta. Fanno bene all'umore - e anche al raffreddore, che mi sta devastando.

giovedì 17 gennaio 2013

Viaggio in Scozia con bambini/2

Awakenings (risvegli)
All'inizio delle Highlands
La nostra casa, da fuori

Capita che certe giornate comincino in salita. A parte Blogger (la piattaforma che ospita questo blog) che mi fa impazzire - a proposito, se avete nuove segnalazioni sul tema "non riesco a inserire un commento" vi prego di scrivermi qui - a volte le difficoltà sono causate da chi ti dovrebbe aiutare, tipo... vediamo... il tuo compagno di vita.
Per esempio, Mike Delfino si è dimenticato di avvisarmi che ieri un nostro vicino, la cui famiglia è decimata dall'influenza, ci aveva chiesto se potevamo accompagnargli la figlia a scuola. Ho appreso della povera bambina dimenticata stamani alle ore 8.49, quando mi è squillato il cellulare:
«Paola?»
«Sì, ciao Riccardo, che c'è?»
«No, scusa se ti disturbo... è che è un po' tardi, ho visto che non siete passati, però non ti preoccupare, adesso vesto il piccolo anche se ha 41.2 di febbre e cerco di accompagnare la grande a scuola».
Tralascio il seguito E aggiungo solo che per portare l'innocente in aula prima del 2014 - senza far uscire di casa il suo fratellino malato - ho dovuto chiedere la macchina in prestito a un altro vicino, svegliandolo: per lui le 8.49 equivalgono all'alba. E aveva in effetti l'aria di chi vorrebbe ucciderti, quando è uscito sulla soglia del suo appartamento brandendo le chiavi dell'auto come fossero un pugnale.
La Terra, ai confini
Intanto, gli scambi casa Offrono vortici di possibilità. Stimolano desideri. Inducono bisogni. Per la prossima estate abbiamo ricevuto una proposta dalle isole Faroe, un posto magico che ha più o meno questo aspetto e che non mi sarebbe mai venuto in mente di visitare se qualcuno non mi avesse invitato. Ma poi anche Londra, Parigi, Bordeaux, e una casa di campagna vicino a Barcellona "con un campo da tennis privato" (peccato che nessuno di noi giochi a tennis).
Dalla Scozia, frattanto, tutto tace Pertanto presumo che non abbiamo fatto troppi danni. Ero un po' in ansia perché i nostri scambisti scozzesi, quanto a ordine e pulizia, soffrono di OCD (disturbi ossessivo-compulsivi). Per intenderci, questa è gente che mette il cibo in dispensa in ordine alfabetico, gli asciugamani allineati e le t-shirt disposte per colore. Però carini, eh? Ché altrimenti, se non lo fossero, nemmeno scambierebbero casa.
A conti fatti, l'ultimo viaggio è andato molto bene. Ho solo avvertito una vaga inquietudine perché eravamo un po' isolati e una notte all'1.35 il telefono di casa è suonato più volte. Sapete come si dice in questi casi: sono i ladri che chiamano per controllare se c'è qualcuno. Conoscete anche il potere delle paranoie notturne: io e il valoroso Mike Delfino ce la siamo fatta addosso. Abbiamo deciso a quel punto di inserire l'allarme, che la mattina dopo, molto presto (ben prima delle 8.49) è suonato facendo venire un infarto pure ai Pupi. Volete sapere chi era l'intruso? La colf, che ovviamente non sapeva dell'allarme né aveva il codice per disattivarlo. Così abbiamo dovuto chiamare gli scozzesi in Italia per chiederlo a loro. Svegliandoli. Curiosità: voi quanto dormite, e come? Vi svegliate stanchi o riposati? Perché da queste parti, a ben pensarci, ultimamente proprio sonni tranquilli non ne abbiamo fatti.


martedì 8 gennaio 2013

Viaggio in Scozia con bambini/1

No, per me la guida a destra non è un problema
Buon anno, bentornati e bentornata anche a me. Siamo fortunosamente rientrati ieri notte dopo una vacanza di otto giorni in Scozia, sempre con Scambiocasa - questa faccenda sta diventando, per certi versi, una droga.
veduta dalla cucina di casa nostra (con tentativo di sole)
Della serie, «certo che so farlo» La Scozia, intanto, proprio come vuole lo stereotipo, è una zona estremamente piovosa e disseminata di castelli abitati da fantasmi. Non fidatevi di chi vi dice che non esistono. Non si spiegherebbe altrimenti il fatto che il secondo giorno di vacanza, avendo io deciso per sfidare Mike Delfino di mettermi personalmente al volante dell'auto scozzese - un carcassone largo circa 6 metri, per sovrannumero con il cambio automatico e l'orrida guida a destra - una forza invisibile mi abbia attratto irresistibilmente fino a farmi sbattere con la ruota anteriore sinistra contro il marciapiede. So solo che un istante prima percorrevo tranquilla la carreggiata vantandomi di aver subito preso confidenza con il nuovo mezzo, e un istante dopo... buum!
Qui tira aria di polemica Dopo l'urto Mike Delfino, da vero gentleman nonché compagno innamorato, ha subito solidarizzato con me sforzandosi di non farmi pesare la cosa.
(Con voce lievemente alterata): «Lo vedi che non sai guidare? Te l'avevo detto di lasciar perdere, adesso così hai rotto la macchina».
(Io, scuotendo la testa): «Cosa vuol dire "hai rotto la macchina", che frase è? Intanto è colpa della macchina, che è troppo larga. E poi che senso ha che tu mi accusi così davanti ai bambini, non mi devi maltrattare sempre».
«Ma chi ti accusa, chi ti maltratta. È che il botto l'hanno sentito fino in Irlanda del Nord, anzi guarda, l'hanno preso per un attentato dell'Ira».
«Piantala, che esagerato. Scendi e guarda. Vedrai che non è successo proprio niente».
(Pupa, dal sedile posteriore, ovvero 20 metri più indietro, con voce tremula): «È grave? È successo qualcosa di grave?»
(Mike Delfino, sceso dall'auto): «Perfetto. Hai polverizzato il copertone. E adesso qui chi ci aiuta?»
(Io, scendendo a mia volta): «Guarda che non siamo nel Ghibli e nemmeno in terza corsia sulla tangenziale, ma in una tranquilla zona residenziale a Dumfries, Galloway, a 500 metri, anzi, a un terzo di miglio da casa. E questa, checché tu ne dica, è solo una gomma bucata. Ne usciremo brillantemente».
Il solito tempismo Come abbiamo scoperto poco dopo, in Scozia tenere in auto la ruota di scorta è considerato un vezzo da fanciulline. I fieri discendenti degli Highlander non hanno bisogno di questo. Ergo, per paradossale che sembri, il nostro carcassone è stato come prima mossa trainato dal carro attrezzi fino a casa. Un tizio alla guida del mezzo di soccorso, per quanto con la bocca piena di patate - dimenticatevi l'inglese di Oxford - ci ha spiegato che, essendo il 31 dicembre pomeriggio, tutte le autofficine erano chiuse.
«Mi spiace. Se solo aveste fatto l'incidente mezz'ora fa... Purtroppo, adesso, dovete aspettare il 3 gennaio».

«Perché, cosa succede il 2? In fondo è un mercoledì, mica domenica».
«Il 2 lo usiamo per riprenderci dai postumi della sbornia di Hogmanay, che è come qui chiamiamo il Capodanno».
Abbiamo atteso, dunque, e ancora atteso Per ingannare il tempo, il primo gennaio - unico giorno di sole su otto di vacanza - abbiamo costretto i bambini a marciare in tondo nelle foreste circostanti casa nostra, avvistando innumerevoli pecore e passando attraverso un gregge di mucche. È andato tutto bene e loro sono stati eroici, camminando per ore (quasi) senza lamentarsi, salvo quando il Pupo è caduto a faccia in giù nel fango e poi, nel tentativo di salvarsi, ha perso uno stivale cominciando subito a significare il suo disappunto:
«Mamma, le sabbie mobili! Sto molendo nelle sabbie mobili e tu, mamma, tu non fai niente pel salvalmi!».
Dopo aver valutato se valeva la pena di estrarre dal guano un essere tanto pericolosamente simile a suo padre, siamo riusciti in qualche modo a tornare a casa.
(Ore 18, mentre spogliavo in cortile le creature di sabbia): «Bambini, quanto vi siete divertiti oggi da 1 a 10?»
(Pupa): «Infinito». (Pupo): «Milialdi».
Cinque minuti dopo, dormivano.
Poiché questo è un reportage a puntate Mi fermo qui e vi chiedo intanto come sono andate le vostre vacanze... mi piacerebbe sapere se vi siete mossi da casa o se avete cercato di riposarvi, se qualche inconveniente ha funestato i vostri giorni (da un lato spero di no, dall'altro sarebbe divertente leggerlo), se il giorno di Natale è stato un incubo o una riunione familiare deliziosa e armonica. Noi il 25 eravamo tutti malati, ma questa è un'altra storia.

Ps: Il vincitore del concorso del post precedente è Papongi, che riceverà il libro promesso.
Pps: quanti di voi hanno problemi a postare commenti sul blog da device tipo iPhone, iPad o nuovi Mac? Fatevi avanti, ve ne prego. Sono terrorizzata perché ho già ricevuto un paio di segnalazioni in tal senso. Qualcuno sa aiutarmi?