Ho traslocato su erounabravamamma.it

Vi aspetto!

sabato 25 dicembre 2010

Solo per dirvi: buon Natale


Con tanti auguri dai tamarri
Che poi sarebbero i Pupi - a fine giornata, come vedete, esausti.

venerdì 17 dicembre 2010

Come non scegliere la ragazza alla pari

Ci sono cose che magari uno dà per scontate, e invece
Sono stata malata! Donde - che meraviglia, la parola "donde" - il silenzio dei giorni scorsi.
Ora, a distanza di quasi quattro mesi dall'inizio della convivenza, e non avendone mai scritto prima, vorrei condividere con voi l'esperienza che abbiamo avuto fin qui con la nostra ragazza alla pari. Che peraltro lunedì torna a casa sua (per motivi suoi, famigliari). Mi piacerebbe che questo post fosse d'aiuto a chi magari sta pensando di prenderne una, perciò schematizzo.
Ragionevoli dubbi
Siete autorizzati a nutrire ragionevoli dubbi su una ragazza alla pari se:
- Alla festa di benvenuto che le organizzate in giardino assieme a 40 vicini/amici, lei passa tutto il tempo a flirtare con John, il 23enne ospite inglese della ragazza della mansarda 31, e non parla con nessun altro.
- Inghiotte 4 croissant al giorno, prepara torte usando ogni volta UN panetto di burro e poi le divora quasi interamente, si lamenta perché "in questa casa non c'è mai abbastanza cioccolato", ingrassa 5 chili in 4 mesi e poi sospira: "In Italia mangiate davvero troppo".
- Tenta di mettere zizzania tra: voi e vostra madre, voi e vostra suocera, voi e il vostro fidanzato, voi e i vostri figli, voi e il resto del mondo, con frasi apparentemente ingenue come: "È vero che a X non piace Y?". "Sapevi che tua figlia mi sputa in faccia?" (ovviamente sono bubbole. Però destabilizzano non poco).
- Dimentica il kit di cacciavite, chiave inglese, viti di plastica di vostro figlio in una teglia in forno. Poi prepara una torta e fonde i giochi nella teglia. Scoperta, dà la colpa a un amico di passaggio ("è stato lui a cuocere delle cose"). L'amico di passaggio, naturalmente, nega.
- Va a piangere dai vicini, i quali poi chiedono conto del suo strano comportamento ("Ok, Paola, ora dimmi la verità. In casa torturate quella povera ragazza?")
- Perde dopo 5 giorni il cellulare che le avete procurato tramite i vostri vicini/amici. "Me l'hanno rubato. È colpa dei ragazzi italiani, porci che pensano solo a mettere le mani addosso in discoteca". Non si dice dispiaciuta né intenzionata a ricomprarlo. Messa in seguito di fronte alle sue responsabilità ("Dovresti proprio riprenderglielo, o per lo meno offrire un risarcimento") scrive su Facebook la seguente frase: "E adesso devo anche pagare 40 euro per il cellulare che ho perso".
- In casa non fa niente tranne: fare partire di sua iniziativa una lavatrice - l'unica della sua carriera - di maglioni di lana col programma a 60 gradi e centrifuga a 1000 giri, con conseguente infeltrimento di due maglioni. Nuovi.
- In casa non fa niente tranne: stendere qualche lavatrice e piegare qualche panno. Non sempre. Una domenica mi chiede: "Devo stendere anche alla domenica? No, perché il contratto di noi, ragazze alla pari prevede che nei weekend siamo libere". È sconcertata perché a quel punto, per una volta in 4 mesi, mi innervosisco. Scrive su Facebook che sono cattiva.
- In casa non fa niente. Se vi fosse venuto il dubbio: c'è una tata peruviana che sgobba per 6 ore al giorno, io e Mike Delfino passiamo il tempo a raccattare ogni briciola lasciata in giro dai nostri figli, persino il Pupo lavora più di lei. Non riordina nemmeno i giochi dei bambini; se per sbaglio ne mette a letto uno, magari perché noi abbiamo fatto tardi al lavoro, butta i vestiti e il pannolino sporco per terra, e poi lo lascia lì.
- Fa docce di 30 minuti. Non pulisce il piatto doccia. Non pulisce il pavimento (che ha allagato). Lascia il tappetino per terra, fradicio, ed esce dal bagno. La tata peruviana, o noi, penseremo a ripulire. Quel che è più grave: lascia il rasoio nella doccia una, due... cinque volte. Ogni volta glielo facciamo notare: è pericoloso, ci vanno i bambini. Lei alza gli occhi al cielo e scrive su Facebook che siamo dei "pain in the ass".
- Le regaliamo ogni genere di guida per visitare la città di Milano. In 4 mesi va: al Duomo, al cimitero Monumentale e da McDonald's.
- Chatta 5-6 ore al giorno. Appena entro in casa, alle 19 o giù di lì, non le par vero di mollare i bambini e di inchiodarsi al computer. A quel punto faccio tutto da sola: li lavo, li preparo per andare a letto, dirimo le naturali controversie tra pupi (ci siamo capiti). Lei continua a chattare e scrive su Facebook che si annoia.
- Si alza alle 10, alle 11 o anche a mezzogiorno, poi torna a scrivere su Facebook che si annoia.
- Non torna a cena. Una, due... dieci volte. Senza avvisare. Noi prepariamo e apparecchiamo per lei, invano. Una notte non torna nemmeno a dormire. Si presenta il giorno dopo alle 13, dopo che l'abbiamo cercata al telefono - invano - per tutta la mattina: "Ma cooome, non avete ricevuto il mio messaggio?". Poi scrive su Facebook che nella vita le va tutto storto.
- Nostra ospite ovunque - Minitalia, pizzeria, ristorante, piscina, weekend a Treviso con visita a Venezia - tende in generale ad alzare gli occhi al cielo e a sospirare. A Treviso è sconcertata: manca la connessione internet. Pure in piscina è sconcertata: in Italia non ci sono i giochi e gli scivoli, la gente ci va per nuotare.
- Invitata alla cena di compleanno dei miei fratelli, sta seduta senza muovere un dito per tutto il tempo. Poi sospira e chiede di essere accompagnata in macchina in un locale alla moda in cui vuole incontrare altre ragazze alla pari.
- Non ringrazia per i regali che riceve.
- Usa, oltre che shampoo, creme e prodotti per l'igiene personale, anche la mia spazzola. Non toglie i capelli. Usa il profumo che mi ha regalato Mike Delfino. L'effetto è straniante.
- Non rifà il letto. La sua stanza è un porcile. Occasionalmente invitata a prendersene cura (tre, quattro volte in 4 mesi) sospira e alza gli occhi al cielo.
- È convinta che il mondo ce l'abbia con lei.
- Ce l'ha con la Pupa.
Ah, ora mi sento meglio
In generale io penso che valga la pena di cercare una ragazza proveniente da un altro Paese. Che sia magari anche meno viziata. Questa era di Berlino, la prossima sarà dell'Estonia. Scusate lo sfogo. E se qualcuno di voi sta pensando di prendere una au pair e vuole consigli più mirati, sono qua.






giovedì 9 dicembre 2010

Ho praticamente vinto 700 euro al Gratta e vinci

Parte prima, la grande illusione
Oggi attorno all'ora di pranzo, per una manciata di minuti, ho creduto di aver vinto 700 euro al Gratta e Vinci. Ragazzi, come ci si sente bene.
Piccolo riassunto: sono andata al centro commerciale qui di fronte alla redazione, perché sentivo la mancanza di Mike Delfino. Quando ciò accade e voglio gratificarmi/consolarmi, mi tuffo in un noto ristorante la cui specialità a mio parere più riuscita è denominata "Happy Meal". Con una banconota da 5 euro sono una donna felice: 4 servono per il pasto (compreso di ananasso e sorpresina per la Pupa) e 1 per il Gratta e Vinci. L'ho grattato mentre aspettavo paziente che la signora dell'ufficio postale mi spedisse una raccomandata, lì appoggiata sul banco davanti a lei, e come ho già scritto due volte ho visto che avevo vinto...
700 euro.
700 euro!
Che emozione. Un piacevole calore mi ha avvolto. Ho ricontrollato 10 volte mentre la signora mi chiedeva se volevo la ricevuta di ritorno.
"Eh? Sì certo, certo, con ricevutadiritornograzie".
Dunque io ho fatto 7, il banco 6 e mezzo, secondo le regole quindi...
ho vinto!
Proprio io, che in questo genere di cose investo al massimo 1 euro al mese!
Proprio io, che non ho mai vinto niente in vita mia!
Oh, sorte benigna. Mai momento migliore di questo! Arriva il Natale, e c'è la rata del mutuo, e i regali dei bambini... poi posso comprarmi gli stivali nuovi! E magari un cappello di lana davvero morbido, che non mi faccia credere di avere i pidocchi dopo cinque minuti che lo indosso. Ah, adesso incasso i soldi, poi telefono a Mike e...
Sono uscita volando dall'ufficio postale. Ho travolto una signora sulla scala mobile. "Scusiscusiscusiscusi". Siccome una tragica bronchite mi ha lasciato praticamente afona, mentre correvo provavo mentalmente quel che avrei detto al tabaccaio ("Devo essere breve e incisiva. Un colpetto di tosse per schiarirmi la voce e gli chiedo: 'Mi scusi, è possibile che abbia vinto?'. No. Troppo timido. 'Ehm, credo di aver vinto'. Elimina quell'ehm e farai miglior figura. Non fare la sfigata, hai vinto! Devi essere sorridente e luminosa, non capita tutti i giorni di vincere tutti questi soldi!")
Parte seconda, come essere disillusi in un secondo da un birillo che avrà un quinto dei tuoi anni
(Dal tabaccaio, subito dopo la fine della scala mobile)
(Io) "Ehm".
(Ragazzetto) "Mi dica, signora"
(Io) "Ehm, cioè, è forse possibile che io, ehm, abbia vinto?"
(Lui, ridendo e scuotendo la testa) "No signora, vede? Questo è il punteggio del banco e questo è il suo. Lei ha fatto 6 e mezzo, il banco 7... non ha vinto niente, mi dispiace".

Cinque minuti dopo al ristorante, per sentirmi meno scema e inutile, ho infilato tutte le monete che mi avanzavano nella scatola trasparente della fondazione Ronald Mceccetera.

Domanda che a questo punto mi preme proprio farvi: a voi è mai capitato? Sia di vincere che di credere di aver vinto e poi scoprire che non è così, intendo.


giovedì 2 dicembre 2010

Ha vinto Elena Elle

Proprio così, era un pesce canterino

Ecco la risposta all'indovinello. Ora prego Elena Elle di comunicarmi (anche in privato) il suo indirizzo e l'età della personcina a cui il libro è diretto.
Poi voglio nominare un'altra vincitrice: è Mamma Pellona, che non ha indovinato ma mi ha fatto molto ridere. Scrivimi anche tu Mamma Pellona!
Baci a tutti e grazie, siete stati fantastici!