In ginocchio da te
La mia vita continua a essere costellata di imprevisti e piccoli incidenti. L'altroieri portavo il Pupo all'asilo, per esempio.
Poiché è un vero tamarro però convinto di essere un principe, egli, 2 anni per 15 chili di peso, non è disponibile a posare le sue eleganti scarpette sul marciapiede. Nooo. Si corre solo in casa, al massimo al parco. Il passeggino, poi, è un'invenzione idiota, da non considerare nemmeno, perciò non resta che un'alternativa: farsi trasportare da un adulto, se necessario anche per chilometri (vi ho già detto che dopo la nascita del Pupo ho cambiato taglia di magliette perché mi sono cresciute le spalle? Dalla S alla M, sì, forse ve l'ho detto).
Ebbene, mentre camminavo con il Pupo in braccio ho visto che in fondo alla via, proprio di fronte a me, sbucava uno dei miei vicini di casa-cantiere. "Guarda amore, c'è Dario! Lo vedi laggiù, che ci viene incontro?". "Allà?". "Sì amore, quello è Dario". "Anka". "No, non è Monica. Non lo riconosci? È Dario! Da-rio. Ciao, Dario". "No, Bubu". (...)La conversazione con il Pupo era tanto interessante, ed ero talmente concentrata sull'arrivo del famigerato vicino, che non ho guardato dove mettevo i piedi e... sono scivolata in una pozza ghiacciata. Sono caduta letteralmente in ginocchio, proprio di fronte a Dario. Mi sono sfasciata i pantaloni - e pure il ginocchio - però ho salvato il Pupo. In quell'istante esatto ho pensato: ora sì che sembro demente.
Naturalmente ho finto di non essermi fatta niente ("Figurati, Dario, mi piace ogni tanto inginocchiarmi davanti ai miei vicini tenendo il bambino in braccio, per strada, alle 9 del mattino") e sono ripartita zoppicando in direzione dell'asilo. Il Pupo, in stato di choc, continuava a ripetere "ua", "aduta", "ozza" ("bua", "caduta", "pozza") alle maestre. Anche con loro ho finto che non mi facesse per niente male. Arrivata al lavoro sono andata in bagno e ho visto che perlamiseria, sanguinavo un bel po'.
Mentre lottavo per trattenere le lacrime mi è venuto il seguente pensiero: perché queste cose mi succedono di continuo? Per esempio, ho le gambe piene di lividi perché ogni sera vado a sbattere contro un mobile basso abbastanza nuovo - saranno tre mesi che l'abbiamo, e anche tre mesi che ci finisco contro ("Ma che cav°? Ma chi ha messo qui questo coso?").
Un altro esempio: ieri a pranzo ho incontrato un papà milanese con cui spero di lavorare a un progetto. Ci siamo conosciuti tramite il blog e ieri l'ho visto per la prima volta. Mentre seduta a tavola gli spiegavo tutta entusiasta quel che ho in mente ("E qui, e lì, e devi sapere che") ho tirato una manata al bicchiere che avevo davanti. Ettolitri d'acqua gasata fredda sul suo risotto e sul suo maglione. Lui, siccome è gentile, continuava a mangiare come se nulla fosse: "Non ti preoccupare, è buonissimo lo stesso". E mi ha pure offerto il pranzo!
Last but not least, ieri sera al ristorante con Mike Delfino e altri due amici mi è venuto un dolore pazzesco allo stomaco. Credevo di morire. Siamo tornati a casa in fretta e furia, in qualche modo ho raggiunto il letto, poi sono rimasta lì per un bel pezzo a contorcermi dal dolore, in posizione fetale.
(Io): "Aiutoaiutoaiuto mi sembra come quando stavo per partorire".
(Mike): "Possibile?"
(Io): "Sìsìsì ti giuro sto malissimo".
(Mike si alza, prende un libro dalla libreria, si mette a sfogliarlo come se nulla fosse)
(Io): "Be' che fai?"
(Mike) "Ho preso il libro dei nomi, voglio essere pronto a qualunque evenienza".
(...)
Per fortuna stamani avevo un appuntamento dall'osteopata.
"Signora lei ha avuto una colica addominale, il tratto che unisce l'intestino digiuno, il mesentere e la valvola di Oddi, per non parlare del duodeno, qui è tutto compromesso".
"Compromesso come, scusi?"
"Per darle un'idea, è come se ci fosse passato sopra un Iveco Daily, ma ora la sistemo io. Poveretta, è già un miracolo che sia arrivata fin qui. Sa, i dolori delle coliche sono secondi per intensità solo a quelli del travaglio".
"Ah ecco infatti, mi sembrava".
"Signora e questo cos'è? Passino quei brutti lividi, la storia del mobiletto me l'ha spiegata, ma lei ha anche un versamento di liquido nel ginocchio. Si può sapere cos'altro ha combinato?"
Ecco. Io. Vorrei. Che. Voi. Mi. Diceste. Che. Non. Sono. L'unica.
I miei quattro decenni
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