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giovedì 16 aprile 2009

Ero una brava mamma prima di avere figli

Sentire la mancanza dell'ufficio. Ecco una di quelle cose che non ti aspetteresti mai, e invece
La buona creanza vuole che, quando si avvicina il momento di rientrare al lavoro dopo i mesi di congedo, la neomamma si lamenti. "Il mio piccolone cucciottolone orsacchiottolone mi mancherà tanto tanto", dice arricciando le labbra, facendo anche la vocina per risultare più convincente. "Non so proprio come farò". In realtà, nella maggior parte dei casi, lo sa benissimo.
Superata una prima, comprensibile fase di sbandamento, il ritorno in una comunità popolata esclusivamente da bipedi alti più di 70 centimetri - mediamente anche capaci di controllare gli sfinteri e di portare alla bocca il cucchiaino senza scagliare tutto il cibo sulla parete - è un accadimento salutare. Per il corpo e soprattutto per la mente. Una mia amica mi ha scritto di recente questa mail: "Ora, dopo la Pasqua al mare, sto meglio. I bambini mi distruggono, sono delle belve, mi annientano. Rivoglio la mia vita comoda, accidenti".
A proposito di Pasqua, noi siamo stati via qualche giorno con il Pupo, la Pupa e un'altra amica che si è offerta volontaria per darci una mano. Si è davvero immolata, passando lunghe ore a spingere la Pupa sull'altalena - a dispetto del fisico atletico, quando sale sull'altalena la piccola si finge poliomielitica e tiene le gambe immobili. Dopo due giorni di questa vita, la mia amica mi ha detto: "Non so come fai a stare ancora in piedi. A me sono bastate 48 ore con tua figlia per sentirmi a pezzi". C'è da dire che lei ha dato il 100%, mentre una neomamma impara ben presto come risparmiare, almeno in parte, le energie, per esempio dilatando artificiosamente la durata della sua permanenza in bagno (io ho cominciato a portarmi dietro i giornaletti, come fanno i maschi, per ritagliarmi un'oasi di pace di quindici minuti almeno).
Ma avere un bambino è davvero faticoso. E quando si torna al lavoro è tutta un'altra cosa. Ah, la suprema, perfetta armonia di otto ore - nove, se si includono i trasferimenti - trascorse senza pensare a nulla. Be', insomma, quasi.

8 commenti:

  1. Ah beate voi allora ^^ Io ricomincio il mese prossimo a lavorare e sto meditando se nel giro di qualche mese potrò far senza i soldi dello stipendio pur di non doverci andare...

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  2. sì ma sheireh devi specificare che la tua pupa ha solo due mesi... il pupo, quando tornerò al lavoro, ne avrà 10.

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  3. sei uno dei miei rimpianti più grandi

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  4. L'eterno dilemma... io ho fatto un po' a ping pong. Lavoro sì che almeno si stacca la spina, lavoro no che poi non sto abbastanza con i bambini però che stress. Meno male che a settembre Figlio-due comincia la materna e si ricomincia anche a lavorare va'. Complimenti per il blog, ho ricambiato la visita con piacere. Quando ho tempo mi leggo gli arretrati.

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  5. quanto mi conforta questo post. negli ultimi anni le ferie estive mi fanno diventare una belva. e pensare che anni fa quando un capo mi disse "mi bastano due settimane coi bambini, poi non vedo l'ora di rientrare in ufficio" lo presi per un padre degenere drogato di lavoro e senza cuore. solo molto tempo dopo ho capito cosa intendeva....

    ps
    wow wow wow sono il tuo primo sito del cuore????

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  6. Mi offro volontaria per i prossimi giorni al mare.

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  7. sì cara flavia, proprio così. per quel che riguarda la candidatura di anonimo, volentieri, ma dove ti trovo? chi sei?

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  8. Io ho sempre dichiarato a tutti che non vedevo l'ora di tornare a lavoro! Sono rientrata quando il mio amatissimo primogenito aveva 5 mesi ed è andata benissimo per entrambi.
    E di nuovo dopo 3 settimane di ferie passate 24 ore su 24 insieme (è nella fase di "mammite acuta") adesso che ha un anno, ho visto il mio rientro a lavoro come un balsamo.
    Incredibile, ma qui riposo il cervello, senza contare il lusso di mangiare senza dover sempre controllare che il mio piccolo gattonatore matto si tiri addosso qualcosa nella sua esplorazione del mondo (per non parlare di quando amorevolmente mi si accuccia di fianco proprio mentre sto addentando la prima forchettata di pasta e mi regala i gemiti dei suoi sforzi e poi l'odore inconfonndibile delle sue produzioni...)
    ;-)

    Elena

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